Perché il Bastone Bianco

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Articolo originale di  Maria Luisa Gargiulo
In un periodo rivolto anche ai disabili visivi, E’ strano parlare di bastone bianco, visto che per noi tutti, dovrebbe essere, uno strumento tanto usuale quanto scontato.

Invece purtroppo non è così: alcuni di noi non lo utilizzano affatto, altri lo fanno con modalità improprie, non sfruttandone appieno le potenzialità. Altri ancora, sono alle prese con le resistenze sociali e familiari legate a questo ausilio.
Il bastone bianco è uno degli strumenti fondamentali per la mobilità autonoma. Un minorato della vista che voglia spostarsi da solo, ha bisogno di farlo con il bastone bianco e specificamente con quello lungo.

Le funzioni del bastone che ci aiutano ad essere autonomi sono:

In primo luogo il bastone bianco, se opportunamente utilizzato, garantisce un’ alta sicurezza rispetto alle fonti di pericolo, e lo fa in due modi fondamentali di cui uno attivo e l’altro passivo.

Il modo “attivo” consiste nella possibilità da parte del non vedente o dell’ipovedente, di percepire gli ostacoli prima che essi vengano a contatto col suo corpo.
Per ostacoli non intendo soltanto possibili corpi che ci possono essere sul nostro cammino, ma anche ostacoli negativi ossia mancanza di qualcosa come dislivelli, buche, fossi, scale sia a scendere che a salire.

Perché il bastone esplichi correttamente, questa sua funzione attiva di rivelatore delle fonti di pericolo, occorre usarlo in modo corretto, ossia occorre impugnarlo e muoverlo in modo da garantire il massimo della copertura del nostro corpo posto al riparo dal bastone. Oltre a ciò il movimento deve garantire la massima esplorazione possibile della superficie sulla quale verranno a posizionarsi i nostri piedi durante la marcia.

Per muovere ed impugnare il bastone esistono modi giusti e modi sbagliati, ma in questa sede, non ci occuperermo di come usarlo.

La “funzione passiva” che il bastone svolge in fatto di sicurezza riguarda la comunicazione chiara ed inequivocabile che chi lo porta, dà alle altre persone.
Infatti far sapere a chi ci cammina di fronte o a chi intralcia la nostra strada, che noi abbiamo dei problemi visivi, ci garantisce contro tutti i comportamenti involontariamente dannosi da parte delle altre persone.
Per fare un esempio banale: quando si cammina per strada a piedi e due persone vengono da direzioni opposte, in genere esse sono solite spostarsi reciprocamente un poco ciascuno, per garantirsi il passaggio senza urtarsi. Ma se noi non siamo in grado di vedere la persona che ci sta venendo incontro, certamente non ci sposteremo, questa persona, però, penserà invece che lo faremo certamente. e si sposterà quindi solo un po’.
Capita puntualmente, che lo scontro avvenga e l’altro si infastidisca sia per l’urto e sia a causa del nostro comportamento, che giudica quanto meno sbadato, se non sfrontato.
Con un bastone bianco in mano, le cose cambiano radicalmente: la persona che ci sta venendo incontro, si scosterà sufficientemente in modo da non urtarci mentre passa e noi, senza neppure accorgercene, avremo evitato un piccolo spiacevole incidente.

Sempre in tema di sicurezza passiva, il codice della strada assegna al pedone munito di bastone bianco dei privilegi particolari. Egli infatti ha sempre la precedenza negli attraversamenti e le auto, anche in assenza di strisce pedonali o semaforo, debbono fermarsi comunque al suo passaggio.
Con questo, non si vuole affatto dire che per un pedone con bastone bianco, attraversare a caso, senza sapere se è il suo turno, sia qualcosa esente da rischi. Molte volte infatti, è impossibile per le automobili fermarsi in tempo quando il guidatore non si aspetta di incontrare una persona sulla sua strada, ma certamente saremo oggetto di qualche attenzione maggiore ed abbiamo qualche diritto in più in termini di regolamento.

Oltre ad una funzione rivolta a garantire la sicurezza, il bastone serve anche per poterci aiutare da un punto di vista percettivo. Quando gli istruttori di orientamento e mobilità dicono che “il bastone rappresenta il prolungamento del braccio” non scherzano affatto.
Questa frase infatti sta a significare che il bastone bianco può avvicinarci alla condizione del bambino che, gattonando per terra, esplora gli oggetti attorno a se. Naturalmente se davvero toccassimo con le mani per terra, potremmo godere di una quantità di informazioni tattili infinitamente maggiori per il semplice fatto che la raffinatezza delle sensazioni offertaci dai polpastrelli e la possibilità di manipolare ed esplorare con le dita e con il palmo ciò che tocchiamo, ci sono precluse usando il bastone.
Ma, pur con le limitazioni del caso, ugualmente ci sono molte cose che possiamo sapere esplorando con il bastone, e queste informazioni sono molto utili per il nostro orientamento e la nostra autonomia.
Ad esempio, camminando lungo il marciapiede, il mio bastone incontra un abbassamento brusco del livello del suolo. Cos’è: una buca, la fine del marciapiede o qualcos’altro?
Mi posiziono, tenendo i piedi sulla parte di pavimento ancora in piano, in modo da toccare questo dislivello. Sento che il pavimento finisce con un taglio netto. Allora non è una buca. E’ forse il gradino a scendere che annuncia l’inizio della strada carrabile?
Non mi pare; anche perché allungando ed abbassando leggermente il braccio e quindi sporgendo in basso la punta del mio bastone, sento che subito dopo questo dislivello non c’è una superficie piana ma ve ne è un altro. I due tagli dei dislivelli sono paralleli, lo sento facendo slittare l’ultimo segmento del mio bastone da destra a sinistra e viceversa.
Questo indubbiamente è l’inizio di una scala in discesa! E’ proprio quello che cercavo, mi posiziono in modo corretto ed inizio a scendere.
Gradino per gradino, senza fermare la mia discesa, il mio bastone mi avverte della continuazione della scala, del fatto che i gradini hanno un’alzata ed una pedata sempre uguali e che la scala poi finisce in un pianerottolo. Queste informazioni mi servono per calibrare il mio passo ed i miei movimenti, ed io cammino senza né cadere né andare a sbattere da qualche parte.
Il bastone, abbiamo visto, è un segnale ed uno strumento nello stesso tempo. Ma non è solo e soltanto questo: é qualcosa che serve a renderci più autonomi, sicuri e liberi.
Purtroppo ci sono situazioni in cui il bastone bianco, è visto come qualcosa di cui vergognarsi, per qualcuno di noi il bastone è  un segno di diversità negativa, di debolezza, di umiliazione sociale.
Tante famiglie, e non stiamo parlando solo di bambini, sono molto refrattarie e non accettano che il loro congiunto usi questo ausilio. Questo succede il più delle volte quando non si vuol rendere “visibile” la minorazione, perché ad essa sono ancora associati significati negativi e di inferiorità.
Il problema della famiglia di accettare questo strumento, può essere a volte indice della difficoltà ad accettare lo status stesso di minorato visivo, con tutti i bisogni e le necessità che ne conseguono.
Altre volte, più fortunatamente, si tratta soltanto di una carenza informativa; per cui non viene promosso l’uso del bastone perché non se ne conosce l’utilità.
Da questi problemi di accettazione o di scarsa informazione derivano, o possono derivare, altrettanti problemi personali del soggetto possibile utilizzatore, che si abitua a fare senza bastone, o peggio, a non fare affatto.
“io non uso il bastone perché non mi serve, dato che vado sempre in giro accompagnato”, mi sento spesso dire. ma è anche vero che questo scatena un circolo vizioso “..dato che non uso il bastone vado sempre accompagnato”.
Lasciando perdere se sia nato prima l’uovo o la gallina, ossia nella fattispecie, se non si usi il bastone perché si ha un accompagnatore a disposizione, oppure se ci si procuri un accompagnatore perché non si è in grado di andar da soli, le cose sicuramente offrono poca possibilità di scelta autonoma al nostro ipotetico amico.
Il passaggio da certi circoli viziosi ad altri più virtuosi, a volte è meno difficile di quello che si teme. Riuscire a muoversi da soli, iniziando da situazioni facili e per niente rischiose, rende capaci di osare di più, di apprezzare i propri progressi ed il fatto in se stesso di esserci riusciti. La soddisfazione in questo caso è madre della motivazione a migliorarsi.
Pian piano si scopre che tutto sommato è anche divertente andar da soli e che la compagnia delle altre persone può diventare una piacevole scelta ,e non essere sempre una necessità.
L’autonomia nell’uso del bastone bianco ha anche alcuni aspetti sociali e relazionali facilmente prevedibili, se solo ci si pensa un attimo.
Nelle relazioni con gli estranei avere un bastone bianco ed essere senza accompagnatore equivale spesso ad una richiesta esplicita che facciamo all’altro di adeguarsi alle nostre esigenze comunicative.
Ad esempio, se entro da sola in un negozio con il mio bastone, il commesso, una volta arrivato il mio turno, si rivolgerà a me facendomi capire che posso chiedere ciò che voglio comprare, mi mostrerà la merce e sarà per me abbastanza facile chiedergli le cose che vorrei sapere e che lui non mi ha detto; come, ad esempio, di che colore è, di che taglia è e quanto costa il maglione che sto toccando. Paradossalmente la dichiarazione esplicita del mio svantaggio si è trasformata in un certo vantaggio.
Cosa sarebbe successo se fossi entrata nello stesso negozio magari avendo già ripiegato il bastone nella borsetta?
Innanzitutto avrei dovuto scervellarmi per capire se e quando fosse il mio turno, visto che il commesso, una volta terminato con l’ultimo cliente, avrebbe certamente aspettato che io dicessi qualcosa. Non parlare da parte mia sarebbe stato inteso come un segno di indecisione o di distrazione e magari ne avrebbe potuto approfittare colui che, essendo entrato dopo di me, si sarebbe inserito scavalcandomi.
A parte l’ansia che la situazione avrebbe generato, nessuno mi avrebbe detto le cose per me utili. Risposte per me incomprensibili come ” signora, lei parla di quel maglione li? ” oppure ” i colori disponibili sono tutti quelli esposti in quello scaffale”, sarebbero state molto probabili.
Ecco che la dignità e l’utilità pratica di questo che in fondo è solo uno strumento, viene fuori chiaramente.

