Biancomangiare vegan

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Biancomangiare vegan dal gusto tutto siciliano

Il biancomangiare non è altro che un semplicissimo budino, solitamente di latte vaccino, addensato con amido, dolcificato con zucchero e guarnito a piacere con mandorle tostate, pistacchi, cannella, cioccolato tritato e, in versione raffinata, con gelsomini e foglie di limone. Va da sé che il latte vaccino lo sostituiamo con quello di mandorla. Al posto dello zucchero ho usato lo sciroppo d’agave con un risultato altrettanto goloso. Il biancomangiare vegan tutto siculo è servito.

Porzioni: 4 porzioni

Ingredienti

  • 1/2 ( mezzo) litro di latte di mandorla al naturale
  • 80 gr sciroppo d’agave
  • 40 gr maizena o amido di mais
  • 30 gr mandorle a lamelle o a filetti leggermente tostate in forno
  • cannella in polvere q.b.
  • fiori di gelsomino o foglie di limone per decorare (opzionali)

Preparazione

1. Sciogliete l’amido in mezzo litro di latte di mandorla freddo, mettete sul fuoco e mescolate

2. Fate bollire per circa un minuto, poi spegnete il fuoco e aggiungete lo sciroppo d’agave amalgamandolo bene.

3. Versate la crema in 4 stampini individuali e lasciatela ra#reddare, prima a temperatura ambiente e poi in frigo per almeno due o tre ore.

4. Al momento di servire sformate i budini su un piatto e decorateli con una spolverata di cannella, le mandorle tostate e, a piacere, fiori di gelsomino o foglie di limone.

 

Ricetta di Chef Giulia Giunta
Sito Web: La mia cucina vegetale

 

 

 

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Errori comuni quando usiamo la slow-cooker

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Ci sono molti detrattori nei confronti delle pentole a cottura lenta nel mondo, ma non dovrebbe essere così. Se la usi correttamente, la tua slow-cooker può diventare la tua migliore amica. Butta  tutto in pentola al mattino, e dimenticatene fino a quando non è ora di cena. Non c’è niente di meglio che tornare a casa dopo una giornata impegnativa,  e trovare un pasto caldo pronto, vero?

Ad ogni modo anche per le più  semplici pentole a cottura lenta, bisogna rispettare alcune regole, e non seguirle possono rovinare la cena e il rapporto con quello che dovrebbe essere il tuo piccolo elettrodomestico da cucina preferito.

Qui sotto ecco  una lista degli errori che sembrano commettere tutti quando usano le pentole a cottura lenta, quindi puoi essere sicuro di non essere il solo. Prendi nota,  e dagli un’altra possibilità.

Dare una sbirciatina al cibo e alzare il coperchio durante la cottura

Qualunque cosa tu stia cucinando nella pentola a cottura lenta, è praticamente impossibile lasciarla cucinare tutto il giorno senza mai dare una sbirciatina per vedere come sta andando la cottura.
Quindi raccogli tutta la tua forza di volontà: perchè devi resistere. La tua pentola a cottura lenta impiega più tempo di quanto si pensi a raggiungere la temperatura impostata, e sollevare il coperchio per un secondo, vuol dire fare fuoriuscire la maggior parte di quell’aria calda. Troppe sbirciatine significano  una riduzione di temperatura all’interno della pentola, quindi impiegherà più del tempo necessario per completare la cottura. In effetti, ogni volta che sollevi quel coperchio, devi aggiungere 30 minuti al tempo necessario per cucinare il cibo.

Non serve  usare tagli di carne costosi

I tagli  di carne pregiata possono sicuramente avere il loro posto in tavola, ma non è necessario  quando li acquisti per cuocerli in una slow-cooker. Le pentole a cottura lenta, come è indicato dal nome, cuociono in modo lento, lento, rendendo anche le carni più difficili (e più economiche) in carni tenere e succose. Quindi prendi un taglio a basso costo e lascialo cuocere tutto il giorno. La carne sarà così tenera e piena di sapore.

Rosolare e sigillare la carne

Rosolare la carne prima di cuocerla con la slow-cooker, fa in modo di sigillare l’esterno e non far disperdere i succhi e i sapori.

