Cecità e ipovisione: sempre inaccessibili le posologie dei medicinali

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In Italia ci sono circa 360.000 ciechi e oltre 1,8 milioni di ipovedenti registrati; di questi ultimi oltre il 60% ha un’età superiore a 50 anni. Questa perdita, oltre alle altre sfide quotidiane, può influire sulla capacità di usare e assumere i farmaci in modo corretto e sicuro.

La perdita della vista può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dall’etnia, dal sesso o dalle condizioni cliniche.  L’incidenza della perdita della vista aumenta con l’età: più di 14 milioni di persone in Italia hanno più di 65 anni, e una persona su cinque di età pari o superiore a 75 anni, vive con una perdita della vista irreversibile e non correggibile.

È fondamentale, che tutti coloro che soffrono della perdita della vista, possano usare ed assumere i propri medicinali in sicurezza ed autonomia, il che include la possibilità di leggere le etichette di erogazione, la posologia e la data di scadenza. 

Solo negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha stimato che circa 1,3 milioni di persone riportano danni  ogni anno, da errori terapeutici. Per coloro, che non possono vedere e leggere le etichette dei farmaci, le etichette di prescrizione vocalizzate possono essere fondamentali per garantire la sicurezza e la corrispondenza dei farmaci.

In Italia non esiste nulla che possa essere di ausilio in questo senso, se non la dicitura in Braille sulle confezioni. Quindi, se una persona non è cieca dalla nascita, e non ha avuto una formazione didattica adeguata, perchè la patologia visiva, è insorta in  età avanzata, va da sè che non può utilizzare il Braille.

Si sa, che ci vuole molto tempo per sviluppare la sensibilità tattile indispensabile per il Braille. Questo può rendere più difficile l’apprendimento del Braille in età avanzata o con altre condizioni di salute che influenzano la sensibilità delle dita.

Questo è un problema per la stragrande maggioranza delle  persone anziane.

Vediamo però,  come hanno reso fruibili le informazioni sui farmaci, sia negli Stati Uniti che in Canada:

Diversi Stati, degli Stati Uniti, tra cui Oregon e Nevada, hanno introdotto leggi che obbligano le aziende farmaceutiche, a fornire ai pazienti non vedenti ed ipovedenti, dispositivi di lettura di prescrizioni come ScripTalk. E’ un servizio GRATUITO e facile da usare, disponibile in migliaia di farmacie negli Stati Uniti, Canada, Australia, che legge ad alta voce le etichette dei farmaci da prescrizione e tutte le informazioni (bugiardini) sui farmaci.

Il Video qui sotto,  spiega, in lingua inglese,  questo sistema di rete fra le farmacie  e le persone con disabilità visive.
Per chi non conoscesse l’inglese, di seguito  c’è un testo in italiano  sul suo funzionamento.

Dispositivo ScripTalk

Spiegazione Etichette parlanti ScriptTallk

Il  farmacista programma una piccola etichetta elettronica con tutte le informazioni sulla prescrizione, inclusi  il nome del farmaco, il dosaggio, le istruzioni, le  avvertenze, le informazioni sulla farmacia, il nome del medico prescrivente, il numero della prescrizione, data e altro. Il tag si basa sulla tecnologia RFID e la sintesi vocale.
(RFID (Radio-frequency identification, la stessa utilizzata per le carte di credito “contactless”)

Il farmacista appone l’etichetta sul farmaco da prescrizione, e per ascoltare tutte le informazioni lette ad alta voce, puoi utilizzare un’app mobile ScripTalk gratuita . Basta scaricare l’app dall’App Store o da Google Play , fare clic sul pulsante “scansione” e tenere il flacone sulla parte anteriore dello schermo (iPhone) o sul retro della  del telefono vicino alla fotocamera (Android).

In alternativa, il paziente può utilizzare una ScripTalk Station, dalle dimensioni di un vecchio lettore CD portatile o di un apparecchio telefonico. Basta posizionare il flacone delle pillole sul dispositivo e premere il pulsante “Leggi”. I due pulsanti triangolari, su entrambi i lati del pulsante di lettura ovale possono essere utilizzati per andare avanti o indietro tra le informazioni della prescrizione. C’è una piccola ruota sul lato destro del dispositivo che può essere spostata per accendere il dispositivo ed alzare il volume.

RIASSUMIAMO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

  • Il farmacista, memorizza tutte le tue informazioni su un piccolo tag (etichetta) elettronico, che si adatta a qualsiasi dimensione o forma del contenitore del farmaco.
  • L’app gratuita o la stazione ScripTalk gratuita, legge ad alta voce tutte le informazioni della prescrizione sull’etichetta. Come: nome del farmaco,  dosaggio. indicazioni,  avvertenze, nome della Farmacia, nome del medico prescrivente, scadenza.
  • Più lingue disponibili.
  • Questa è una tecnologia progettata per le persone ipovedenti, con lo scopo di ridurre i rischi di errori terapeutici a casa, come la confusione fra un farmaco ed un’altro, l’ingestione della pillola sbagliata, l’ingestione di farmaci scaduti,

ScripTalk è costituito da tre componenti principali: un dispositivo di lettura di prescrizioni udibili (APRD) o un lettore di stazioni ScripTalk, un’etichetta del microchip di identificazione a radiofrequenza (RFID) e un software di supporto.

Speriamo che questo ausilio tecnologico, arrivi anche in Italia, in quanto  sia un disabile visivo che una persona anziana, si debbano aiutare a  conseguire l’obiettivo realistico e concreto di vivere in autonomia ed essere autodeterminati nei vari ambiti della propria esistenza.

 

 

 

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Una grande svolta per l’accessibilità ai test di gravidanza per le donne cieche

Prototipo del test di gravidanza per donne cieche
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Leggere un test di gravidanza per conto proprio è un lusso negato a migliaia di donne cieche ed ipovedenti.

Quando una donna cieca  esegue un test di gravidanza, il risultato, non è mai un segreto che avrebbe potuto tenere per sè stessa. Tutti i test di gravidanza disponibili sul mercato, forniscono i risultati con la visualizzazione di testo o di linee su uno schermo elettronico.

Da poco, è stato messo a punto un prototipo di test di gravidanza, che consente alle donne non vedenti e ipovedenti, di essere le prime a conoscere il risultato del test.

Il Royal National Institute of Blind People (RNIB) ha commissionato a vari designer, la realizzazione di un prototipo innovativo, da poterlo sottoporre a produttori di test presenti sul mercato, per sensibilizzarli sull’ inac-cessibilità di tutti i test attualmente in commercio.

Il prototipo del test, con un  design di dimensioni più  grandi e con rilievi tattili, è stato considerato un “punto di svolta” per tutte le donne.