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Cecità e ipovisione: sempre inaccessibili le posologie dei medicinali

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In Italia ci sono circa 360.000 ciechi e oltre 1,8 milioni di ipovedenti registrati; di questi ultimi oltre il 60% ha un’età superiore a 50 anni. Questa perdita, oltre alle altre sfide quotidiane, può influire sulla capacità di usare e assumere i farmaci in modo corretto e sicuro.

La perdita della vista può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dall’etnia, dal sesso o dalle condizioni cliniche.  L’incidenza della perdita della vista aumenta con l’età: più di 14 milioni di persone in Italia hanno più di 65 anni, e una persona su cinque di età pari o superiore a 75 anni, vive con una perdita della vista irreversibile e non correggibile.

È fondamentale, che tutti coloro che soffrono della perdita della vista, possano usare ed assumere i propri medicinali in sicurezza ed autonomia, il che include la possibilità di leggere le etichette di erogazione, la posologia e la data di scadenza. 

Solo negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha stimato che circa 1,3 milioni di persone riportano danni  ogni anno, da errori terapeutici. Per coloro, che non possono vedere e leggere le etichette dei farmaci, le etichette di prescrizione vocalizzate possono essere fondamentali per garantire la sicurezza e la corrispondenza dei farmaci.

In Italia non esiste nulla che possa essere di ausilio in questo senso, se non la dicitura in Braille sulle confezioni. Quindi, se una persona non è cieca dalla nascita, e non ha avuto una formazione didattica adeguata, perchè la patologia visiva, è insorta in  età avanzata, va da sè che non può utilizzare il Braille.

Si sa, che ci vuole molto tempo per sviluppare la sensibilità tattile indispensabile per il Braille. Questo può rendere più difficile l’apprendimento del Braille in età avanzata o con altre condizioni di salute che influenzano la sensibilità delle dita.

Questo è un problema per la stragrande maggioranza delle  persone anziane.

Vediamo però,  come hanno reso fruibili le informazioni sui farmaci, sia negli Stati Uniti che in Canada:

Diversi Stati, degli Stati Uniti, tra cui Oregon e Nevada, hanno introdotto leggi che obbligano le aziende farmaceutiche, a fornire ai pazienti non vedenti ed ipovedenti, dispositivi di lettura di prescrizioni come ScripTalk. E’ un servizio GRATUITO e facile da usare, disponibile in migliaia di farmacie negli Stati Uniti, Canada, Australia, che legge ad alta voce le etichette dei farmaci da prescrizione e tutte le informazioni (bugiardini) sui farmaci.

Il Video qui sotto,  spiega, in lingua inglese,  questo sistema di rete fra le farmacie  e le persone con disabilità visive.
Per chi non conoscesse l’inglese, di seguito  c’è un testo in italiano  sul suo funzionamento.

Dispositivo ScripTalk

Spiegazione Etichette parlanti ScriptTallk

Il  farmacista programma una piccola etichetta elettronica con tutte le informazioni sulla prescrizione, inclusi  il nome del farmaco, il dosaggio, le istruzioni, le  avvertenze, le informazioni sulla farmacia, il nome del medico prescrivente, il numero della prescrizione, data e altro. Il tag si basa sulla tecnologia RFID e la sintesi vocale.
(RFID (Radio-frequency identification, la stessa utilizzata per le carte di credito “contactless”)

Il farmacista appone l’etichetta sul farmaco da prescrizione, e per ascoltare tutte le informazioni lette ad alta voce, puoi utilizzare un’app mobile ScripTalk gratuita . Basta scaricare l’app dall’App Store o da Google Play , fare clic sul pulsante “scansione” e tenere il flacone sulla parte anteriore dello schermo (iPhone) o sul retro della  del telefono vicino alla fotocamera (Android).

In alternativa, il paziente può utilizzare una ScripTalk Station, dalle dimensioni di un vecchio lettore CD portatile o di un apparecchio telefonico. Basta posizionare il flacone delle pillole sul dispositivo e premere il pulsante “Leggi”. I due pulsanti triangolari, su entrambi i lati del pulsante di lettura ovale possono essere utilizzati per andare avanti o indietro tra le informazioni della prescrizione. C’è una piccola ruota sul lato destro del dispositivo che può essere spostata per accendere il dispositivo ed alzare il volume.

RIASSUMIAMO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

  • Il farmacista, memorizza tutte le tue informazioni su un piccolo tag (etichetta) elettronico, che si adatta a qualsiasi dimensione o forma del contenitore del farmaco.
  • L’app gratuita o la stazione ScripTalk gratuita, legge ad alta voce tutte le informazioni della prescrizione sull’etichetta. Come: nome del farmaco,  dosaggio. indicazioni,  avvertenze, nome della Farmacia, nome del medico prescrivente, scadenza.
  • Più lingue disponibili.
  • Questa è una tecnologia progettata per le persone ipovedenti, con lo scopo di ridurre i rischi di errori terapeutici a casa, come la confusione fra un farmaco ed un’altro, l’ingestione della pillola sbagliata, l’ingestione di farmaci scaduti,

ScripTalk è costituito da tre componenti principali: un dispositivo di lettura di prescrizioni udibili (APRD) o un lettore di stazioni ScripTalk, un’etichetta del microchip di identificazione a radiofrequenza (RFID) e un software di supporto.

Speriamo che questo ausilio tecnologico, arrivi anche in Italia, in quanto  sia un disabile visivo che una persona anziana, si debbano aiutare a  conseguire l’obiettivo realistico e concreto di vivere in autonomia ed essere autodeterminati nei vari ambiti della propria esistenza.

 

 

 

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Una grande svolta per l’accessibilità ai test di gravidanza per le donne cieche

Prototipo del test di gravidanza per donne cieche
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Leggere un test di gravidanza per conto proprio è un lusso negato a migliaia di donne cieche ed ipovedenti.

Quando una donna cieca  esegue un test di gravidanza, il risultato, non è mai un segreto che avrebbe potuto tenere per sè stessa. Tutti i test di gravidanza disponibili sul mercato, forniscono i risultati con la visualizzazione di testo o di linee su uno schermo elettronico.

Da poco, è stato messo a punto un prototipo di test di gravidanza, che consente alle donne non vedenti e ipovedenti, di essere le prime a conoscere il risultato del test.

Il Royal National Institute of Blind People (RNIB) ha commissionato a vari designer, la realizzazione di un prototipo innovativo, da poterlo sottoporre a produttori di test presenti sul mercato, per sensibilizzarli sull’ inac-cessibilità di tutti i test attualmente in commercio.

Il prototipo del test, con un  design di dimensioni più  grandi e con rilievi tattili, è stato considerato un “punto di svolta” per tutte le donne.

Essere cieca significa, che ogni volta che  esegui un test di gravidanza, devi sempre apprendere e condividere il risultato con qualcun’ altro, non necessariamente a te vicino.

È molto invadente, e  molto imbarazzante, dover presentare a qualcuno, qualcosa su cui hai appena fatto pipì e chiedere “Puoi leggermi questo per favore?”.

Se stai provando, oppure non stai cercando, di avere un bambino, la cosa certa è, che quella persona saprà cose tue molto intime della tua vita. Non credo che ci si renda conto, di che lusso sia, mantenere la tua autonomia, fino a quando  ti viene tolta,”.

Il più grande ente no profit per i ciechi nel Regno Unito, l’ RNIB, ha invitato diversi designer a reinventare il test di gravidanza. La loro campagna, denominata Design For Everyone, (Un modello per tutti) mira ad abbattere le barriere. Dicono che nessuno dovrebbe sacrificare la propria privacy, a causa del design inaccessibile.