Alcune slow-cooker hanno anche una versione “Sautè”, dove la pentola interna in coccio (rimovibile) può essere utilizzata su tutti i fornelli per la fase della rosolatura, hanno anche il coperchio a cerniera molto comodo

 

Cucinare il pollo con la pelle

Il pollo cucinato  con la pelle in forno o in una padella di solito sono i metodi giusti per ottenere la pelle  croccante. Ma quando lo si  cucina con il metodo della cottura lenta, la pelle risulterà molliccia e gommosa, senz’altro poco appetitosa. Se vuoi  servire la cena direttamente dalla tua pentola a cottura lenta senza passaggi aggiuntivi, usa il pollo senza pelle quando lo cucini.

Passaggio aggiuntivo: se decidi di non togliere la pelle, trasferisci la carne cotta dalla pentola a cottura lenta in una teglia, e cuocila sotto la griglia del forno per solo pochi minuti, fino a quando la pelle diventerà dorata e croccante.

Aggiungere troppo presto gli aromi freschi

E’ utile sapere che gli aromi essiccati sono in realtà il condimento ideale nei cibi a cottura lenta, perchè danno il loro meglio se cotte per lunghi periodi di tempo. Questo non vuol dire che non si possano usare erbe fresche in una ricetta a cottura lenta – basta solo non aggiungerle all’inizio, poichè non si sentiranno quando sarà il momento di servire. Quindi, aggiungile verso la fine del tempo di cottura, saranno ancora fresche e piene di sapore quando ti siederai a tavola.

Utilizzare  le dimensioni sbagliate della Slow-cooker

Non è detto che la dimensione della  tua pentola corrisponda alla stessa che viene utilizzata nella ricetta che stai provando dal web. Il tempo di cottura di ogni ricetta conta sul fatto che stai utilizzando la stessa pentola a cottura lenta dalle stesse dimensioni indicata nella ricetta, il che significa che è riempita al livello appropriato. La pentola a cottura lenta deve essere riempita per metà fino a tre quarti del percorso. Se non è abbastanza piena, il cibo finirà troppo cotto. Se è troppo piena, potrebbe non cuocere completamente, oppure potresti finire con un trabocco – e una grande confusione  sul bancone della cucina.

Aggiunta di prodotti lattiero-caseari troppo presto

I prodotti lattiero-caseari non amano molto il caldo e la pentola a cottura lenta non fa eccezione. Se aggiungi ingredienti come latte, formaggio, panna, panna acida o crema di formaggio all’inizio del processo di cottura, avrai un pasticcio cagliato e poco appetibile alla fine del  tempo di cottura. Per salvare il tuo piatto senza sacrificare il sapore cremoso che ami, cucinalo senza latticini e  li aggiungi durante l’ultima mezz’ora – affinché si sciolgano e si fondano correttamente nel piatto.

Usare troppo alcool

Non è un grosso problema cucinare con il vino quando si utilizzano i sistemi di cottura tradizionali.  Ma nel  caso di una pentola a cottura lenta non si può fare perchè mantenendo il coperchio  ben chiuso non potrà evaporare. Quando aggiungi vino a una ricetta a cottura lenta, non potrà evaporare  come quello cucinato con la cottura  tradizionale.

Cucinare cibi surgelati

Pinterest è pieno di ricette che promuovono le meraviglie dei pasti direttamente dal congelatore alla cottura lenta. Per quanto favoloso possa sembrare, non è una buona idea mettere cibi surgelati – specialmente carne – nella tua pentola a cottura lenta.

Se la tua pentola a cottura lenta è piena di cibo congelato, ci vorrà molto tempo per raggiungere una temperatura di 140 gradi Fahrenheit , il che significa che il tuo cibo si troverà più tempo di quanto dovrebbe a temperature poco sicure. Questo è un ottimo modo per sviluppare batteri nel cibo e ottenere un’ intossicazione alimentare.  Continua a scongelare completamente il cibo prima di aggiungerlo alla pentola a cottura lenta.

Non stratificare correttamente

Potresti pensare che, poiché tieni il coperchio ben chiuso, tutto ciò che è dentro si cucinerà allo stesso modo. Sbagliato! Che ci crediate o no, la vostra pentola a cottura lenta non cucina uniformemente fino in fondo. L’elemento termico è nella parte inferiore , quindi i cibi posizionati lì si riscaldano per primi e cuociono molto più velocemente. Qui è dove devi mettere gli alimenti che richiedono tempi di cottura più lunghi. Gli ortaggi a radice come patate e carote dovrebbero  essere stratificati in basso , insieme a tagli più duri di carne.