Essere cieca significa, che ogni volta che  esegui un test di gravidanza, devi sempre apprendere e condividere il risultato con qualcun’ altro, non necessariamente a te vicino.

È molto invadente, e  molto imbarazzante, dover presentare a qualcuno, qualcosa su cui hai appena fatto pipì e chiedere “Puoi leggermi questo per favore?”.

Se stai provando, oppure non stai cercando, di avere un bambino, la cosa certa è, che quella persona saprà cose tue molto intime della tua vita. Non credo che ci si renda conto, di che lusso sia, mantenere la tua autonomia, fino a quando  ti viene tolta,”.

Il più grande ente no profit per i ciechi nel Regno Unito, l’ RNIB, ha invitato diversi designer a reinventare il test di gravidanza. La loro campagna, denominata Design For Everyone, (Un modello per tutti) mira ad abbattere le barriere. Dicono che nessuno dovrebbe sacrificare la propria privacy, a causa del design inaccessibile.

Tra questi, si è distinto Il  designer indipendente Josh Wasserman, che dopo aver effettuato  una ricerca accurata ed ascoltato le esigenze di  donne cieche ed ipovedenti, ha creato un prototipo vincente.

Quando si utilizza questo test, sul lato inferiore del dispositivo,  emergono da risultare evidenti,   dei punti tattili. Inoltre, se il risultato è positivo, sulla parte superiore emerge un’altra serie di punti tattili in silicone.

Creando una risposta verificabile al tatto, per fornire il risultato del test, va da sé che l’esperienza di utilizzo del prodotto diventa  universale, sia per le persone vedenti, ipovedenti e cieche.

Il signor Wasserman è convinto sull’importanza  ed il potere del design.

“È davvero importante capire, come il design possa essere utilizzato per aumentare la consapevolezza su un problema, e dimostrare come sia possibile creare un cambiamento positivo all’interno di un settore”

Ma sùbito chiarisce che, se anche l’idea dovesse essere accolta da un produttore,  potrebbe passare del tempo, prima che il prototipo diventi un prodotto reperibile sugli scaffali.

“Le industrie, in particolare quelle del settore sanitario da banco, si muovono lentamente, quindi potremmo non vedere questo prodotto in commercio, per un certo numero di anni, ma la nostra ricerca, dimostra cosa si può fare, e servire da stimolo ad altri, di prendere anche loro  carta e penna ed iniziare a progettare prodotti per sé stessi”, dice Wassermann.

Il dispositivo, è stato sviluppato per affrontare non solo la difficoltà delle donne cieche, nella lettura del test, ma anche l’evidente mancanza di privacy quando ne utilizzano uno.  Quindi questo test, è finalizzato ad ottenere quella privacy negata fino ad ora.

L’ RNIB spera, che il prototipo stimolerà le aziende ad agire in tal senso. L’ente no-profit informa che è in trattative con ClearBlue, uno dei maggiori fornitori di test di gravidanza, al fine di introdurre modelli più accessibili.

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Il Test rapido Covid-19, non è ancora accessibile ai non vedenti

Test rapido Covid 19
Test Rapido Coronavirus, inserimento della goccia nel reagente.
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La pandemia sta colpendo tutti, ma è stata ed è, particolarmente dura per le persone cieche ed ipovedenti che già  sperimentano nella loro quotidianità,  la solitudine a livelli più alti rispetto alla popolazione in generale.

Da un recente rapporto del Royal National Institute of Blind People (RNIB) rileva che due terzi delle persone con disabilità visive, sentono di essere diventate meno indipendenti dall’inizio della pandemia.

I test rapidi che milioni di persone stanno facendo a casa, che richiedono l’inserimento  preciso di gocce di liquido nei fori minuscoli della striscia reagente, non hanno guide in  Braille, e sono inaccessibili ai ciechi ed agli ipovedenti.

Anche se, per un normale mal di gola, naso chiuso e febbre, ci si isola in casa fino alla scomparsa dei sintomi, una volta guariti non si potrà scoprire quale agente patogeno abbia potuto causare l’infezione. Questo significa, non essere stati mai testati se siano stati positivi al Covid 19.

Molte persone cieche o con problemi di vista, non vengono testate tutte le volte che vorrebbero ed alcune rimangono isolate perché il test è troppo difficile da eseguire. Essendo cieche, non possono guidare verso i siti preposti vicino alla propria casa,  oppure  sono troppo lontani per poterci andare a piedi.

Le opzioni alternative sono:

  • Trasporto pubblico
  • Le app di condivisione di passaggi in auto
    oppure
  •  Avere un amico che può accompagnarci presso un sito preposto ai test
    Ma queste opzioni metterebbero sia noi che gli altri a rischio di esposizione.

È quindi, di vitale importanza che sia disponibile un test accessibile per consentire a tutte le persone di vivere la propria vita, altrimenti, come  conseguenza oramai persistente e consolidata, si lede il diritto di avere accesso in prima persona alle proprie informazioni sanitarie.

Anche chi è  ipovedente,  non può sostenere il test in modo indipendente, perchè Identificare l’estremità corretta del tampone da utilizzare, inserirlo nella fiala, ed applicare la giusta quantità di liquido sulla striscia reattiva, è estremamente difficile.

Problemi di accessibilità:

  • Per molti non è possibile fare il test e leggere il risultato senza assistenza.
  • La coordinazione con il contagocce e  il display del test.
  • Non si sa quante gocce di liquido escono dal contagocce. Non si riesce nemmeno a vedere dove cadono.
  • Si rischia di inondare col liquido in eccesso molti test, invalidando così il risultato.

Si potrebbe consigliare alle persone ipovedenti di utilizzare un’app mobile – Be My Eyes per assisterli durante il processo di test e leggere il risultato. L’app connette persone non vedenti ed ipovedenti con volontari vedenti che aiutano nelle attività quotidiane tramite una chat dal vivo. Gli utenti non vedenti possono effettuare una videochiamata dal vivo, parlare con un volontario e ricevere una guida passo passo attraverso il feed della videocamera.

Queste interazioni però, sono difficili e non tutte le persone cieche possiedono uno smartphone o sono in grado di utilizzare uno smartphone. Inoltre, fare affidamento sugli altri può intaccare in primis la propria privacy,  perchè si tratta di  condividere dati sensibili riguardanti informazioni sanitarie personali , così come il senso d’ indipendenza di una persona non vedente.