Tra questi, si è distinto Il  designer indipendente Josh Wasserman, che dopo aver effettuato  una ricerca accurata ed ascoltato le esigenze di  donne cieche ed ipovedenti, ha creato un prototipo vincente.

Quando si utilizza questo test, sul lato inferiore del dispositivo,  emergono da risultare evidenti,   dei punti tattili. Inoltre, se il risultato è positivo, sulla parte superiore emerge un’altra serie di punti tattili in silicone.

Creando una risposta verificabile al tatto, per fornire il risultato del test, va da sé che l’esperienza di utilizzo del prodotto diventa  universale, sia per le persone vedenti, ipovedenti e cieche.

Il signor Wasserman è convinto sull’importanza  ed il potere del design.

“È davvero importante capire, come il design possa essere utilizzato per aumentare la consapevolezza su un problema, e dimostrare come sia possibile creare un cambiamento positivo all’interno di un settore”

Ma sùbito chiarisce che, se anche l’idea dovesse essere accolta da un produttore,  potrebbe passare del tempo, prima che il prototipo diventi un prodotto reperibile sugli scaffali.

“Le industrie, in particolare quelle del settore sanitario da banco, si muovono lentamente, quindi potremmo non vedere questo prodotto in commercio, per un certo numero di anni, ma la nostra ricerca, dimostra cosa si può fare, e servire da stimolo ad altri, di prendere anche loro  carta e penna ed iniziare a progettare prodotti per sé stessi”, dice Wassermann.

Il dispositivo, è stato sviluppato per affrontare non solo la difficoltà delle donne cieche, nella lettura del test, ma anche l’evidente mancanza di privacy quando ne utilizzano uno.  Quindi questo test, è finalizzato ad ottenere quella privacy negata fino ad ora.

L’ RNIB spera, che il prototipo stimolerà le aziende ad agire in tal senso. L’ente no-profit informa che è in trattative con ClearBlue, uno dei maggiori fornitori di test di gravidanza, al fine di introdurre modelli più accessibili.

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Il Test rapido Covid-19, non è ancora accessibile ai non vedenti

Test rapido Covid 19
Test Rapido Coronavirus, inserimento della goccia nel reagente.
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La pandemia sta colpendo tutti, ma è stata ed è, particolarmente dura per le persone cieche ed ipovedenti che già  sperimentano nella loro quotidianità,  la solitudine a livelli più alti rispetto alla popolazione in generale.

Da un recente rapporto del Royal National Institute of Blind People (RNIB) rileva che due terzi delle persone con disabilità visive, sentono di essere diventate meno indipendenti dall’inizio della pandemia.

I test rapidi che milioni di persone stanno facendo a casa, che richiedono l’inserimento  preciso di gocce di liquido nei fori minuscoli della striscia reagente, non hanno guide in  Braille, e sono inaccessibili ai ciechi ed agli ipovedenti.

Anche se, per un normale mal di gola, naso chiuso e febbre, ci si isola in casa fino alla scomparsa dei sintomi, una volta guariti non si potrà scoprire quale agente patogeno abbia potuto causare l’infezione. Questo significa, non essere stati mai testati se siano stati positivi al Covid 19.

Molte persone cieche o con problemi di vista, non vengono testate tutte le volte che vorrebbero ed alcune rimangono isolate perché il test è troppo difficile da eseguire. Essendo cieche, non possono guidare verso i siti preposti vicino alla propria casa,  oppure  sono troppo lontani per poterci andare a piedi.

Le opzioni alternative sono:

  • Trasporto pubblico
  • Le app di condivisione di passaggi in auto
    oppure
  •  Avere un amico che può accompagnarci presso un sito preposto ai test
    Ma queste opzioni metterebbero sia noi che gli altri a rischio di esposizione.

È quindi, di vitale importanza che sia disponibile un test accessibile per consentire a tutte le persone di vivere la propria vita, altrimenti, come  conseguenza oramai persistente e consolidata, si lede il diritto di avere accesso in prima persona alle proprie informazioni sanitarie.

Anche chi è  ipovedente,  non può sostenere il test in modo indipendente, perchè Identificare l’estremità corretta del tampone da utilizzare, inserirlo nella fiala, ed applicare la giusta quantità di liquido sulla striscia reattiva, è estremamente difficile.

Problemi di accessibilità:

  • Per molti non è possibile fare il test e leggere il risultato senza assistenza.
  • La coordinazione con il contagocce e  il display del test.
  • Non si sa quante gocce di liquido escono dal contagocce. Non si riesce nemmeno a vedere dove cadono.
  • Si rischia di inondare col liquido in eccesso molti test, invalidando così il risultato.

Si potrebbe consigliare alle persone ipovedenti di utilizzare un’app mobile – Be My Eyes per assisterli durante il processo di test e leggere il risultato. L’app connette persone non vedenti ed ipovedenti con volontari vedenti che aiutano nelle attività quotidiane tramite una chat dal vivo. Gli utenti non vedenti possono effettuare una videochiamata dal vivo, parlare con un volontario e ricevere una guida passo passo attraverso il feed della videocamera.

Queste interazioni però, sono difficili e non tutte le persone cieche possiedono uno smartphone o sono in grado di utilizzare uno smartphone. Inoltre, fare affidamento sugli altri può intaccare in primis la propria privacy,  perchè si tratta di  condividere dati sensibili riguardanti informazioni sanitarie personali , così come il senso d’ indipendenza di una persona non vedente.

Alcune proposte per rendere i test  accessibili potrebbero essere:

  • Per gli ipovedenti: se si aggiungesse un colorante al liquido, sarebbe più facile identificarlo.
  • Se si trovasse un metodo per trasferire la quantità necessaria di liquido dal contagocce alla striscia reattiva.
  • Se la striscia potesse agganciarsi all’estremità del contagocce e potesse quindi essere capovolta per trasferire il liquido sulla striscia, per alcuni potrebbe rendere il processo più fattibile.
  • Sarebbe necessario anche un metodo tattile per identificare il risultato, dato che tali metodi siano disponibili per altri tipi di test, come quelli di rilevazione della gravidanza.

 

Il RNIB, Thomas Pocklington Trust, Macular Society e Visionary charities stanno attualmente conducendo un progetto pilota per migliorare l’accessibilità delle istruzioni di test per includere formati alternativi.

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Viaggiare da soli con un deficit visivo

Io seduta sul treno col mio bastone bianco
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Il distanziamento sociale durante il Covid-19, ha significato per noi, con deficit visivo: l’ isolamento sociale.

Anche se non siamo ancora usciti dalla pandemia, con un vaccino a disposizione e con le dovute precauzioni,  potrebbe essere un buon momento per riconnetterci col mondo, viaggiando!

Se non sei abituato a viaggiare in autonomia, questa cosa ti potrebbe spaventare, ma è tutta una questione di organizzazione ed uscire dal  loop dell’ immaginario collettivo condizionante e stereotipato, che  da sempre, è quello che se non vedi… non puoi fare nulla in autonomia.

Che tu sia non vedente o abbia a che fare con problemi di vista, hai solo bisogno di nuovi modi per applicare ciò che già sai sulla navigazione nel mondo, per questo è molto importante pianificare il tuo viaggio, e lasciare poco al caso. Turismo e viaggi non richiedono la vista, scoprirai presto che i tuoi sensi dell’olfatto, del tatto, dell’udito e del gusto forniscono tutto ciò di cui hai bisogno, per goderti le meraviglie del nostro pianeta e della sua gente.

Ora, diamoci da fare per i tuoi viaggi:

Pianificazione delle cose più importanti da organizzare:

  • Scegliere una destinazione

  • Valutazione dell’accessibilità

  • Valuta l’assistenza di cui hai bisogno – Chiedi assistenza negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie

  • Prepara i documenti (se ti accompagnerà) del tuo cane da assistenza

  • Acquisizione di documenti di identificazione e Covid pass

  • Segnalatevi in base ai mezzi di trasporto che andrete ad utilizzare

  • Aggiornamento di tecnologie, attrezzature e dispositivi

  • Aggiornare le  prescrizioni mediche, farsi le vaccinazioni 

  • Affrontare le esigenze dietetiche

  • Fare le prenotazioni

  • Dire alle persone dove stai andando

  • Fare le valigie

Pianificazione

La preparazione ripaga, quando si pianifica una vacanza, specialmente una vacanza turistica per persone ipovedenti. È una buona idea iniziare diversi mesi prima pianificare la partenza. Puoi pianificare tutto da solo oppure affidarti  a Tour Operator o  Agenzie specializzate in viaggi accessibili purché siano affidabili e con esperienza. Troveranno soluzioni su misura per te, in base alle tue particolari esigenze  sia che viaggi da solo, in coppia, con famiglia, gruppi di amici etc. oppure possono offrire anche la  possibilità di viaggiare con altre persone ipovedenti e con guide vedenti professionali.
Assicurati solo che abbiano una buona esperienza con i viaggiatori ipovedenti. 