Seguendo lo stesso ragionamento, gli ingredienti più veloci e delicati per la cottura – o quelli che non hanno bisogno di molta cottura, come le verdure in scatola – dovrebbero essere stratificati nella parte superiore. Tenendo presente questo, contribuirai a garantire che tutti i tuoi ingredienti finiscano la cottura all’incirca nello stesso momento , perché nessuno vuole una cena a cottura lenta in parte cotta e in parte cruda.

Non ungere la pentola a cottura lenta prima di ogni ricetta

Finita la cottura per non rendere la pulizia della pentola un dolore. Risparmia un po ‘ di tempo e usa l’olio o uno spray da cucina  per rendere la pulizia molto più semplice.

Stai usando troppo liquido

Attenzione:  usare troppo liquido è uno degli sbagli più frequenti  che la gente fa quando converte le ricette da piano cottura in ricette a cottura lenta. Nella maggior parte delle ricette a cottura lenta si usa meno liquido di quello che useresti se stessi preparando la stessa cosa in una pentola sul gas.  Queste modifiche sono necessarie poiché l’evaporazione non si verifica quando si utilizza una pentola a cottura lenta e tutto quel liquido in più si tradurrà solo in sapori meno concentrati.

Carne e verdure emettono liquidi propri nel processo di cottura e contribuiranno alla quantità complessiva finale.

Non stai rivestendo il coperchio

Se stai preparando uno stufato di manzo, probabilmente non ti importa se la condensa che si fomaa ll’interno dell coperchio della pentola a cottura lenta, gocciola all’interno della pentola. Ma se stai preparando un piatto in cui anche la minima quantità di umidità aggiuntiva potrebbe rovinarlo, stai facendo un grosso errore a non rivestire il coperchio della tua pentola a cottura lenta, con un tovagliolo di carta.

Gli asciugamani di carta assorbono il vapore in eccesso e impediscono che goccioli sulla superficie del piatto. Lo uso quando faccio le cheesecake e le creme, o la parmigiana di melanzane. assicurati che il rivestimento del pangrattato sulla parte superiore rimanga croccante.
Anche un coccio pieno di purè di patate  trarrà beneficio da questo trucco.

Stai aggiungendo la pasta troppo presto

Barilla consiglia di non utilizzare del tutto la pentola a cottura lenta e di preparare la pasta separatamente, ei di mescolarla nel coccio appena prima di servire. L’ovvio problema con questo metodo è sporcare una pentola extra: i pasti a cottura lenta sono quasi tutti facili (e meno piatti), dopo tutto. Se ti piace l’idea di utilizzare una sola  pentola, non mescolare la pasta secca nella salsa fino a quando non mancano circa 20 minuti dall’ora del pasto (la pasta di grano duro impiegherà circa 10 minuti in più per cucinare). Quando la tua pasta è perfettamente al dente, servila immediatamente.

Stai impostando il calore troppo alto

Le pentole a cottura lenta sono macchine piuttosto semplici. Puoi cucinare High  o Low – non c’è nessuna via di mezzo. Allora, qual è la scelta migliore per deliziosi pasti a cottura lenta? Come dice il proverbio, meno è di più.

La differenza tra le due impostazioni non è una temperatura più alta , è il tempo necessario affinché la pentola a cottura lenta raggiunga il punto di cottura. Modalità High, sono circa 3-4 ore, modalità Low , sono  sette e otto ore, secondo le Crock-Pot . Quindi immagina che se la tua cena sta cucinando in modalità High, da tutto il giorno mentre sei al lavoro, quella carne avrà sobbollito per quattro ore in più del necessario e probabilmente non è il modo migliore per garantire tenerezza.

A condizione che tu abbia il tempo, la modalità Low è la strada da percorrere.

 

Non stai rosolando le verdure

Per quanto sia fastidioso dover usare un’altra padella (e quindi lavare quella padella), sappiamo che rosolare la carne prima di buttarla  nella pentola a cottura lenta è un passo importante per un ottimo sapore. Quindi perché non  rosoli anche  le verdure, soprattutto se hai già la padella sporca?

Certo, puoi aggiungere cipolla e aglio crudi nella pentola a cottura lenta e il mondo non finirà. Ma sappiamo tutti che la cipolla caramellata è meglio della cipolla non caramellata, quindi perché non aggiungere tutto quel sapore in più nel tuo piatto? Ricorda, solo perché stai usando un fornello lento non significa che hai rinunciato alla vita.