Alcune proposte per rendere i test  accessibili potrebbero essere:

  • Per gli ipovedenti: se si aggiungesse un colorante al liquido, sarebbe più facile identificarlo.
  • Se si trovasse un metodo per trasferire la quantità necessaria di liquido dal contagocce alla striscia reattiva.
  • Se la striscia potesse agganciarsi all’estremità del contagocce e potesse quindi essere capovolta per trasferire il liquido sulla striscia, per alcuni potrebbe rendere il processo più fattibile.
  • Sarebbe necessario anche un metodo tattile per identificare il risultato, dato che tali metodi siano disponibili per altri tipi di test, come quelli di rilevazione della gravidanza.

 

Il RNIB, Thomas Pocklington Trust, Macular Society e Visionary charities stanno attualmente conducendo un progetto pilota per migliorare l’accessibilità delle istruzioni di test per includere formati alternativi.

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Atrofia geografica: lo studio di nuovi test per prevenirla

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Il test della vista basato sull’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a prevenire una grave perdita della vista. L’intelligenza artificiale riconosce i fotorecettori in deterioramento

Secondo uno studio recente, un nuovo test della vista basato sull’intelligenza artificiale (AI) può prevedere una condizione che potrebbe trasformarsi in cecità.

I ricercatori dell’Imperial College London e dell’University College London (UCL) hanno condotto uno studio clinico utilizzando la tecnologia di imaging retinico nota come Detection of Apoptosis in Retinal Cells (DARC). Su uno studio testato su 113 pazienti, questa tecnologia è stata in grado di identificare le aree dell’occhio che mostravano i segni di atrofia geografica (GA), una condizione comune che causa riduzione della vista e cecità.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su Progress in Retinal Eye Research.

Attualmente, i primi sintomi rilevabili e i predittori di GA, sono limitati, il che rende difficile identificare la malattia precocemente da evitare qualsiasi perdita della vista. I ricercatori  sperano che questa tecnologia possa essere utilizzata come test di screening per la GA e aiuti nello sviluppo di nuovi trattamenti per la malattia.

Degenerazione maculare senile e atrofia geografica

La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è la cecità più comune nelle persone di età superiore ai 55 anni e l’AG è una forma avanzata di AMD. La GA si sviluppa nel corso di diversi anni e può provocare una perdita della vista progressiva e irreversibile. Sebbene non esista una cura, la diagnosi precoce è di fondamentale importanza perché esistono potenziali trattamenti che potrebbero prevenire una grave perdita della vista o rallentare la progressione della malattia, come le iniezioni oculari e le compresse per via orale.

La professoressa Francesca Cordeiro, autrice principale dello studio e presidente e professore di oftalmologia presso l’Imperial College di Londra, ha dichiarato: “L’atrofia geografica è una delle principali cause di riduzione della vista e, in alcuni casi, cecità, nel mondo sviluppato. Può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti poiché i compiti come leggere, guidare e persino riconoscere volti familiari, diventano più difficili con l’avanzare della malattia.

“Poiché l’aspettativa di vita nei paesi sviluppati continua ad aumentare, l’incidenza della GA è cresciuta.

“La diagnosi precoce è una difesa fondamentale contro questa malattia ma, poiché i sintomi si sviluppano nel corso di diversi anni, la condizione viene spesso rilevata una volta che la malattia è progredita a uno stadio più avanzato.

“Il nostro studio è il primo a dimostrare che la tecnologia DARC può essere utilizzata per prevedere se un paziente è a rischio di sviluppare la GA. Questi risultati aiuteranno i medici a intervenire con trattamenti appropriati per rallentare la perdita della vista e gestire la condizione in una fase iniziale. Si spera che questa tecnologia possa essere implementata e utilizzata come test di screening nelle strutture di assistenza primaria”.

Tecnologia DARC

Il metodo DARC consente la visualizzazione di cellule malate e morenti sulla retina, un sottile strato di tessuto che riveste la parte posteriore dell’occhio all’interno e invia informazioni visive al cervello. Piuttosto che fornire una stima delle cellule sane, DARC evidenzia le cellule malate, per dare un’indicazione circa il corso della malattia.

Il test prevede l’iniezione di un colorante fluorescente nel flusso sanguigno (attraverso il braccio) che si attacca alle cellule della retina e illumina quelle sottoposte a stress o morte cellulare. Le cellule danneggiate appaiono di un bianco brillante se osservate negli esami oculistici: più cellule danneggiate vengono rilevate, maggiore è il conteggio DARC. I ricercatori hanno anche incorporato un algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato dal professor Cordeiro per contare e valutare rigorosamente gli spot DARC, poiché gli specialisti spesso non sono d’accordo di quanto visualizzato dalle stesse scansioni. Precedenti studi clinici hanno dimostrato che il test può prevedere la progressione del glaucoma e nuove aree di AMD umida.

Test clinico

Per il nuovo studio, i ricercatori hanno reclutato 113 pazienti presso il Western Eye Hospital, parte dell’Imperial College Healthcare NHS Trust, nel 2017. 19 pazienti avevano i primi segni di AMD umida e 13 pazienti avevano i primi segni di GA. Per valutare varie condizioni, il team ha anche reclutato in tre diversi gruppi: volontari sani, pazienti con glaucoma progressivo, neurite ottica (come modello per la sclerosi multipla) e sindrome di Down, dove si pensa che la patologia sia simile all’Alzheimer.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a screening utilizzando il metodo DARC e quindi seguiti con scansioni di tomografia a coerenza ottica (OCT), per visualizzare la salute degli occhi, ogni sei mesi per un periodo di tre anni. I ricercatori hanno quindi confrontato le scansioni DARC con le scansioni OCT gold standard per valutare la capacità di DARC di prevedere l’espansione di GA.

I ricercatori hanno scoperto che il livello di DARC era predittivo riguardo la GA. È stato riscontrato che i pazienti con una conta DARC superiore a 10,  presentavano una maggiore espansione di GA tre anni dopo.

Ora, il team prevede di convalidare ulteriormente i propri risultati nell’ambito di studi clinici più ampi che inizieranno nel Regno Unito entro la fine dell’anno.

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Viaggiare all’estero con il cane da assistenza: cosa serve ricordare

cane da assistenza davanti un aereo
cane da assistenza davanti ad un aereo su una pista di atterraggio
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Per poter viaggiare, il tuo cane da assistenza deve essere in possesso di un passaporto, il “passaporto per animali da compagnia”. Questo passaporto deve essere stato  rilasciato da un veterinario autorizzato, dove vi sono indicate le vaccinazioni effettuate oltre alle informazioni relative al soggetto (nome, sesso, razza, tatuaggio, microchip, indirizzo proprietari).

I cani  hanno delle profilassi da seguire per recarsi all’estero, oltre alle normali vaccinazioni, bisogna effettuare procedure contro parassiti interni ed esterni, da effettuare annualmente.

