Ascolta l'articolo
|
La pandemia sta colpendo tutti, ma è stata ed è, particolarmente dura per le persone cieche ed ipovedenti che già sperimentano nella loro quotidianità, la solitudine a livelli più alti rispetto alla popolazione in generale.
Da un recente rapporto del Royal National Institute of Blind People (RNIB) rileva che due terzi delle persone con disabilità visive, sentono di essere diventate meno indipendenti dall’inizio della pandemia.
I test rapidi che milioni di persone stanno facendo a casa, che richiedono l’inserimento preciso di gocce di liquido nei fori minuscoli della striscia reagente, non hanno guide in Braille, e sono inaccessibili ai ciechi ed agli ipovedenti.
Anche se, per un normale mal di gola, naso chiuso e febbre, ci si isola in casa fino alla scomparsa dei sintomi, una volta guariti non si potrà scoprire quale agente patogeno abbia potuto causare l’infezione. Questo significa, non essere stati mai testati se siano stati positivi al Covid 19.
Molte persone cieche o con problemi di vista, non vengono testate tutte le volte che vorrebbero ed alcune rimangono isolate perché il test è troppo difficile da eseguire. Essendo cieche, non possono guidare verso i siti preposti vicino alla propria casa, oppure sono troppo lontani per poterci andare a piedi.
Le opzioni alternative sono:
- Trasporto pubblico
- Le app di condivisione di passaggi in auto
oppure - Avere un amico che può accompagnarci presso un sito preposto ai test
Ma queste opzioni metterebbero sia noi che gli altri a rischio di esposizione.
È quindi, di vitale importanza che sia disponibile un test accessibile per consentire a tutte le persone di vivere la propria vita, altrimenti, come conseguenza oramai persistente e consolidata, si lede il diritto di avere accesso in prima persona alle proprie informazioni sanitarie.
Anche chi è ipovedente, non può sostenere il test in modo indipendente, perchè Identificare l’estremità corretta del tampone da utilizzare, inserirlo nella fiala, ed applicare la giusta quantità di liquido sulla striscia reattiva, è estremamente difficile.
Problemi di accessibilità:
- Per molti non è possibile fare il test e leggere il risultato senza assistenza.
- La coordinazione con il contagocce e il display del test.
- Non si sa quante gocce di liquido escono dal contagocce. Non si riesce nemmeno a vedere dove cadono.
- Si rischia di inondare col liquido in eccesso molti test, invalidando così il risultato.
Si potrebbe consigliare alle persone ipovedenti di utilizzare un’app mobile – Be My Eyes per assisterli durante il processo di test e leggere il risultato. L’app connette persone non vedenti ed ipovedenti con volontari vedenti che aiutano nelle attività quotidiane tramite una chat dal vivo. Gli utenti non vedenti possono effettuare una videochiamata dal vivo, parlare con un volontario e ricevere una guida passo passo attraverso il feed della videocamera.
Queste interazioni però, sono difficili e non tutte le persone cieche possiedono uno smartphone o sono in grado di utilizzare uno smartphone. Inoltre, fare affidamento sugli altri può intaccare in primis la propria privacy, perchè si tratta di condividere dati sensibili riguardanti informazioni sanitarie personali , così come il senso d’ indipendenza di una persona non vedente.
Alcune proposte per rendere i test accessibili potrebbero essere:
- Per gli ipovedenti: se si aggiungesse un colorante al liquido, sarebbe più facile identificarlo.
- Se si trovasse un metodo per trasferire la quantità necessaria di liquido dal contagocce alla striscia reattiva.
- Se la striscia potesse agganciarsi all’estremità del contagocce e potesse quindi essere capovolta per trasferire il liquido sulla striscia, per alcuni potrebbe rendere il processo più fattibile.
- Sarebbe necessario anche un metodo tattile per identificare il risultato, dato che tali metodi siano disponibili per altri tipi di test, come quelli di rilevazione della gravidanza.
Il RNIB, Thomas Pocklington Trust, Macular Society e Visionary charities stanno attualmente conducendo un progetto pilota per migliorare l’accessibilità delle istruzioni di test per includere formati alternativi.