Sapore a parte, soffriggere aromi come cipolla, aglio, zenzero, carote e sedano aiuta a togliere  l’umidità in eccesso prima che gli ingredienti  cuociano nella pentola a cottura lenta. Come sappiamo, troppa umidità significa aromi annacquati.
Consiglio  se hai intenzione di dedicarti adi rosolare sia la carne che gli aromi e le verdure, sicuramente non dimenticare di sfumare la padella con un po ‘di vino o brodo. Tutti quei pezzetti bruciacchiati e raschiati si traducono in tonnellate di sapore extra.

La stai usando per cucinare i fagioli

Se hai preparato il peperoncino nella pentola a cottura lenta e invece dei soliti fagioli in scatola hai deciso di usare i fagioli secchi, non farlo se non vuoi mal di pancia.

Sebbene tutti i legumi secchi contengano una tossina chiamata fitoemagglutinina, è particolarmente abbondante nei fagioli, quella tossina verrà uccisa solo con un bagno di acqua bollente di 10 minuti. Altrimenti, ti stai preparando a un disagio gastrointestinale per pochi fagioli preparati in modo improprio. La pentola a cottura lenta non è nota per le sue temperature di cottura molto elevate (le temperature possono variare a seconda della marca, ma le pentole a cottura lenta Crock-Pot si stabilizzano a 209 gradi, che non arriva al  punto di ebollizione dell’acqua di 212 gradi ), e per questo motivo la FDA sconsiglia di utilizzare l’apparecchio se la ricetta include fagioli. Semplicemente non fa abbastanza caldo per uccidere la tossina.

Non è senza speranza, però. Se hai già immerso i fagioli secchi per 12 ore e li hai bolliti per 10 minuti, vai avanti e gbuttali nella pentola a cottura lenta. O semplicemente apri il barattolo, come fanno molti.

 

Stai scaldando di nuovo male

 

Hai degli avanzi nella pentola a cottura lenta. Chiaramente la cosa più semplice da fare è mettere il coccio nel frigorifero e riscaldare l’intero pasto il giorno successivo, giusto? Sbagliato. A meno che tu non sia interessato a lanciare una sfida ai dadi su un eventuale intossicazione alimentare.

Lo capiamo, trasferire il cibo su un altro piatto significa che hai solo un’altra cosa da lavare. Ma caricare nel frigo un cibo ancora caldo  significa che probabilmente non si raffredderà abbastanza velocemente, ed è lì che si guadagna la zona pericolosa per i batteri. Anche se hai fatto la cosa giusta e trasferito gli avanzi in contenitori poco profondi e li hai raffreddati correttamente, la pentola a cottura lenta non è ancora una scommessa sicura per il riscaldamento. Questo perché qualsiasi alimento riscaldato deve raggiungere un minimo di 165 gradi entro due ore, e questo non accadrà in una pentola a cottura lenta – è lento , ricordi? L’ USDA raccomanda di riscaldare in forno o microonde, quindi di utilizzare la pentola a cottura lenta per mantenere caldo il cibo. Un po ‘più di lavoro, lo sappiamo, ma sicuramente batte l’alternativa

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Slow-cooker o pentola a cottura lenta

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Diversi anni fa, con il progredire della mia malattia,  ho dovuto affrontare le difficoltà, che la  mia passione per la cucina m’ imponeva. Una di queste è come cuocere il mio cibo in sicurezza ed autonomia. Vi parlerò quindi, del sistema di cottura della pentola a cottura lenta,  non è molto conosciuto in Italia, eppure I benefici delle pentole a cottura lenta, in generale, sono molteplici, ma lo è ancor di più per i non vedenti, gli ipovedenti e  per gli anziani. Non è  facile svolgere compiti semplici se si è  non vedenti,  questa pentola ci consente   di cucinare senza troppa confusione poiché è dotata di tre pulsanti Tutto quello che deve fare è inserire gli ingredienti e impostare i comandi.
Questo è uno dei pochi metodi di cottura sicuri per garantire il più possibile una vita indipendente nella propria casa. Essere in grado di preparare i propri pasti, è una parte importante della vita, e anche se  non sono più in grado di sostenere le grandi cene del passato, sono ancora in grado di cucinare pasti gustosi,  e uno dei modi per farlo è con una pentola a cottura lenta.