Vaccinazione antirabbica obbligatoria.

Il tuo cane da assistenza deve essere vaccinato almeno 21 giorni prima della partenza.
Per determinati Paesi è necessario fare il “blood test”: un prelievo di sangue del cane su cui verranno effettuati i test per la positività alla rabbia. Questo test deve essere eseguito con determinate tempistiche e scadenze. Informatevi presso il vostro veterinario o presso la ASL della vostra zona.

Sistemazione in cabina 

Molte compagnie aeree richiedono un certificato attestante che il cane abbia seguito un corso riconosciuto di assistenza finalizzato alla guida dei ciechi e degli ipovedenti ed  è stato riconosciuto come in grado di viaggiare in sicurezza nella cabina dell’aeromobile. Affinché il tuo cane da assistenza possa viaggiare con te in cabina, il tuo cane da assistenza deve:

Essere stato addestrato individualmente in compiti specifici per assisterti con la tua disabilità

Avere prove documentali che confermino che è stato addestrato come cane da assistenza

Il cane non potrà indossare un guinzaglio, ma dovrà indossare una pettorina/imbracatura identificativa e rimanere sempre sotto il tuo controllo

Se il tuo cane non soddisfa questi criteri o è un cane di supporto emotivo, dovrà viaggiare come animale domestico. C’è da sapere che nellla sistemazione in stiva le compagnie aeree non si assumono responsabilità riguardo l’incolumità del cane.

Alcune nazioni potrebbero richiedere una quarantena.
Mentre cerchi le tue destinazioni ed esplori le politiche sull’immigrazione, assicurati di conoscere tutte le regole specifiche per gli animali.

Non dimenticare le esigenze dietetiche e i farmaci del tuo cane.

Regolamento 998/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 maggio 2003: movimentazione degli animali da compagnia. Microchip. Dal 1° gennaio 2005 è obbligatorio l’inserimento del microchip sottocute per tutti i cani  nati successivamente a questa data.

Passaporto. Dal 1° ottobre 2004 è obbligatorio per tutti gli animali d’affezione. Per ottenere il passaporto è necessario che il cane, abbia già il microchip e sia iscritto all’anagrafe veterinaria dell’ASL di zona.

E’ necessario che abbia effettuato la vaccinazione antirabbica.

Il passaporto può essere richiesto dopo 21 giorni dall’effettuazione della vaccinazione antirabbica e non ha scadenza.

CONSIGLI:

  • Se hai dei dubbi sulla validità del passaporto del tuo cane da assistenza, contatta il tuo veterinario per maggiori informazioni.
  • Occupati delle vaccinazioni e dei documenti di viaggio sempre con largo anticipo rispetto alla partenza.
  • E’ utile contattare l’ambasciata del paese in cui sei diretto. L’ambasciata saprà informarti meglio su eventuali norme diverse o disposizioni di quarantena.
  • E’ utile contattare la compagnia aerea scelta per le modalità da adottare, ogni compagnia adotta procedure diverse.
  • Ricordati di controllare la politica del tuo hotel sui cani guida per assicurarti che al tuo cane  non venga negato l’accessoo, che per legge non può essere allontanato dal disabile visivo ma è meglio chiarire prima la propria posizione.
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I segnali della retinopatia diabetica

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La retinopatia diabetica colpisce quasi 8 milioni di americani, ma secondo un nuovo sondaggio, la maggior parte delle persone non conosce i fatti o i segnali di questa condizione, che potrebbe aiutare a salvare la vista.

La maggior parte degli americani sopra i 40 anni non conosce i segnali della retinopatia diabetica, rileva un nuovo sondaggio.

Questa condizione colpisce quasi 8 milioni di americani e si prevede che quel numero raddoppierà entro il 2050, ma la maggior parte degli adulti non conosce fatti sulla retinopatia diabetica che potrebbero aiutare a salvare la vista.

Il sondaggio condotto su 1.000 adulti statunitensi dall’American Society of Retina Specialists (ASRS) ha rilevato che il 47% non sapeva che la visione centrale sfocata può essere un sintomo della retinopatia diabetica e solo il 37% sapeva che vedere macchie o corpi mobili è un sintomo. La maggior parte delle persone sapeva che il diabete di tipo 1, di tipo 2 o gestazionale mette i pazienti a rischio di retinopatia diabetica, ma altri fattori di rischio non erano così noti.

Tra gli intervistati, il 64% non sapeva che il colesterolo alto aumenta il rischio di retinopatia diabetica e il 48% non sapeva che l’ipertensione è un fattore di rischio.

“La retinopatia diabetica è una causa di cecità prevenibile, quindi l’identificazione e il trattamento precoci sono fondamentali”, ha affermato il dottor Carl Awh, presidente dell’ASRS.

“Tutti gli operatori sanitari che si prendono cura di pazienti diabetici dovrebbero sottolineare l’importanza di controllare i fattori di rischio noti e la necessità di fare regolari esami della retina se dilatata per identificare la retinopatia diabetica in una fase precoce”, ha detto Awh in un comunicato stampa della società.

“Molti pazienti con retinopatia diabetica, pericolosa per la vista, hanno una vista eccellente e nessun sintomo, questo è il momento ideale per uno specialista della retina, per iniziare il trattamento. I pazienti diabetici con perdita della vista o che presentano dei sintomi dovrebbero essere valutati urgentemente”, ha consigliato.

Sintomi:

Visione offuscata o distorta.
Difficoltà a leggere.
Macchie nella tua visione.
Ombra nel campo visivo.
Pressione oculare.
Difficoltà con la percezione del colore.

Proteggi la tua vista:

Controllo della glicemia, della pressione sanguigna e del colesterolo.
Mantenere un peso sano.
Assunzione di farmaci per il diabete.
Sottoporsi a regolari esami della retina.
Smettere di fumare.
Rimanere attivi.

“I progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento della malattia oculare diabetica resi possibili dagli specialisti della retina possono preservare la vista ed eliminare virtualmente la perdita della vista”, ha detto nel comunicato il presidente della Fondazione ASRS, il dott. Timothy Murray. “Se hai il diabete e hai problemi con la vista, collabora con uno specialista della retina per cure specialistiche che possono prevenire, trattare o invertire i danni alla retina dal diabete”.

Articolo originale clicca qui

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La diagnosi della perdita della vista

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Quando ricevi la  diagnosi  della perdita della vista.

Alcune informazioni per i pazienti appena diagnosticati e ai loro cari. La diagnosi di una malattia degenerativa della retina, di solito ha un impatto  sconvolgente nella nostra vita.