Esaminiamo alcune delle cose più importanti da programmare:

Scegliere una destinazione

Se sei indeciso su dove viaggiare, puoi affidarti alle proposte dei tour operator specializzati di cui sopra, oppure pensa a luoghi che accendono i tuoi  sensi,  pensa alle cose che ti hanno da sempre intrigato, come ad esempio :

La spezia del cibo tailandese – L’aroma di una pasticceria francese – Il tocco di una brezza caraibica – I suoni della musica mediorientale.

A proposito del mito che i ciechi abbiano dei super sensi, è falso: semplicemente ci affidiamo di più a loro perché non abbiamo la vista su cui fare affidamento, di sicuro abbiamo altri super poteri questo sì!  😉

Inoltre cerca articoli on-line sui viaggi d’ avventura o sul turismo urbano e chiedi ai tuoi amici ipovedenti sui blog  di condivisione, idee su cosa fare e dove andare. Una volta che hai preso una decisione, è il momento di capire come sfruttare al meglio il tuo viaggio. (Se cerchi personaggi ai quali ispirarti leggi alla fine di questo articolo)

Valutazione dell’accessibilità

Alcune grandi città sono organizzate su griglie facili da navigare. I villaggi remoti potrebbero avere poche caratteristiche di accessibilità, ma la scelta dipende solo da te e dal tipo di vacanze che stai cercando.

Nazioni, stati e aree metropolitane di solito hanno uffici del turismo e siti web per i turisti. Informati presso  questi siti alla ricerca di risorse per le persone con problemi di vista e cecità. Più impari sull’accessibilità della tua destinazione, meglio ti organizzerai con il resto dei tuoi preparativi.

Valuta l’assistenza di cui hai bisogno

A volte dopo aver viaggiato con un compagno, decidi che preferisci andare da solo. Assicurati solo di valutare molto bene i pro e i contro di ogni tua scelta.

Valuta che se chiedi ad un amico vedente o ad un familiare di accompagnarti, puoi dedicare più tempo a divertirti e meno tempo alle distrazioni o seccature di  quando navighi in un ambiente nuovo. Inoltre avrai qualcuno con cui condividere i ricordi per gli anni a venire. Ma questo dipende solo da te e al grado di autonomia acquisita.

Chiedi l’assistenza speciale PRM negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie clicca qui

Viaggio spesso da sola, e personalmente la richiedo sempre. E’ un buon modo per iniziare la tua vacanza o un tuo spostamento in un luogo sconosciuto. Molte di queste difficoltà sono abbastanza scoraggianti per far rimanere molte  persone a casa. Ma se sei arrivato fino qui, non ti scoraggi così facilmente. Hai solo bisogno di una guida specifica per le modalità di viaggio più probabili.
Per prenotare l’assistenza dovrai informare la  compagnia aerea su cui viaggi o il sito della Sala Blu se viaggi in treno . Il personale attento e appositamente addestrato si prenderà cura di te offrendo il necessario supporto durante tutto il viaggio.

Prepara i documenti se nel tuo viaggio ti accompagnerà il tuo cane da assistenza

Se hai un cane da assistenza, in base ai paesi che visiterai probabilmente dovrai presentare i certificati  delle vaccinazioni del tuo cane e qualsiasi altra informazione sanitaria pertinente. Clicca qui

Segnalatevi in base ai mezzi di trasporto che andrete ad utilizzare

Un requisito fondamentale per viaggiare in sicurezza,  anche se sarai in compagnia di un normovedente, è quello di segnalare sé stessi agli altri, tramite il bastone bianco oppure tramite il laccetto girasole. Questo ci identificherà, in generale, al personale di servizio, perché permette di identificare con chiarezza una persona che necessita di un’attenzione diversa e allo stesso tempo riduce alla stessa notevolmente lo stress, grazie alle agevolazioni che sono previste. Basta infatti rivolgersi direttamente al personale e chiedere ciò di cui si ha bisogno.

Acquisizione di documenti di identificazione e Covid pass

Ci sono sempre problemi burocratici imprevisti coinvolti nell’ottenere la documentazione dei passaporti. Fallo non appena scegli la tua destinazione.

Assicurati delle restrizioni vigenti nel paese della tua destinazione e se quello da te scelto contempla anche la quarantena Covid-19 nonostante il Green pass europeo. Porta le copie dei verbali attestanti la tua disabilità.

Aggiornamento di tecnologie, attrezzature e dispositivi

Fai una lista di controllo degli ausili che usi ogni giorno. Sono in buone condizioni o dovrebbero essere sostituite o riparate? Assicurati di avere abbastanza batterie e caricatori, con adattatori che corrispondano alle spine utilizzate nella tua destinazione (Altre regioni del mondo hanno spesso formati di spine e prese elettriche diversi dal nostro Paese). 

Potresti anche prendere in considerazione la possibilità di ottenere duplicati per oggetti che potrebbero essere persi o rubati (Ho sempre un bastone bianco di scorta in valigia)

Inoltre, decine di app per smartphone possono aiutarti con cose come posizioni GPS e descrizioni audio del tuo ambiente. Ad esempio, Be My Eyes è un’app che mette in contatto gli utenti con volontari in grado di descrivere oggetti visibili dalla fotocamera di uno smartphone.

Aggiornare le prescrizioni mediche, farsi vaccinare

Verificare con il proprio medico e farmacista per assicurarsi che tutti i farmaci e le prescrizioni non siano scadute. Se stai andando all’estero, informati sulle vaccinazioni) di cui avrai bisogno.

Si consiglia di vaccinarsi  almeno un mese prima della partenza per rafforzare le proprie immunità.

Far fronte alle esigenze dietetiche

Se sei un consumatore schizzinoso, va bene, evita solo le cose che non ti piacciono. Ma se hai dei requisiti di salute specifici (senza glutine, specifici per il diabete, ecc.), Allora devi iniziare a pianificare come nutrirti durante il viaggio.

Mentre selezioni le destinazioni, cerca ristoranti e altre fonti di pasti che possano soddisfare le tue esigenze. Questo, richiede molto tempo perché la maggior parte delle destinazioni turistiche ha una vasta gamma di offerte di cibo. Questo sottolinea il motivo per cui devi iniziare presto i tuoi piani di viaggio.

Fare le prenotazioni

Cercare di fare tutto bene al momento della prenotazione del tuo viaggio può essere un esercizio di frustrazione se provi a fare tutto da solo. Questo è il motivo per cui molti vacanzieri preferiscono utilizzare agenzie di viaggio e compagnie di viaggio specializzate in viaggi accessibili. È il loro lavoro fare tutto per bene.

Quando prenoti on-line, voli e pernottamenti in hotel, assicurati di includere tutte le sistemazioni speciali di cui avrai bisogno. Se scopri di aver prenotato tutto senza fare clic, circa le informazioni sulla tua disabilità visiva, prenditi del tempo per trovare una pagina del servizio clienti in cui puoi ricontrollare le loro politiche di accessibilità.

Dire alle persone dove stai andando

Assicurati di creare un itinerario dettagliato dei tuoi viaggi che hai pianificato, soprattutto se viaggi da solo. Anche se hai un compagno di viaggio, c’è sempre la possibilità di separarti per ore o forse giorni, a seconda delle ambizioni dei tuoi piani di viaggio.
Lasciarsi alle spalle un itinerario aiuta anche le persone a casa di coordinare i loro sforzi, se hanno bisogno di rintracciarti per un’emergenza familiare.

Fare le valigie

Non dimenticare che avrai dei limiti sui bagagli sia di dimensione che di peso.

Gli zaini sono una soluzione ideale per avere le mani libere…una sarà sempre impegnata col bastone bianco, o nel tenere il tuo cane oppure agganciata al braccio di qualcuno.

E’ buona cosa rendere i propri bagagli riconoscibili, personalmente uso delle foderine per trolley con fantasie particolari, basterà descriverla al tuo assistente di turno, per facilitargli il compito di recupero e dI identificazione della valigia sul nastro trasportatore.

Foto bagagli riconoscibili: Trolley con foderina raffigurante dei gatti stilizzati, il mio bastone bianco, e zaino con laccetti colorati

Fai sempre le valigie il più leggere possibile e porta solo le cose che sai che tu (e il tuo cane da assistenza) saranno necessarie

So che tutto questo che ho scritto, ti possa far sentire sopraffatto, ma se questi consigli, li diluisci nel tempo, è più semplice fare che dire. Per me oramai, la programmazione di un viaggio o di un semplice trasferimento, è diventata una routine, che faccio in maniera automatica.

Siamo in un mondo dove le persone sono incredibilmente impegnate, ed attendere i tempi e le disponibilità altrui, tolgono irrimediabilmente tempo non vissuto, alla tua  vita.

Buon viaggio!🛫🚀🚊

Se hai bisogno di ispirazione, prendi in considerazione il caso di James Holman, un inglese  cieco, i cui viaggi intorno al mondo lo hanno reso una celebrità all’inizio del 1800. In un’epoca in cui i ciechi erano stigmatizzati e le risorse non eranoo facilmente accessibili, Holman ha insistito per sperimentare tutto ciò che il suo mondo aveva da offrire. Ad ogni modo se hai bisogno di un esempio più recente, dai un’occhiata a Tony the Travellerche è totalmente cieco, parzialmente sordo e autore di tre e-book sui suoi viaggi in solitaria in tutto il mondo.