Proprio come in qualsiasi altra relazione, ci vuole tempo per conoscersi, anch’io ho dovuto prenderci la mano perchè è un sistema diverso di cottura da quello tradizionale sui fornelli.

Cos’è la Slow Cooker

Cominciamo da qui: la Slow Cooker è una speciale pentola elettrica per la cottura a bassa temperatura. Per intenderci, quando cucinerete con la Slow Cooker la temperatura interna non raggiungerà mai i 100 gradi ovvero il punto di ebollizione, ma resterà sempre un po’ più bassa. Deciderete voi la temperature in base a tre semplicissimi tasti presenti sulla pentola (a volte due): low, hight, medium. Tutto qua.

Scegliete l’attivazione manuale con due impostazioni di cottura: Low e High, vi regolerete in base alle tacche, non acquistate quella a comandi touchscreen se non li potete vedere.

La pentola per cottura lenta è formata da due componenti:

  • – un contenitore interno in materiale ceramico che racchiude gli ingredienti durante la cottura, dotato di coperchio.
  • – un contenitore esterno che si collega alla presa elettrica e riscalda in modo controllato gli ingredienti nel contenitore interno.

Punti a favore:

La realizzazione delle ricette è semplice. Bastano 10 minuti per preparare gli ingredienti e la slow-cooker farà il resto.

Cucinare in autonomia

  • Risparmiate tempo e lasciate che la slow-cocker  lavori al posto vostro.
  • Questa pentola  non fa uscire umidità, quindi non ci sarà il pericolo di bruciare il cibo, anche dimenticandosene.
  • La pentola a cottura lenta è l’ideale per cuocere sughi, stracotti, bolliti, brodi, ma anche per zuppe, cereali e dolci. Con le carni si ottengono risultati eccellenti anche con i tagli meno pregiati ed economici, perché la cottura lenta li rende morbidi e succosi. Minestroni, zuppe e legumi saranno buonissimi.
  • Il gusto si combina con portate più sane! La cottura lenta è un modo eccellente per preservare maggiormente vitamine, succhi e minerali
  • Sono pentole economiche sia in fase d’ acquisto che in seguito come consumi  energetici. Le pentole a cottura lenta fanno risparmiare energia:
    Consumano infatti solo 75-150 watt di elettricità in modalità LOW e 150-210 watt in modalità HIGH. La cottura dura tutto il giorno ma si limita a utilizzare la stessa quantità di energia di una lampadina standard!
  • A termine cottura, puoi comodamente lavare la pentola in ceramica ed il coperchio in vetro, in lavastoviglie.

Sono disponibili diverse modalità di controllo della temperatura  a seconda del modello della pentola. Normalmente le opzioni sono:

  • – LOW: programma di cottura tradizionale, mantiene gli ingredienti in cottura per più tempo (tipicamente 6-8 ore).
  •  HIGH: programma di cottura più rapido, prevede una durata della cottura più breve (tipicamente 4 ore)
  • – WARM (presente in alcuni modelli): programma di mantenimento della temperatura a fine cottura.

Le pentole  a cottura lenta sono ideali anche per le persone anziane, che vivono da sole,  in quanto sé un metodo di cottura sicuro perchè metti tutti gli ingredienti con del liquido, accendi, e per almeno sei ore te ne “dimentichi” e creano alimenti morbidi e facili da masticare.

Ormai, le verdure possono essere acquistate già sbucciate e tagliate, e la carne può essere acquistata preparata e già tagliata a dadini nel formato che desideriamo cucinare, il che significa che si ha solo bisogno di gettare tutto nella pentola insieme a un po ‘di brodo / salsa, erbe e spezie.

 

Esiste anche una versione “Sautè”, dove la pentola interna in coccio (rimovibile) può essere utilizzata su tutti i fornelli per la fase della rosolatura, ha anche il coperchio a cerniera molto comodo

 

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Burro di noci fatto in casa

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Il burro preparato con la frutta secca, cioè fatto con mandorle o nocciole o noci. SI può trovare pronto al bio oppure prepararlo in casa con un buon frullatore.
Il burro di noci fatto in casa è ottimo spalmato sul pane con un velo di composta di frutta utilissimo per bilanciare i picchi glicemici prodotti dagli zuccheri della frutta.
Si può usare nei dolci e nei biscotti al posto del burro ma è ottimo anche per condire la pasta.
Oggi adoperiamo le noci, ottima fonte di vitamina E Vitamine del gruppo B acido folico, antiossidanti, omega 3 e omega 6.
3 noci al giorno sono perfette per la nostra salute.