Se a te, o a una persona cara, è stata recentemente diagnosticata una condizione retinica ereditaria o una degenerazione maculare senile (AMD), entrare in contatto con le organizzazioni dedicate, è un ottimo modo per informarti, gestire al meglio la tua condizione e trovare supporto per la tua vita di tutti i giorni.

Ecco alcuni passaggi utili che puoi intraprendere per iniziare un percorso positivo per andare avanti:

Trova uno specialista della retina che conosca le malattie retiniche ereditarie.

Le distrofie retiniche ereditarie o IRD (Inherited Retinal Diseases.) come la retinite pigmentosa, la malattia di Stargardt e la sindrome di Usher sono rare. Molti oftalmologi e dottori retinici  vedono solo occasionalmente pazienti con IRD e potrebbero non avere una vasta esperienza nella gestione delle condizioni.

Tuttavia, ci sono alcuni specialisti della retina che vedono e studiano i pazienti con IRD quotidianamente. Molti sono ricercatori clinici presso centri di ricerca accademici. Questi esperti sono spesso in grado di gestire al meglio eventuali complicazioni, condurre test ed esami appropriati, discutere la tua prognosi e suggerire potenziali studi clinici riguardo le terapie emergenti.

Retina Italia Onlus, ha messo a disposizione un elenco di specialisti della retina in Italia  che si prendono cura dei pazienti con IRD. (Nota: questo elenco non è esaustivo.

Parla col tuo oculista, riguardo la sua esperienza e conoscenza IRD per determinare se ha una buona corrispondenza con le tue esigenze e aspettative.

Poiché l’AMD è una malattia comune, la maggior parte degli specialisti della retina ha familiarità con cure e trattamenti appropriati.

Se hai un improvviso cambiamento della vista, indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno una malattia della retina, consulta immediatamente un oculista.

Considera di farti fare  i test genetici se hai un IRD.

Praticamente tutti gli IRD sono causati da mutazioni in un singolo gene. Ottenere un test genetico per determinare quale gene mutato sta causando la tua condizione può essere utile per una serie di motivi, tra cui i seguenti:

L’identificazione del gene mutato ti darà una diagnosi definitiva. Alcuni IRD si assomigliano e / o sono difficili da diagnosticare. Ad esempio, la malattia di Stargardt e la distrofia conica possono essere simili nell’aspetto.

La coroideremia e la retinite pigmentosa legata all’X possono essere scambiate l’una per l’altra. Anche il miglior medico retinico non può essere assolutamente certo di quale condizione tu o una persona cara possiate avere. Tuttavia, un test genetico confermerà quale malattia sta causando la perdita della vista.

Conoscere il gene mutato confermerà anche il modello di ereditarietà dell’IRD, ovvero quali membri della famiglia (attuali e / o futuri) potrebbero essere a rischio di avere o ereditare la condizione.

Conoscere il tuo gene mutato può aiutarti a qualificarti per gli studi clinici di terapie emergenti. Alcuni studi possono richiedere una diagnosi genetica.

È importante capire che i test genetici non sempre rivelano quale gene è implicato nella malattia retinica del paziente.

I consulenti genetici svolgono un ruolo importante nel processo dei test genetici. Possono determinare quale laboratorio deve testare il tuo DNA e cosa significano i risultati per te e i tuoi familiari.

I ricercatori, hanno identificato più di 270 geni associati a malattie degenerative della retina. Continuano a essere scoperti nuovi geni e mutazioni.

Nota: la AMD è una malattia complessa: molti fattori di rischio genetici e ambientali sono stati associati alla condizione. Alcune persone con molti fattori di rischio non sviluppano l’ AMD. Altre persone con pochi fattori di rischio sviluppano l’ AMD.

Poiché gli IRD sono rari, i dati sull’uomo disponibili per i ricercatori sono limitati. My Retina Tracker fornisce preziose informazioni e dati sugli IRD a ricercatori e aziende pre-selezionati che stanno sviluppando terapie, reclutando per sperimentazioni cliniche e eseguendo altri studi relativi alla malattia.

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Passi importanti nella sperimentazione clinica per la retinite pigmentosa

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Il trattamento della Retinite pigmentosa, con l’impiego delle cellule staminali pluripotenti indotte, avanza nella sperimentazione clinica
Le cellule staminali sono state derivate da  cellule del sangue mature, e indotte a diventare fotorecettori.

I ricercatori clinici del Kobe City Eye Hospital in Giappone hanno eseguito il primo trapianto al mondo) nell’occhio di una persona con retinite pigmentosa (RP) di fotorecettori derivati ​​da cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC acronimo di Induced Pluripotent Stem Cells)

L’obiettivo principale della sperimentazione clinica è valutare la sicurezza di questa  potenziale terapia.

Gli iPSC utilizzati nello studio della RP sono stati derivati ​​da  globuli maturi di una persona senza malattia retinica. I ricercatori hanno modificato geneticamente le cellule del sangue per ricondurle allo stato di cellule staminali per poi modificarle fino a diventare tessuto retinico tridimensionale. Questo tessuto è composto da una miscela di diversi tipi di cellule retiniche. I ricercatori hanno quindi sviluppato un foglio di cellule fotorecettrici da questa  miscela.

Le cellule staminali, che possono essere ottenute da molteplici fonti, sono allettanti per il loro uso nelle terapie, perché possono essere sviluppate in quasi tutti i tipi di cellule del corpo, compresi i fotorecettori.

I fotorecettori, che si trovano nella retina sono  cellule sensibili alla luce  rendendo possibile la visione. La perdita di fotorecettori è il segno distintivo della RP e di altre malattie retiniche ereditarie.

“Siamo lieti di vedere un’altra terapia a base di cellule staminali pluripotenti indotte, avanzare negli studi clinici per valutare il suo potenziale per il trattamento di malattie retiniche ereditarie”, afferma Brian Mansfield, PhD, vicepresidente esecutivo per la ricerca e direttore scientifico ad interim della Foundation Fighting Blindness. “La retina è costituita da una complessa stratificazione di diverse cellule, orientate con precisione l’una all’altra, che crea parecchie sfide nella sostituzione di un singolo tipo di cellula come il fotorecettore. Dobbiamo tenere presente che questa è ancora una ricerca in una fase iniziale e la valutazione della sicurezza è l’obiettivo principale. Ma è un importante passo avanti nella nostra ricerca per trovare trattamenti e cure per le malattie ereditarie della retina “.