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Amazon Fire Tv lancia il banner di testo per i telespettatori con problemi visivi

Schermo TV con banner di testo
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Amazon ha lanciato Text Banner, una funzionalità progettata per aiutare gli spettatori ipovedenti di usufruire i contenuti sulla piattaforma Fire TV.

Cos’è Fire TV?

Amazon Fire TV Stick è una chiavetta HDMI che serve a trasformare un televisore standard in una Smart TV. Questo vuol dire che grazie a lei è possibile visualizzare film e serie TV in streaming, navigare sul web, ascoltare della musica su Spotify o ancora gestire la propria casa intelligente. Esatto, perché su Fire TV Stick è presente Alexa in lingua italiana, l’assistente vocale di Amazon.

Text Banner è una tecnologia di assistenza per le persone con un campo visivo ristretto, comprese le condizioni degli occhi come la degenerazione maculare, il glaucoma e la retinite pigmentosa, ha riferito Amazon a Digital Trends. La funzione consolida il testo sullo schermo in una posizione fissa, all’interno di uno spazio compatto.

La funzione, compatibile con l’intera interfaccia utente di Fire TV e Prime Video, può essere abilitata tramite le Impostazioni della piattaforma, nel menu Accessibilità. Tra le opzioni disponibili figurano la posizione del banner di testo e i colori che utilizzerà.

Il concetto di Text Banner è nato dalle conversazioni  e richieste alla CSUN Assistive Technology Conference dello scorso anno, in cui gli utentii non vedenti hanno detto agli ingegneri di Amazon di aver bisogno di una funzionalità che mostrasse un testo configurabile ad alto contrasto, ha detto a Forbes Peter Korn, direttore dell’accessibilità presso Amazon’s Lab126. Un prototipo che è stato quindi sviluppato durante l’Hackathon  sul tema dell’ accessibilità dell’azienda.

Accessibilità su Amazon

Text Banner aggiunge alle funzionalità di accessibilità che Amazon ha implementato sulle sue varie piattaforme. Per gli ipovedenti, un’altra iniziativa include lo screen reader VoiceView, che consente di navigare con i gesti sui dispositivi Amazon e supporta la lettura e la digitazione Braille. C’è anche la lente d’ingrandimento dello schermo, che ingrandisce gli elementi selezionati sullo schermo. Queste due funzionalità sono disponibili anche su Fire TV.

Amazon ha anche funzioni di accessibilità per l’udito, la mobilità, la parola e l’apprendimento, sui suoi dispositivi Fire TV, Echo, Fire Tablets e Kindle.

Per utilizzare Fire Stick di Amazon è necessario disporre di un account Amazon e di un abbonamento a Prime. Prime Video, il principale servizio di video on demand offerto da Amazon, è incluso nell’abbonamento a Prime e non è, quindi, necessario un abbonamento aggiuntivo per poter vedere film in streaming.

 

 

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La Pentola Multicooker, questa meraviglia

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Ho sentito parlare per la prima volta della pentola Multicooker alcuni anni fa, durante una mia ricerca di metodi di cottura alternativi più sicuri, da declinare per  noi ciechi e ipovedenti. Mi sono avvicinata con un misto di eccitazione e curiosità, insieme a una grande dose di scetticismo e incredulità. Voglio dire, un apparecchio può davvero fare il lavoro di sette? E per di più in sicurezza! Dopo un lungo utilizzo, (5 anni) Ecco cosa penso  della Multicooker dopo parecchia esperienza.

Cos’è esattamente la multicooker?

La Multicooker è una pentola multi-cottura che svolge il compito di : una pentola a cottura lenta, una pentola a pressione elettrica, una pentola per la cottura del riso, una pentola a vapore, una macchina per lo yogurt, una padella per rosolare e dorare, e una pentola riscaldante. È un singolo apparecchio che fa il lavoro di sette diversi elettrodomestici o strumenti da cucina. Sembra impressionante, vero? Sicuramente non avrei  lo spazio in cucina per riporre tutti e sette questi apparecchi.

Ad essere sincera, inizialmente pensavo che la multicooker  fosse troppo bella per essere vera, quindi ero preparata ad eventuali insuccessi  (o che smettesse del tutto di funzionare!). Era solo questione di tempo e di rompere il ghiaccio. Perchè ci ho girato intorno due settimane prima di iniziare a provarla. Ci vuole un minimo di rodaggio, in base allo stato e grado della propria problematica visiva. Io ho memorizzato le varie funzioni e inoltre sono di grande aiuto i suoni emessi di segnalazione, come punti di  riferimento quando scegli la modalità che hai deciso di usare.

Mentre mi facevo strada nel manuale di istruzioni (un male necessario) iniziai davvero a far funzionare la mia pentola, ed accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettata: più usavo la super-pentola, più mi divertivo  ad usarla.

Ho  iniziato a fare affidamento esclusivamente su di lei per la sua semplicità e velocità. La uso principalmente come pentola a pressione elettrica e pentola a cottura lenta. A volte lo uso per soffriggere o scaldare il cibo, a seconda della ricetta, e occasionalmente la uso come cuociriso. Queste sono le funzioni che meglio si adattano al mio stile di vita e ai cibi che cucino regolarmente. L’apparecchio può anche essere usato per fare lo yogurt, ma non ci ho ancora provato.

Questo singolo apparecchio ha reso la cottura più veloce e e meno stress di esecuzione. Anche all’ultimo minuto, dopo una breve rosolatura  posso fare un risotto in 7 minuti. Adoro poter cucinare qualsiasi cosa in una frazione di  tempo velocissima confronto al tempo che impiegherebbe la stessa ricetta sul piano cottura. Così come cuocere lentamente uno stufato. In effetti, ha persino preso il posto della mia pentola a cottura lenta (Slow-cooker), che da allora è stata spostata fuori dalla cucina.

Ad un certo punto, senza rendermi conto che stava accadendo, mi sono completamente innamorata della mia Multicooker. Sì, proprio quello di cui ero così scettica all’inizio. Ora capisco tutte le recensioni positive e gli  elogi entusiastici  che condivido pienamente.

Sul mercato ne esistono di tantissime marche e prezzi, ma consiglio di sceglierne una con lo sfiato della pressione in automatico, in modo da non dover armeggiare manualmente con la valvola di sfogo una volta terminata la cottura.

Punti a favore per cucinare in sicurezza

  • Sostituisce molti altri elettrodomestici
  • Ha una  pentola profonda e quando friggi o rosoli non ti arrivano gli schizzi di olio o di grasso.
  • Quando mescoli anche se non vedi, non ti scapperà nulla al di fuori.
  • Allo stesso modo, quando si cuoce a vapore, il vapore è in gran parte contenuto dal coperchio nella pentola e in base al modello si aziona da sola l’espulsione dell’aria calda previo avviso con un suono, per darti la possibilità di allontanarti per non scottarti.
  • Facile da pulire: la pentola ha uno spesso strato di rivestimento antiaderente in ceramica facile da lavare.
  • Si sporcano meno pentole,  perché la macchina è multifunzione, si frigge, si rosola, si cucina lentamente o si cuoce a vapore direttamente nella stessa pentola – quindi  meno lavaggi e meno casino in cucina.
  • Risparmio energetico: ila multicooker riscalda tutta la pentola, invece  che appena sottocoppe con la cottura convenzionale ,e utilizzerà meno energia rispetto al piano cottura o al forno.
  • Il calore è contenuto all’interno della macchina, il che significa che non riscalda il guscio esterno. .
  • Usala ovunque – Le dimensioni e l’adattabilità significano che può essere utilizzata su qualsiasi piano del tavolo (a condizione che tu abbia l’alimentazione di rete).
  • Altamente programmabile: cuocere a temperature comprese tra 40 ° C e 160 ° C con intervalli di tempo di 5 minuti
  • Sicura da lasciare incustodita – imposta il programma e lascia fare – una volta terminata la cottura, la macchina si commuterà per mantenere la funzione calda, quindi alla fine si spegnerà.

 

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SISTEMA LVE – LOGES VET EVOLUTION

LVE i sei codici tattili
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I PERCORSI TATTILI CHE DANNO COMANDI VOCALI TRAMITE UN’ APPLICAZIONE SMART E UN’ APP PER TELEFONO MOBILE

JKJ Srl, società italiana produttrice di materie plastiche insieme all’ Associazione Disabili Visivi Onlus (Associazioni nazionali per i non vedenti), hanno sviluppato il sistema di percorso tattile Loges Vet Evolution (LVE) con tag di comunicazione integrati. Il percorso aiuta le persone con disabilità visive a spostarsi a piedi in sicurezza, fornendo indicazioni vocali al telefono cellulare dell’utente, sul percorso e gli spazi circostanti tramite uno “Smart Stick” Bluetooth. Oltre 450 aree (principalmente in Italia) hanno già installato questa tecnologia, più due percorsi all’estero in Belgio e  in Canada.