Ingredienti del burro di noci fatto in casa

  • 300 q.b.gherigli di noci
  • acqua per l’ammollo
  • 1 pizzicosaleq.b.
  • olio extravergine d’oliva (facoltativo)

Strumenti

  • Frullatore / Mixer Bimby TM31 – TM5 – TM6

Preparazione del burro di noci fatto in casa

  1. La sera prima mettete in ammollo le noci in una ciotola e ricoprite di acqua.

    Il mattino scolate, asciugate le noci e passatele in forno a 180 gradi per 15 minuti, mescolando qualche volta e controllando che non anneriscano.

    Fate raffreddare, versate in un frullatore potente e frullate fino ad avere una farina. Poi continuate a frullare e vedrete che le noci rilasceranno l’olio e si formerà una crema.

  2. Tra gli ingredienti ho messo anche olio extravergine spremuto a freddo bio. Nel caso le vostre noci non rilascino molto olio e la crema sia troppo solida per i vostri gusti, aggiungete un pochino di olio extravergine o olio di semi di girasole bio laltoleico.

    Travasate in un vasetto a chiusura ermetica e conservatelo in frigorifero.

Spalmiamo solo un velo di burro di noci sul nostro pane, anche se fa bene ricordiamo che è bello calorico. Con 300 g di noci viene un vasetto piccolino, da qui si capisce perchè il burro di noci, nocciole o mandorle costa quando lo acquistiamo, su quello buono non c’è nulla di aggiunto, solo noci, e un pochino d’olio per rendere la crema più morbida da spalmare.
Fonte https://blog.giallozafferano.it/timoelenticchie/burro-di-noci-fatto-in-casa/
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Crostata al gelo di anguria

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La crostata al gelo d’anguria o come la chiamano a Palermo “gelo di melone”, anche se in verità si sente dire “gelo di mellone” con la doppia elle, pur essendoci diverse tipologie di melone è sottinteso che ci si riferisce all’anguria. La crostata al gelo di anguria è una ricetta tipica della pasticceria siciliana, un dolce estivo immancabile nel periodo estivo nelle pasticcerie palermitane, una base di pasta frolla ripiena di gelo aromatizzato, una delizia da provare!

  • Preparazione: 30 min.  + riposo
  • Cottura: 20 Minuti
  • Porzioni: 6

Per la base della crostata

Dosi per la base

  • 2 tazze di farina di mandorle 
  • 1 pizzico di sale
  • 1/4 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 2  1/2 cucchiai di olio di cocco fuso o olio EVO
  •  1/2 cucchiai di sciroppo d’acero puro
  1. Preriscaldare il forno a 170 ° C
  2. Ungete il fondo della tortiera
  3. Unire tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolare fino a quando si sbriciolano
  4. Rivestite la pasta frolla con un foglio di carta forno e riempitela con dei legumi secchi oppure con la collana di pesi per crostata in silicone. senz’altro più comoda per noi non vedenti.
  5. Trasferire nella tortiera e premere con decisione verso il basso per creare una base uniforme e mettere da parte.
  6. Cuocerein forno a 180° per 15 minuti

Dosi per il ripieno: gelo di melone  clicca qui per il procedimento

  • 50 gr. cioccolato fondente (facoltativo)
  • 1 lt di succo d’anguria (4 kg. circa di anguria)
  • 80 gr. di zucchero
  • 80 gr. amido di mais
  • cannella q.b.
  • aroma di gelsomino

Per la decorazione:

  • gelatina
  • pistacchi

Come preparare la crostata con il gelo di anguria

Procedimento

  • Per prima cosa preparate il gelo d’anguria seguendo il link qui sopra
  • Riponete il gelo nel frigorifero fino al momento di utilizzarlo.
  • Intanto preparate la base della crostata seguendo qui sopra i procedimento.

Farcitura e Finitura

Quando la base  sarà pronta, dovrete soltanto aspettare che si raffreddi.

Adesso se volete, potete sciogliere il cioccolato (a bagnomaria oppure nel microonde) e spennellare l’interno del guscio di frolla con il cioccolato.