L’iPSC utilizzato nello studio, è stato sviluppato da Shinya Yamanaka, MD, PhD. Il suo recente lavoro con i fotorecettori si estende al lavoro precedente del 2014, quando lui ei suoi colleghi trapiantarono cellule epiteliali pigmentate retiniche (RPE) derivate da iPSC in un paziente con degenerazione maculare senile (AMD) umida. Le cellule RPE forniscono importanti funzioni di supporto per i fotorecettori e sono colpite per prime nelle persone con AMD. La degenerazione dell’RPE porta alla perdita dei fotorecettori.

David Gamm, MD, PhD, ricercatore presso l’Università del Wisconsin-Madison, sta sviluppando terapie retiniche derivate da iPSC, incluso un cerotto tridimensionale composto da fotorecettori e RPE per ripristinare potenzialmente la vista a persone con condizioni retiniche avanzate. La Fondazione ha finanziato il Dr. Gamm per la sua ricerca iPSC.

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Schermo TV con banner di testo
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Amazon ha lanciato Text Banner, una funzionalità progettata per aiutare gli spettatori ipovedenti di usufruire i contenuti sulla piattaforma Fire TV.

Cos’è Fire TV?

Amazon Fire TV Stick è una chiavetta HDMI che serve a trasformare un televisore standard in una Smart TV. Questo vuol dire che grazie a lei è possibile visualizzare film e serie TV in streaming, navigare sul web, ascoltare della musica su Spotify o ancora gestire la propria casa intelligente. Esatto, perché su Fire TV Stick è presente Alexa in lingua italiana, l’assistente vocale di Amazon.

Text Banner è una tecnologia di assistenza per le persone con un campo visivo ristretto, comprese le condizioni degli occhi come la degenerazione maculare, il glaucoma e la retinite pigmentosa, ha riferito Amazon a Digital Trends. La funzione consolida il testo sullo schermo in una posizione fissa, all’interno di uno spazio compatto.

La funzione, compatibile con l’intera interfaccia utente di Fire TV e Prime Video, può essere abilitata tramite le Impostazioni della piattaforma, nel menu Accessibilità. Tra le opzioni disponibili figurano la posizione del banner di testo e i colori che utilizzerà.

Il concetto di Text Banner è nato dalle conversazioni  e richieste alla CSUN Assistive Technology Conference dello scorso anno, in cui gli utentii non vedenti hanno detto agli ingegneri di Amazon di aver bisogno di una funzionalità che mostrasse un testo configurabile ad alto contrasto, ha detto a Forbes Peter Korn, direttore dell’accessibilità presso Amazon’s Lab126. Un prototipo che è stato quindi sviluppato durante l’Hackathon  sul tema dell’ accessibilità dell’azienda.

Accessibilità su Amazon

Text Banner aggiunge alle funzionalità di accessibilità che Amazon ha implementato sulle sue varie piattaforme. Per gli ipovedenti, un’altra iniziativa include lo screen reader VoiceView, che consente di navigare con i gesti sui dispositivi Amazon e supporta la lettura e la digitazione Braille. C’è anche la lente d’ingrandimento dello schermo, che ingrandisce gli elementi selezionati sullo schermo. Queste due funzionalità sono disponibili anche su Fire TV.

Amazon ha anche funzioni di accessibilità per l’udito, la mobilità, la parola e l’apprendimento, sui suoi dispositivi Fire TV, Echo, Fire Tablets e Kindle.

Per utilizzare Fire Stick di Amazon è necessario disporre di un account Amazon e di un abbonamento a Prime. Prime Video, il principale servizio di video on demand offerto da Amazon, è incluso nell’abbonamento a Prime e non è, quindi, necessario un abbonamento aggiuntivo per poter vedere film in streaming.

 

 

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Veicoli elettrici: i ciechi non possono sentirli arrivare

Nathan Edge, 25 anni, col suo cane guida Abby
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La svolta ecologica e ambientalista degli ultimi anni sta modificando profondamente la società in cui viviamo, cambiando le nostre abitudini e il mondo che ci circonda.

In particolare, uno dei cambiamenti più significativi si sta riscontrando nel settore dei trasporti privati, con la diffusione delle auto ecologiche, tra cui le auto elettriche e le macchine con motori ibridi. Se da una parte siamo felici di questa tendenza a beneficio del nostro pianeta, questi veicoli però, rappresentano un pericolo continuo per tutti i pedoni,  in particolare per coloro che hanno problemi di vista.

L’inglese Nathan Edge, cieco di Mansfield, è stato salvato dal suo cane, da un potenziale incidente con un’auto elettrica. Infatti il suo cane guida si è rifiutato di eseguire il segnale di comando di condurlo dall’altra parte della strada.

Abby, il cane guida di Nathan Edge, ha visto arrivare un’ auto elettrica che Nathan non era riuscito a sentire, e si è rifiutata  dal procedere oltre, sedendosi ferma e stabile sul marciapiede, salvandolo da un potenziale incidente.

Nathan dice che spetta a lui ascoltare il traffico e dare il comando al cane, ma non è stato in grado di sentire il motore silenzioso dell’auto elettrica e ha dato per scontato che non arrivasse nessun veicolo.

“Lei non si è mossa e io non mi sono mosso”, ha detto. “Durante l’addestramento, ti viene insegnato di fare un passo avanti solo quando il cane fa un passo avanti. Non ho sentito arrivare l’auto elettrica. Ovviamente il motore non faceva alcun rumore. Un secondo dopo, ho sentito la sua gomma attraversare una pozzanghera. Immediatamente mi sono reso conto del  perché non ci siamo mossi comprendendone pure la gravità. Inoltre anche se  avessi avuto una bastone bianco,  non avrebbe potuto avvisarmi  che stava arrivando una macchina. “

Fortunatamente, dal 1 ° luglio 2019 tutti i produttori sono obbligati ad installare un sistema audio acustico, sui nuovi tipi di veicoli  elettrici e ibridi silenziosi per migliorare la sicurezza stradale.
Infatti è entrata in vigore in tutta la comunità Europea, una normativa che obbliga i produttori di auto elettriche e ibride, a montare un dispositivo chiamato AVAS (acronimo di Audible Vehicle Alert System) che permette anche a queste auto di emettere un rumore mentre circolano , come le auto alimentare da carburante. La normativa è stata introdotta, viste le numerose preoccupazioni per la silenziosità delle auto elettriche, una questione di cui si discute da diversi anni per i rischi che corrono i pedoni distratti che non sentono il rumore dell’auto, e non meno importante dei non vedenti.

A velocità  basse, i veicoli ibridi ed elettrici a bassissima emissione (ULEV) sono più silenziosi dei veicoli con motore a combustione. Questo può essere pericoloso per le persone che hanno perso la vista e che fanno affidamento sul senso dell’udito per attraversare la strada in sicurezza, se non riescono a sentire l’avvicinamento di un veicolo.

