Una delle cose più frustranti per noi ipovedenti è il non riuscire a trasferire ai nostri cari, oppure a coloro con cui veniamo in contatto, come noi vediamo. Purtroppo esiste nell’immaginario collettivo solo un’equazione: vedi o non vedi. Tutto quello che sta in mezzo non è né compreso né contemplato. Per questo sono grata per aver incontrato sulla mia strada, Marshall, una carissima persona, che costruisce simulatori visivi.
Marshall è un terapista certificato in riabilitazione, orientamento e mobilità e presta la sua opera nel campo della riabilitazione visiva fin dai primi anni 80, e lavora in una comunità no-profit. Questa organizzazione è al servizio delle persone non vedenti e ipovedenti. Marshall dal 1994 ha iniziato a produrre nella sua piccola azienda familiare questi simulatori visivi .
Una persona con una visione normale, non potrà mai comprendere appieno la complessità della vita degli ipovedenti, un simulatore è in grado di fornire a chi lo indossa dei segnali indicativi. Spesso, chi li prova, è impressionato da quanto una persona ipovedente possa fare, oppure altre volte, l’utilizzatore trova anche il più semplice compito estremamente frustrante.
Questi simulatori riproducono cinque diverse condizioni di patologie, così come i diversi livelli di compromissione. Le condizioni più comuni sono rappresentate:
Scotoma centrale “Punto Cieco”
Simulano le malattie dell’occhio come la degenerazione maculare legata all’età (AMD) e la malattia di Stargardt.
Visione a tunnel
Simulano le malattie dell’occhio che causano una perdita di una parte oppure totale della visione periferica in conseguenza della retinite pigmentosa o da glaucoma.
Retinopatia diabetica
Simulano i possibili effetti della retinopatia diabetica
Cataratta
Simulano la perdita generale della acuità visiva associata a cataratta. Possono essere anche utilizzati per simulare diversi difetti visivi.
Emianopsia
Questo invece simula la perdita di valore del campo visivo che può insorgere come conseguenze da ictus ed altre lesioni alla testa.