PROBLEMI OGGETTIVI

Le persone con disabilità visive hanno difficoltà a navigare autonomamente in spazi ed edifici pubblici, come centri commerciali e ospedali, a causa di ostacoli fisici e mancanza di informazioni di guida precise.

SOLUZIONE, INNOVAZIONE E IMPATTO

Il sistema LVE è costituito da pavimentazione tattile (superfici strutturate che consentono agli utenti ipovedenti di percepire i diversi modelli attraverso i loro piedi, (trova in fondo all’articolo i pdf), indicando direzioni e pericoli) integrati con etichette a radiofrequenza. L’utente è in possesso di uno smart stick dotato di Bluetooth, che riceve le istruzioni dai tag radio quando tocca l’uomo con disabilità visive utilizzando lo stick e il telefono per indicazioni stradali. Queste istruzioni vengono quindi inviate via Bluetooth a un’app sul telefono cellulare dell’utente, che legge le istruzioni vocali, sulla base di una mappa scaricabile. Il tipo di informazioni fornite è illimitato, ma in genere gli utenti vengono avvisati di incroci, direzione del viaggio e punti di interesse lungo il percorso (ad es. “Sei sulla strada principale e alla tua sinistra c’è il Municipio, che è aperto dalle 9 alle 12 “).

Molte tecnologie tattili convenzionali utilizzano la tecnologia a infrarossi o GPS che possono essere disorientate dalla pioggia o da grandi quantità di persone presenti  nell’area. Altre tecnologie di navigazione si basano sui beacon alimentati a batterie, che corrono il rischio di scaricarsi. I tag LVE non richiedono batterie e possono essere installati su una vasta gamma di superfici, tra cui cemento, pietra e PVC.

PROSPETTIVE, TRASFERIBILITÀ E FINANZIAMENTI

L’uso della tecnologia LVE è aumentato costantemente, da 70 aree installate nel 2014 a 150 nel 2016. Il sistema si è inoltre esteso all’estero, con due percorsi installati a Bruxelles, in Belgio, e uno a Vaughan, in Canada.

immagine di un uomo sopra il percorso LVE

Lo sviluppo del prodotto è stato realizzato con ADV, un’organizzazione nazionale senza scopo di lucro finanziata attraverso sovvenzioni della società civile. Le vendite e l’espansione del prodotto sono finanziate dall’azienda come prodotto commerciale di un’azienda privata.


INFORMAZIONI TECNICHE:

La particolarità che distingue nettamente questo nuovo sistema da tutti gli altri finora esistenti consiste nel fatto  che al di sotto delle piastre di cui è composto vengono inseriti dei tag a radio frequenza che predispongono il sistema ad essere programmato nel fornire agli auricolari informazioni vocali di qualsiasi genere sulla posizione in cui ci si trova, sull’ambiente circostante, sulla presenza di uffici o strutture di pubblico interesse,di esercizi commerciali, fornendo anche orari di apertura e ogni altra informazione che si ritenga utile.
Se posto all’interno di strutture museali, ad esempio,può fornire anche le descrizioni delle opere esistenti, oltre che a guidare lungo il percorso.

Sezione della posa dei tag

La parte tattile consiste, come e’ noto, in superfici dotate di rilievi studiati appositamente per essere percepiti sotto i piedi, ma anche visivamente contrastate, da installare sul piano di calpestio, per consentire a non vedenti ed ipovedenti l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo, come prescritto dalla normativa vigente (D.P.R. 503/1996, D.M. 236/1989, ecc.), da installarsi in spazi e strutture pubbliche e private.

Queste superfici sono articolate in codici informativi di semplice comprensione, che consentono la realizzazione di percorsi-guida o piste tattili, e cioe’ di veri e propri itinerari guidati, come anche di semplici segnali tattili mediante delle indicazioni puntuali necessarie a far individuare un punto di interesse, come una fermata di autobus o un semaforo.

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Il muro dei touch-screen, inaccessibili per i non vedenti ed ipovedenti

touch screen technology
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Il problema dei touch-screen 

L’altro giorno mi trovavo a Roma, e gli ascensori dell’ albergo erano dotati di modernissime pulsantiere touch-screen. Per una persona cieca o ipovedente questo tipo di ”tastiere “ sono inservibili, perché io schermo liscio, al tatto, non può dare  informazioni per noi orientanti e accessibili.

Pulsantiera touch di un ascensore

Anche le attività quotidiane più comuni, potrebbero presto essere vietate alle persone della comunità non vedenti e ipovedenti, a meno che non vengano apportati considerevoli miglioramenti per l’accessibilità ai dispositivi touchscreen.

Mentre i progressi della tecnologia hanno reso i touch-screen più facili ed economici da produrre, c’è stata poca considerazione sul modo in cui le persone non vedenti o ipovedenti interagiscono con loro.

La proliferazione di dispositivi touch-screen negli ultimi anni sta creando una delle maggiori barriere di accessibilità mai affrontate dalla comunità cieca e ipovedente.

I touch-screen stanno comparendo ovunque. In casa delle persone, nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, sportelli bancomat, hotel, ospedali, le casse dei supermarket  con sempre meno cassieri. Il problema è che le persone non vedenti o ipovedenti non possono usarle. Siamo in grado di toccare lo schermo ma non possiamo accedere a ciò che stiamo toccando e, pertanto, non possiamo utilizzare il dispositivo in modo efficace.

A meno che non vi siano azioni urgenti da intraprendere, le persone della comunità cieca e ipovedente affrontano la reale possibilità di essere esclusi dall’ opportunità di svolgere le proprie attività quotidiane di base, perché i touch-screen stanno diventando la sola modalità standard  sui prodotti compresi gli elettrodomestici di casa, sui distributori di bevande, sui  totem di prenotazione negli uffici postali, i monitor touch per gestire l’ordine di arrivo degli utenti negli ospedal, bancomati etc.

Il lancio dell’iPhone di Apple, a metà degli anni 2000, ha dato il via alla crescita esponenziale dei touch-screen, che li ha portati a comparire sui dispositivi dalle  lavastoviglie, dei  microonde, le macchine del caffè e i terminali EFTPOS di ultima generazione. Però  Apple, sin da allora,  ha stabilito  il suo impegno per l’accessibilità,

Da qui abbiamo visto una situazione in cui i dispositivi, che in passato avevano utilizzato i pulsanti fisici, le manopole o i quadranti, sono passati all’utilizzo di  touch-screen senza alcuna considerazione reale, su ciò che significa accessibilità.

Mentre le generazioni precedenti di dispositivi, anche se non erano perfetti in termini di accessibilità, gli utenti non vedenti e ipovedenti, potevano generalmente utilizzare le funzioni di base e spesso implementarli con i  propri metodi (tecniche di marcatura) per semplificarne il loro funzionamento.

 

Sistema semplice di marcature sulle manopole dei miei elettrodomestici

L’aggiunta di funzionalità tattili, hanno potuto aiutare le persone a localizzare e ad  identificare i pulsanti e gli interruttori, mentre i touch-screen con la relativa disposizione uniforme, senza riferimenti, di tastiere numerate su dispositivi come i telefoni, non aiuta certo nella navigazione.

Dato che questi metodi descritti, non sono più utili da applicare sui touchscreen, la comunità dei non vedenti e ipovedenti, non può fare altro che affidarsi completamente alla sensibilità e all’etica dei produttori per includere misure di accessibilità durante la produzione. Ma ci sono pochi  dati comprovanti, che portino a pensare che i produttori stiano facendo delle scelte progettuali che includano anche le caratteristiche di accessibilità. È improbabile che qualcuno che produce lavatrici, includerà una funzionalità come la sintesi vocale o il riconoscimento, se i loro concorrenti non lo fanno.

In realtà ci vorrebbe una qualche forma di incentivo o alcune linee guida legislative, per arrivare a un punto in cui le funzioni di accessibilità siano incluse come modalità  standard. Sarebbe utile estendere questi standard obbligatori anche  per gli appalti pubblici.

Nonostante Apple, il gigante della tecnologia,  fosse il pifferaio magico dei touchscreen, la sua mossa per incorporare funzionalità accessibili, non è stata però seguita dal mercato più ampio.

La legge federale degli Stati Uniti, sulla riabilitazione della forza lavoro, include un requisito  fondamentale secondo cui la tecnologia utilizzata dal loro governo  deve essere accessibile alle persone con disabilità. Questa legge potrebbe aver contribuito ad accelerare il passaggio di Apple verso l’accessibilità.

Rendere obbligatorio questo standard, sarebbe un importante passo avanti, ma dobbiamo anche richiedere che i produttori di altri dispositivi touchscreen, come per gli elettrodomestici, i terminali di pagamento e i chioschi di informazioni, includano funzionalità di accessibilità in modo che le persone non vedenti o ipovedenti possano usali.