La normativa impone che tutti i nuovi modelli di auto elettriche prodotti a partire dal primo luglio 2019, abbiano installato la serie AVAS, il sistema che tramite uno speaker emette un suono artificiale – il quale può essere personalizzato da ciascun costruttore. Con l’entrata in vigore della nuova normativa il suono non potrà essere disattivato. Inoltre la normativa prevede che I proprietari di auto elettriche e ibride  già presenti in circolazione, che non hanno il sistema AVAS installato, avranno tempo fino al primo luglio 2021 per l’adeguamento della propria vettura.

Questo è stato introdotto dall’UE per rispondere ai timori che la vita dei pedoni fosse messa a rischio a causa delle auto elettriche e dei furgoni troppo silenziosi.

Anche se questa è una buona notizia, va ricordato che ci sono ancora decine di migliaia di veicoli elettrici sulle strade della Comunità Europea che sono stati prodotti prima che questa regola fosse approvata.

 

Ascolta qui sotto degli esempi sonori che vengono utilizzati dai costruttori di veicoli elettrici

 

 

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La Ford presenta “Senti la vista” sul finestrino di una macchina

La finestra intelligente di Ford Feel the View traduce le immagini in un display tattile
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La Ford ha sviluppato un “nuovo linguaggio visivo tattile” che consente ai non vedenti di sperimentare la vista attraverso il finestrino di una macchina.

Per il video clicca qui

La finestra intelligente Feel the View cattura un’immagine dallo scenario circostante e la traduce in vibrazioni su un display tattile che un passeggero può esplorare attraverso il tocco.

Un video rilasciato dal marchio automobilistico descrive la tecnologia come “consentire ai passeggeri di toccare la scena e ricostruire nella loro mente il paesaggio davanti a loro”.

La finestra intelligente di Ford Feel the View traduce le immagini su un display tattile.
Feel the View è uscito da una sessione di brainstorming condotta dalla Ford Italia con start-up locali. Ford ha accolto l’idea e finanziato un prototipo, sviluppato dall’agenzia creativa GTB Roma e Aedo Project, una start-up focalizzata sulla realizzazione di dispositivi per ipovedenti.

La finestra vanta una fotocamera integrata che, con la semplice pressione di un pulsante, fotografa la vista al di là di essa. La foto viene trasformata in un’immagine in scala di grigi ad alto contrasto e riprodotta attraverso piccoli LED incorporati nel vetro.

Mentre questa riproduzione è invisibile a occhio nudo, i LED forniscono un feedback tattile, vibrando a diverse intensità corrispondenti a diverse tonalità di grigio: più bianco è il colore sotto la punta delle dita, maggiore è l’intensità della vibrazione. Sono disponibili 255 livelli di vibrazione.

La finestra intelligente di Ford Feel the View consente ai passeggeri non vedenti di ammirare il paesaggio
La finestra vanta una fotocamera integrata che, con la semplice pressione di un pulsante, fotografa la vista al di là di essa.
Inoltre, la finestra intelligente è dotata di un assistente vocale che, attraverso il sistema audio dell’auto, fornisce informazioni contestuali sulla vista circostante.

“Cerchiamo di migliorare la vita delle persone e questa è stata una fantastica opportunità per aiutare i passeggeri non vedenti a sperimentare un grande aspetto della guida”, ha dichiarato Marco Alù Saffi, portavoce della Ford Italia. “La tecnologia è avanzata, ma il concetto è semplice e potrebbe trasformare viaggi banali in viaggi davvero memorabili.”

Feel the View si unisce in un settore  in crescita di nuovi design che sfruttano la tecnologia per offrire alle persone con disabilità visive ulteriori modi per “vedere” il mondo che li circonda.

La designer Emilios Farrington-Arnas ha usato allo stesso modo le vibrazioni nel suo sistema di navigazione indossabile Maptic, un progetto di laurea dell’Università di Brunel, mentre Microsoft aveva precedentemente collaborato con il gruppo di ricerca Future Cities Catapult per creare un auricolare che aiutasse i ciechi a orientarsi nelle città attraverso un “paesaggio sonoro 3D” “.

Il campo è di particolare interesse per i produttori di automobili che, con la nascita  dei veicoli autonomi, potrebbero presto progettare prodotti per persone che in precedenza erano state escluse dalla guida a causa di disabilità.

La finestra intelligente di Ford Feel the View consente ai passeggeri non vedenti di ammirare il paesaggio
La fotocamera trasforma la foto in un’immagine in scala di grigi ad alto contrasto e riprodotta attraverso piccoli LED incorporati nel vetro
Il sistema di feedback tattile utilizzato in Feel the View ha anche applicazioni potenzialmente più ampie oltre alle auto, con GTB Rome che descrive il concetto come un nuovo linguaggio.

“Quando il prototipo ha iniziato a prendere forma, ci siamo resi conto che stavamo dando alla luce un linguaggio completamente nuovo che avrebbe dato alle persone con problemi di vista una nuova possibilità di visualizzare e sperimentare un viaggio come mai prima”, ha detto ad Ad Week il direttore creativo esecutivo di GTB Roma Federico Russo.

“Un’innovazione che oggi è progettata per l’uso in auto, ma che domani potrebbe essere implementata nelle scuole e nelle istituzioni per i non vedenti come uno strumento che potrebbe essere utilizzato in molti modi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Perché i diabetici devono prestare molta attenzione alla loro vista

visione offuscata attraverso le lenti
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I diabetici sanno che devono monitorare la glicemia, ma alcuni non si rendono conto dell’importanza che devono prestare anche alla vista.

Essere diabetici comporta un maggior rischio di sviluppare problemi di vista. Avere la glicemia alta per lunghi periodi di tempo, indebolirà i vasi sanguigni nella retina sviluppando la retinopatia diabetica.
Le fasi iniziali della retinopatia diabetica sono lievi ed è difficile accorgersene. Tuttavia, può  causare cecità. Maggiore è il livello di zucchero nel sangue non controllato, maggiore è il rischio di sviluppare questa condizione.

Oltre alla glicemia alta, altri fattori di rischio per la retinopatia comprendono l’ipertensione, gravidanza, colesterolo alto e fumo di sigarette. Il fumo restringe i vasi sanguigni e crea una pressione che può essere dannosa in tutto il corpo, compresi gli occhi.