Quando il cioccolato sarà asciutto riempite con il gelo di anguria e livellatelo con un cucchiaio.

Se vi va potete riscaldate un pochino di gelatina per dolci e spennellate tutta la superficie in maniera tale che sia ben lucida.

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Gelo di anguria – Gelo di melone

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Questo squisito  dolce estivo siciliano ha origine nella città di Palermo, La gelatina rinfrescante viene in genere preparata nel mese più caldo, agosto. E mentre generalmente include solo tre ingredienti – anguria, zucchero e farina di mais – i contorni variano da zona a zona, spaziando dalla cannella, ai fiori di gelsomino e pistacchi, a gocce di cioccolato, che si pensa assomiglino ai semi di anguria. Il gelo di anguria dà origine alla deliziosa crostata di gelo di anguria.

Dosi 6 persone

Tempo di preparazione 15 min
Tempo di cottura 20 min
Tempo di refrigerazione 4 ore
Tempo di raffreddamento 30 minuti

ingredienti

  • 1,5 kg di polpa di anguria senza semi, tritata
  • 100-200 g di zucchero (in base alla dolcezza naturale del succo)
  • 90 g di amido per dolci oppure 100 g di farina di mais, setacciata
  • 1 bacca di vaniglia cannella in polvere
  • Guarnizioni: panna montata, pistacchi tritati, gocce di cioccolato fondente  e cedro candito

Strumenti

  • Frusta
  • Frullatore ad immersione
  • Setaccio o Chinois

Istruzioni

Mettete l’anguria in un frullatore o robot da cucina e azionate fino a che diventi  liscio. Filtrate in una ciotola attraverso un setaccio fine e, usando la parte posteriore di un cucchiaio, spingete verso il basso per estrarre quanto più liquido possibile.

Mettete lo zucchero e la farina di mais in una casseruola e  mescolate con la frusta, quindi aggiungete 80 ml di succo d’anguria, mescolando fino a quando la farina di mais si è scioglie. Aggiungete il succo di anguria rimanente nella pentola e portate ad ebollizione a fuoco medio, sbattendo costantemente. Continuare a frullare, con un mixer ad immersione,  per altri 5 minuti per ridurre lo spessore, quindi rimuovete dal fuoco, aggiungete la bacca di vaniglia e lasciare raffreddare a temperatura ambiente, sbattendo la miscela di tanto in tanto per evitare che sulla superficie si formi la pellicola.

Trasferite in coppette monoporzioni e coprire con la pellicola trasparente.

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Dado vegetale casalingo

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E’ da un bel po’ che non faccio più affidamento su quei cubetti pressati o su granuli sospetti per le esigenze del mio brodo vegetale. Questo dado per brodo è fatto con verdure fresche, erbe secche, una piccola quantità di concentrato di pomodoro e una  quantità misurata di sale rosa. Le verdure hanno un twist in più, perchè vengono prima fatte rosolare, per accentuarne il sapore, e poi frullate fino ridurle in pasta. Si conserva nel congelatore, letteralmente per sempre. E poiché il sale viene utilizzato per conservare e insaporire, non congela e  può essere preso a cucchiaiate  direttamente dal contenitore in freezer per ogni utilizzo. Personalizzalo comunque secondo i tuoi gusti o con ciò che trovi di stagione!

Ingredienti per il dado di verdure

  • 40 g di prezzemolo
  • 150 g di porri
  • 200 g di carota
  • 150 g di peperone arrostito
  • 100 g di sedano rapa
  • 30 g di concentrato di pomodoro
  • 75g di scalogno sbucciati
  • 215 g di cipolla dolce
  • 6-7 spicchi d’aglio medi
  • 2 cucchiai di basilico essiccato
  • 1 cucchiaio / 15 ml di semi di sedano
  • 190 g di sale marino a grana fine

Procedimento

Sbucciate le verdure che hanno la buccia. Tagliate le verdure a cubetti. Soffriggete l’aglio con l’olio e appena si imbiondiscono toglierli e versare  le verdure: Fatele saltare e appena iniziano a dorare, aggiungete il concentrato di pomodoro e rosolate per altri 2 minuti. Trasferite tutte le verdure, le erbe e il sale in un robot da cucina e azionate  fino a che risulti  un composto liscio. Conservare la pasta di brodo nel congelatore.

Mescola 20 grammi di pasta di brodo in  250 ml di acqua bollente per un  brodo vegetale.