Mentre l’accessibilità dei touchscreen non è richiesta dalla legge, ci sono esempi e dati  che dimostrano che non sarebbe un grande onere per i produttori incorporarla.

Non vedremo migliorare l’accessibilità a meno che le norme non siano legiferate e che la legislazione sia applicata dal governo.

Ci sono persone che vivono con altre disabilità, che preferiscono usare i touch-screen. Quindi qui non si sta  dicendo che i produttori dovrebbero smettere di includerli. soltanto che questo non dovrebbe escludere altre  persone dalla possibilità di svolgere le proprie attività di base quotidiane.

Sportelli bancomat evoluti (ATM*):

foto: Sportello bancomat evoluto

Grazie alla tecnologia dei QR Code e allo sviluppo delle App specifiche, è possibile prelevare denaro al bancomat senza carta, direttamente con il tuo smartphone. Le impostazioni di prelievo si scelgono direttamente dal telefono e la tua prenotazione sarà attiva per 12 ore dal momento della richiesta. Successivamente, una volta inquadrato con la fotocamera il codice QR  che appare sullo schermo del bancomat, lo sportello provvede in automatico a erogare la valuta richiesta. Questo sistema è molto vantaggioso, perché consente a chi non vede di usare uno sportello bancomat in assoluta autonomia, anche se questo è mancante di sintesi vocale. Ad oggi però, non sono molte in Italia le banche che forniscono questo tipo di servizio. Una di queste che lo utilizza  è  UniCredit con i suoi sportelli ATM Evoluti 

Comunicato Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti riguardo i prelievi Smart Unicredit

*Bancomat in inglese ATM (automated teller machine)

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Migliorare l’indipendenza in casa con la tecnologia Smart Home

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Questa tecnologia può aiutare le persone non vedenti o ipovedenti ad aumentare l’indipendenza all’interno della casa.

La smart home è, per definizione una casa intelligente, che sfrutta un impianto integrato di tipo domotico per migliorare il comfort, la sicurezza e i consumi di chi vi abita.

Il sistema centralizzato della smart home consente agli utenti di gestire diverse funzionalità interne alle mura domestiche, di attivare o disattivare i dispositivi presenti, di ottimizzare i carichi energetici e di creare scenari su misura, sulla base delle proprie preferenze e abitudini.

La tecnologia Smart Home non è solo per l’intrattenimento. Questa tecnologia può aiutare le persone non vedenti o ipovedenti ad aumentare l’indipendenza all’interno della casa.

Un articolo di Optometry Times sottolinea come la tecnologia domestica intelligente possa aiutare le persone con problemi alla vista, sottolineando che l’ultima tecnologia convenzionale include funzioni di accessibilità già integrate. Questa nuova tecnologia non esclude le persone con disabilità visto che fra gli articoli più popolari acquistati lo scorso anno, sono inclusi i dispositivi per la casa intelligente come gli altoparlanti intelligenti di Google Home e Amazon Echo ( Amazon Echo è un altoparlante vivavoce che controlli con la tua voce. Echo si connette all’Alexa Voice Service per riprodurre musica, porre domande, effettuare chiamate, inviare e ricevere messaggi, fornire informazioni, notizie, risultati sportivi, meteo e altro ancora. Tutto quello che devi fare è chiedere.)

Oltre a riprodurre musica, gli altoparlanti intelligenti sono a comando vocale e possono essere utilizzati come assistenti personali, consentendo agli utenti di effettuare ricerche su Internet, impostare allarmi, creare elenchi, controllare dispositivi e riprodurre audiolibri. Per la maggior parte delle persone, queste funzioni sono semplicemente finalizzate al divertimento, ma per le persone con una visione limitata, con altro tipo di disabilità o che sono anziani, la tecnologia della casa intelligente può significare molto di più, aumentando l’indipendenza all’interno della propria casa.

Come con qualsiasi tipo di tecnologia, ci vuole tempo perché sia largamente conosciuta e utilizzata e non sorprende che le persone che vivono nelle aree urbane e i millennials  , siano state le più veloci ad adattarvisi. Tuttavia, molti negozi dispongono ora di dispositivi domestici intelligenti e nel 2020 si stima che ci saranno più di 26 miliardi di dispositivi connessi.

L’idea di avere una casa intelligente non è nuova, poiché l’articolo sottolinea che i dispositivi di rilevamento delle cadute per gli anziani hanno iniziato a essere utilizzati già dalla fine degli anni ’90 ai primi anni del 2000. Le case che incorporano la tecnologia della casa intelligente possono avere dispositivi che migliorano l’efficienza energetica, come i termostati programmabili o le tende automatiche o che possono essere rese più sicure con l’uso di sistemi di sicurezza. Questi dispositivi possono includere telecamere e alcuni hanno una tecnologia che può aiutare gli anziani o chiunque con problemi d’ instabilità a stare in piedi, nel rilevare una caduta. L’ambiente domestico può essere migliorato con l’illuminazione o la musica ed è persino possibile cambiare il colore dell’illuminazione interna in base alle condizioni meteorologiche. Gli assistenti domestici intelligenti offrono praticità e possono monitorare i materiali di consumo, informando la casa quando qualcosa deve essere sostituito. Le liste della spesa possono essere facilmente create a voce. La tecnologia Smart Home consente agli utenti di controllare la TV e riprodurre musica.

La maggior parte delle volte che si impostano questi dispositivi è semplice ed è l’ideale per chiunque abbia una disabilità o che non abbia molto know-how tecnologico. Diversi negozi offrono inoltre assistenza a domicilio per impostare questi dispositivi.

Improving Independence for People with Disabilities with Smart Home Technology

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Dimenticate le etichette, toccate i punti.

Parul Sachdeva con i suoi capi
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Parul Sachdeva studia in una scuola di moda e design, ma la sua missione è di aiutare i non vedenti nella sfida quotidiana di fare acquisti da soli.

Anche se l’industria della moda ha molti primati al suo attivo in termini di stile e tendenza, raramente le aziende produttrici consultano il consumatore  prima di introdurre un indumento sul mercato.

Parul Sachdeva, è una studentessa all’ultimo anno di una scuola di design della moda, presso la Pearl Academy, di Nuova Delhi, con una passione che la spinge a prestare orecchio a studenti e a adulti non vedenti. Per capire di che cosa avesse bisogno il suo ‘target’ in termini di moda e tessuto, ha avuto con loro parecchie conversazioni per capire qualcosa in più delle loro difficoltà. “Molti di loro mi hanno riferito di quante ore ci vogliono per capire quale abito o camicia si possa adattare meglio a loro, e di come la vita sarebbe molto più semplice se ci fosse qualche indicazione delle taglie e del colore dei capi”. Chiaramente, per loro lo shopping è pieno di sfide.

Parul ha deciso di fare qualcosa riguardo a questo problema. si è documentata di come e quanto la moda impatti socialmente. “Ho sempre voluto fare qualcosa di creativo, e quindi ho intrapreso la carriera di fashion design . E se il mio lavoro potrà aiutare le persone, poi è ancora meglio.”

Sachdeva ha già un business plan in atto. Avendo già pensato a un marchio, 6DOTS, Sachdeva, una volta finito il college, prevede di aprire un negozio, collaborare con altre marche, e commercializzare il suo marchio alla radio.

Negli ultimi mesi, Sachdeva ha lavorato su diversi capi con etichette che riportano la taglia, il prezzo e il colore del capo in braille. In aggiunta a questo, le etichette sono anche un segno prezioso, che indicano alla persona il lato corretto per indossare il capo di abbigliamento. “Le etichette, si spera, potranno ridurre il tempo speso per lo shopping”, dice Sachdeva. E aggiunge: “6DOTS darà indipendenza alle persona con disabilità visive per fare acquisti senza l’assistenza di altre persone, e infondere in loro la fiducia necessaria per fare le proprie scelte.”

Articolo originale: clicca qui

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Apple brevetta una stilo innovativa per l’iPad.

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stilo per touchscreen della apple

Foto: USPTO / di Apple

Questa stilo aggiungerebbe un nuovo significato alla parola touch-screen. Apple brevetta una stilo per tablet, capace non solo di rimandare un feedback aptico all’utente, ma anche di riprodurre la texture del foglio.

Steve Jobs è stato notoriamente contrario ad includere una stilo all’iPad, ma anche lui avrebbe cambiato idea se avesse intravisto il dispositivo futuristico di  rilevamento input-texture  che la Apple ha appena brevettato.