Come progredisce la retinopatia diabetica
Nelle fasi iniziali, i nuovi vasi sanguigni potrebbero non crescere. Le pareti dei vasi sanguigni esistenti si indeboliscono perdendo talvolta liquido nella retina. Man mano che vengono bloccati più vasi sanguigni, i sintomi possono aggravarsi e causare il rigonfiamento delle fibre nervose.
Quando la condizione avanza nella retinopatia diabetica proliferativa, i vasi sanguigni danneggiati si chiudono e i vasi sanguigni anormali crescono all’interno della retina. Questo si sviluppa in glaucoma neovascolare. I nuovi vasi sanguigni anomali perdono più fluido e il tessuto cicatriziale che si forma nel processo, può causare il distacco della retina e la pressione nell’occhio. Questa pressione può danneggiare il nervo ottico, causando il glaucoma.

La Glaucoma Research Foundation afferma che i diabetici hanno il doppio delle probabilità di sviluppare il glaucoma neovascolare, rispetto ai non diabetici. Non esiste una cura nota per il glaucoma ed è difficile da trattare. La chirurgia laser può ridurre il numero di vasi sanguigni anomali, ma alcune persone optano per impianti di drenaggio.

Come mitigare il potenziale di sviluppo della retinopatia
Il monitoraggio della progressione dei sintomi, è il modo migliore per mitigare il potenziale di sviluppo della retinopatia diabetica.
Il primo punto da cui iniziare è tenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue. Fai esercizio fisico regolarmente e segui una dieta povera di carboidrati e povera di zuccheri al meglio delle tue capacità. Misura la  tua glicemia per assicurarti che i tuoi sforzi stiano funzionando.

Un altro modo per ridurre il rischio è ottenere un test A1C sull’emoglobina. Questo test ti dirà quale era il livello medio di zucchero nel sangue per due o tre mesi prima del test. La maggior parte delle persone dovrebbe avere meno del 7%.
Mantenere la pressione sanguigna è importante. Se sei soggetto ad alta pressione sanguigna, evita di consumare caffeina poiché limiterà il flusso sanguigno. Evitare di fumare sigarette per lo stesso motivo. Numerosi studi hanno dimostrato che i fumatori con diabete di tipo 1 sono a maggior rischio di neuropatia diabetica.

La tua vista ti permette di goderti il ​​ mondo
La vista  è forse il senso più importante di tutti. La maggior parte degli input dal mondo è visiva e sarebbe estremamente difficile funzionare senza di essa. Alcune persone con disabilità visive si abituano a vivere con vista limitata o assente, ma non è la stessa cosa.

Abbi cura della tua vista il più possibile.
Segui una dieta sana ricca di frutta e verdure a foglia verde scura. Chiedi al tuo medico curante, se puoi assumere integratori di acidi grassi omega-3 come l’olio di krill e assumi abbastanza DHA nel tuo sistema.Fatti prescrivere degli integratori di vitamina A se ne sei carente e dai al tuo corpo un’esposizione sufficiente alla luce solare per produrre vitamina D3.

Prenditi cura dei tuoi occhi durante il giorno indossando occhiali schermati  che bloccano la luce blu quando usi il computer. Limita la quantità di tempo che passi a fissare piccoli schermi, strizzando gli occhi e sforzando gli occhi. Fai delle pause frequenti dal lavoro al computer e quando i tuoi occhi iniziano a far male, fai riposare i muscoli degli occhi.
Potresti non essere in grado di prevenire tutti i sintomi della perdita della vista, ma puoi diluire nel tempo la progressione e la gravità dei sintomi.

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Come sapere se i cambiamenti della tua vista sono normali

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La nostra visione cambia: è una parte normale dell’invecchiamento. Ma alcuni cambiamenti, se non curati, possono causare perdita della vista. Ecco perché è importante riconoscere quali cambiamenti visivi sono normali con l’età e quali cambiamenti non sono normali.

Ci sono molti cambiamenti che si verificano a seguito dell’invecchiamento. Sfortunatamente, molti di questi cambiamenti comportano un peggioramento delle nostre capacità visive. Uno di questi cambiamenti coinvolge la nostra vista trovando più difficile vedere in maniera chiara gli oggetti.

Alcuni cambiamenti sono normali con l’invecchiamento, ma altri possono essere un segno di qualcosa di molto più grave che, se non trattato, può provocare danni permanenti a lungo termine come la perdita completa della vista. Questo è il motivo per cui è così importante riconoscere quali cambiamenti della vista sono normali mentre invecchiamo e quali no.

I cambiamenti fisiologici della vista dovuti all’ età includono:
Perdere la messa a fuoco, difficoltà a concentrarsi su oggetti ravvicinati
Difficoltà nel distinguere i colori o a determinare dove finisce un oggetto e inizia lo sfondo
Richiediamo più luce per vedere oggetti o testi e impiegare più tempo a regolare gli occhi quando si entra in aree diverse con una luce più luminosa o più fioca

Questi cambiamenti, sebbene fastidiosi, non sono qualcosa di cui preoccuparsi e spesso possono essere corretti con lenti graduate.

 

Ciò che non è normale, se la tua capacità di vedere si è deteriorata,  è qualcosa di molto più serio e richiede un’attenzione speciale.

Esistono molte patologie oculari legate all’età che possono aumentare il rischio della perdita della vista se non curate e prese in tempo, come la degenerazione maculare legata all’età (AMD), la cataratta, la retinopatia diabetica e il glaucoma.

Molte di queste condizioni possono iniziare con un inizio lento e sintomi minimi. Quando i sintomi sono più evidenti, la malattia dell’occhio potrebbe essere progredita abbastanza da causare danni permanenti e possibile perdita della vista. Ecco perché è così importante sottoporsi a desami oculistici di routine.

Oltre a sottoporsi a esami oculistici, altri modi per proteggere gli occhi include senza dubbi uno stile di vita sano:

Non fumare, mantenere una pressione sanguigna sana, controllare il diabete e i livelli di zucchero nel sangue, attività fisica, indossare occhiali da sole o un cappello a tesa larga per proteggere gli occhi dal sole, mangiare molte  verdure a foglia verde scuro, indossare occhiali protettivi sul lavoro o durante lo sport e ridurre il rischio di affaticamento degli occhi evitando di fissare a lungo, in particolare gli schermi dei computer.

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Tu con i miei occhi: 2° appuntamento con l’Università Campus Bio-Medico di Roma

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Questo video riguarda il 2° appuntamento di Tuconimieiocchi presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Indossando i nostri simulatori di patologie oculari, 100 studenti di Medicina e Infermieristica, hanno potuto vivere la condizione dei pazienti e scoprire le difficoltà che hanno nell’affrontare le azioni quotidiane. Lo scopo di questo progetto è mirato a stimolare l’empatia nel rapporto medico/paziente.

Buon ascolto o visione.

per il video clicca qui sotto

 

Copyright ©Università Campus Bio-Medico Roma

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