Come sottolinea la Apple, questa tecnologia dovrebbe avere applicazioni che vanno ben oltre semplici esperimenti. Per esempio, una persona non vedente potrebbe utilizzare una stilo come questa per essere in grado di sentire l’immagine sullo schermo, proprio come il Braille viene utilizzato per leggere il testo. Considerato quanto lavoro la Apple ha fatto per l’accessibilità in passato, questa potrebbe sembrare una mossa naturale da fare per l’azienda.

disegno brevetto stilo apple

Secondo le domande di brevetto pubblicate oggi, la  Apple sta lavorando a una stilo con fotocamera integrata che consente di rilevare la superficie su cui  passa, riproducendo la struttura per l’utente – anche verso il basso replica la sensazione delle diverse strutture. La messa a punto touch con feedback aptico  simula la texture delle superfici, la tecnologia illustra un sistema per il riconoscimento della superficie virtuale tramite una stretta comunicazione  tra l’iDevice e la penna elettronica, per poi rimandare la sensazione tramite un sapiente mix di vibrazioni e altre parti mobili meccaniche.
Il feedback tattile funziona modulando le forze di attrito tra il dito di un utente e l’origine del feedback tattile modificando il livello di tensione. Anche se vari ricercatori sperimentano da almeno 50 anni, è solo negli ultimi anni,  che  si è iniziato a vedere nei dispositivi tattili avanzati il  loro potenziale, il che ha accresciuto  l’interesse, attraendo gruppi di ricerca come quelli della Disney  che  intravede la fattibilità di questa tecnologia per le grandi tavole- display da impiegare  nei suoi parchi a tema.

Molte aziende tecnologiche hanno lavorato sull’integrazione tattile dei loro dispositivi, ma il tipo di tecnologia a grana fine brevettata dalla Apple, sta facendo discutere perchè diversa da qualsiasi cosa si conosca oggi riguardo una stilo per tablet.

Tutto questo gioca a vantaggio per la Apple, che si trova sotto pressione per reinventare l’iPad dopo l’ennesimo trimestre del calo delle vendite e della perdita di quota di mercato.

Articolo originale clicca qui

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Come Internet non sia ancora accessibile ai disabili

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studente cieco con tutor al pc

Il web può avere un’effetto liberatorio per gli adulti disabili – ma la mancanza di formazione, la poca accessibilità e i finanziamenti per i supporti informatici, stanno a  significare che il mondo online è un passo troppo lungo per molti di essi.

Un rapporto pubblicato da Scope cita che le persone disabili hanno tutto da guadagnare nell’ imparare a usare Internet.

Storie:

Elaine soffre di depressione e ansia. Un infermiere del reparto psichiatrico le ha suggerito di imparare a usare il computer per tenersi in contatto con la sua famiglia in modo da non si sentirsi isolata. Così Elaine ha deciso di partecipare a un corso informatico presso Cambridge Online. “Ho 50 anni. Noi di quella generazione non abbiamo avuto i computer a scuola, quindi è stato un bel lavoro insegnarmi ad usarlo. Io non sapevo nemmeno come usare una tastiera e avevo paura di schiacciare un tasto sbagliato, avrei voluto romperla!. ”
Da allora ha imparato a scrivere, usare un motore di ricerca, inviare e-mail, salvare foto e scrivere i biglietti di auguri di compleanno seguendo i corsi Tinder Foundation’s Learn My Way. “La mia famiglia vive in Scozia, ma grazie al computer sono stata in grado di vedere la  foto di mio nipote del suo compleanno, già il giorno dopo. Si è aperta una nuova vita per me. Se vado in linea posso perdermi per un bel po‘,  ferma la mia mente, non vaga, così non penso sempre a me stessa.”

Da 20 anni la Cambridge Online, offre corsi gratuiti ad adulti disabili. Ogni anno 300 nuovi studenti fanno riferimento al loro centro dove forniscono 4.000 lezioni individuali (one-to-one) ogni anno. Dice Andrew Entecott”La maggior parte delle persone che vengono qui non hanno mai toccato un computer prima. Le persone  all’inizio lottano con un preconcetto, che ogni cosa che toccheranno salterà in aria, acquisire fiducia è la cosa più importante “.

Ci sono 10 computer al centro con hardware adattativo, touch screen, tastiere alternative e mouse, l’ingranditore e il software di lettura dello schermo. “Cerchiamo di evidenziare i vantaggi di andare on-line, spiegando che imparare a usare un mouse e una tastiera sono in grado di ridurre la quantità di tempo che passate al telefono a parlare.”

L’ONS ha rilevato che il 27% degli adulti disabili non ha mai usato internet, rispetto al 11% degli adulti non disabili.
Tuttavia, l’uso del computer per molte persone disabili,  pensano sia ancora qualcosa con cui lottare. Secondo l’Ufficio delle statistiche nazionali, nel maggio del 2015, il 27% degli adulti disabili non ha mai usato internet, rispetto al 11% degli adulti non disabili. Nel 2013, Ofcom ha detto che i fattori in base all’età e reddito, forse in relazione alla disabilità della persona, contribuiscono all’ accesso limitato a internet .

Nel rapporto pubblicato nel giugno 2015, si cita che le persone disabili possano risparmiare imparando a usare Internet, ad esempio utilizzando siti per confrontare i costi, ma le persone con disabilità non sono in linea a causa di una mancanza di formazione, costo delle attrezzature e l’accessibilità dei contenuti web.

L’accessibilità al Web è qualcosa con cui Ian Macrae lotta  ogni giorno. Qualcuno che con la sua disabilità visiva  utilizza il software VoiceOver. Egli spesso raccomanda, se avete un Mac, di attivare VoiceOver utilizzando i tasti F5 Comando +. “Io uso Amazon ogni giorno per trovare le offerte migliori del Kindle. Per fare questo devo far passare ogni voce prima di raggiungere quello che voglio, poi devo passare attraverso ogni elemento all’interno di tale voce per ottenere l’elenco dei libri. L’intero processo di navigazione di un sito web è un processo lungo e complicato “, dice.

Tuttavia Macrae raccomanda ancora alle persone con disabilità visiva, di imparare ad utilizzare internet, dicendo che può essere un’ “esperienza liberatrice”, citando come esempio di fare la spesa settimanale on-line invece che avere il fastidio di andare in giro per negozi. Vorrebbe anche consigliare ai web designer di creare siti web  accessibili a tutti, ad esempio mediante l’etichettatura di tutti i pulsanti e astenersi dall’usare troppi  software multimediali, come Flash. “Non sto dicendo che le persone non dovrebbero utilizzare Flash, ma che non dovrebbero programmare il loro sito web esclusivamente con questo software di animazione, perché se lo è, il sito è completamente inaccessibile a una  persona non vedente.”

Alcuni adulti disabili non sapranno mai i vantaggi che porterebbe  essere on-line. Jack vive in una struttura protetta la Steve Woolley Court  di Peterborough. Soffre del morbo di Parkinson e non ha alcun interesse a internet. “Ho pensato che sarebbe stato facile quando ne ho sentito parlare, ma ottengo solo confusione. Sto solo sono così stufo di tutto. Procuratevi un televisore, se siete soli, “dice. “Mi è stato detto che le informazioni di cui avevo bisogno per la mia pensione erano online, non sapevo come farei. Ho dovuto chiedere al mio direttore di farlo per me. “

Conoscere persone online è già abbastanza difficile. Provate a farlo con una disabilità.
Il suo direttore, Sean Siggee, non è d’accordo con Jack quando dice che non è interessato. “Jack è interessato a Internet. Sta cercando di prendere confidenza,  ha solo bisogno di una guida. “Dei 34 residenti che vivono in strutture protette, 20 fanno uso di un computer. “ A Jack non piace chiedere aiuto. Si sente come se fosse un peso e non vuole darmi fastidio. E’ una cosa comune a tutti. Hanno paura di continuare a chiedere, ma ne  hanno bisogno perché tutto sta andando on-line. “

Il Governo Inglese sta chiedendo un esame dell’impatto della legge sulla parità per migliorare l’accessibilità del web e di agire quando i fornitori di servizi non riescono a soddisfare i loro obblighi.

Un portavoce del Cabinet Office ha dichiarato: “Abbiamo messo l’accessibilità al centro del nostro pluripremiato sito web gov.uk, che è compatibile con una vasta gamma di strumenti di accessibilità. Ma ci rendiamo conto che non tutti sono su questa linea. È per questo che forniamo sempre un supporto digitale assistito per le persone che accedono ai servizi governativi. Stiamo anche lavorando con il settore privato e nel volontariato al fine di garantire che tutti nel Regno Unito abbiano le competenze digitali di base necessarie per poter  beneficiare di essere on-line. “

Uno di questi partner è Go On UK. Il servizio volontario è stato istituito nel 2012 dalla Baronessa Martha Lane Fox. Il loro obiettivo è quello di aiutare le persone a realizzare i vantaggi dell’ essere on-line. Il suo amministratore delegato Rachel Neaman ha dichiarato: “E’ un impegno combinato del governo, il pubblico, il privato e associazioni no-profit per contribuire a colmare la divisione digitale. 10,5 milioni di adulti, 1,2 milioni le piccole imprese, e più della metà di tutti gli enti di beneficenza nel Regno Unito non hanno le competenze digitali di base di cui hanno bisogno per avere successo nella società digitale di oggi. “

Neaman dice che questo rappresenta “decine di miliardi di sterline in perdite per l’economia; altri miliardi in risparmi di efficienza per il governo e le imprese; e la perdita di innumerevoli benefici per gli individui “.

Articolo originale: The Guardian

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