Il sale è pari al 20% del peso delle verdure. Ad esempio: le mie verdure pesavano 950 grammi quindi ho messo 190 grammi  di sale.

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Pesto alla trapanese (Pesto siciliano alle mandorle)

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Questa è una magnifica ricetta per una pasta vegetariana che richiede pochissimo tempo per la preparazione! Un  pesto  che proviene originariamente dalla costa trapanese. Le mandorle conferiscono  la sua caratteristica consistenza cremosa con pomodori freschi, parmigiano o pecorino e mandorle croccanti.

Tempo di prep. 10 minuti
Porzioni: 4

Ingredienti

  •  1 grande pomodoro fresco
  • 70 g di concentrato di pomodoro
  • 70 g di mandorle, pelate
  • una manciata di basilico fresco
  • 55 g di parmigiano, grattugiato o 30 gr di pecorino
  • 2 spicchi d’aglio medi
  • olio d’oliva
  • Pepe e sale

Strumenti

  • Food processor

Istruzioni

Lavare bene  il pomodoro e scolarlo. Togliere l’interno verde e tagliare grossolanamente in pezzi. Inserirli in un mixer.
Ridurlo in una purea. Quindi aggiungere il concentrato di pomodoro, la manciata di basilico fresco e gli spicchi d’aglio pelati e tritati. Condire con un po’ di pepe e sale.
Azionare di nuovo. Quindi aggiungere le mandorle pelate.
Azionare ancora. Aggiungere il parmigiano grattugiato e un paio di gocce di olio d’oliva.
Azionare di nuovo. Ora dovrebbe risultare un pesto rosso abbastanza liquido e lucido. Se è troppo denso, aggiungere olio extravergine di oliva o una piccola goccia di acqua calda. Quindi controllare il condimento e regolare, se necessario.

Consigli

La ricetta si trasforma facilmente in vegana eliminando il pecorino. Questa ricetta è ottima in quanto prevede anche l’utilizzo delle mandorle, ricche di calcio.

Un tocco in più: Tritare grossolanamente alcune mandorle e aggiungerle al pesto prima di servire per dare al piatto di pasta una texture extra.

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Panna cotta vegetale al cocco

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Questa panna cotta di origine vegetale al cocco con maizena e agar-agar, è la giusta  combinazione per avere la consistenza ottimale più simile alla panna cotta tradizionale.

Se avete già provato ad usare l’agar agar, saprete che il risultato è una gelatina rigida, trasparente, ma non elastica.  Usando solo addensanti come fecola o tapioca si ottengono delle creme, ma la panna cotta con amido di mais che vi propongo oggi, invece, nasce dalla combinazione dell’agar agar con la maizena, dalla quale si ottiene una consistenza nuova e vellutata, molto simile a quella della panna cotta tradizionale.

Pochi ingredienti e pochi passaggi per avere un dolce perfetto per una serata speciale, da assaporare accompagnato da cioccolato fondente e lamponi.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

  • 400 ml di latte di Cocco
  • 1 cucchiaino raso di agar agar
  • 50 gr di zucchero grezzo  o 80 gr malto di riso
  • 15 gr di maizena
  • 2 cucchiai d’acqua (facoltativi)
  • un pizzico di sale
  • Cioccolato Fondente 85% 
  • Lamponi per decorare

Strumenti

Pirottini

PROCEDIMENTO

In un pentolino, sciogli l’agar agar con lo zucchero (o nel malto) con uno o due cucchiai d’acqua di cocco presa dalla lattina (o acqua normale). Aggiungi, mescolando, la maizena, il sale, il latte di cocco e la sua panna, svuotando così la lattina.

Cuoci a fiamma media per 4-5 minuti, deve sobbollire in modo che l’agar agar si attivi.

Versa la panna cotta vegana nei pirottini e lascia intiepidire. Metti in frigo per un’oretta.

Una volta raffreddati, premi delicatamente con il dorso di un cucchiaino sui bordi della panna cotta al cocco, in modo che inizi a staccarsi dal pirottino.

Ribalta quindi il pirottino direttamente sul piatto che hai scelto per servire: una volta posizionato sarà difficile spostarlo senza rovinarla.

Fai fondere a bagno maria del cioccolato fuso e lascialo colare sulla tua morbida panna cotta  e decorala con dei lamponi freschi.

Degusta quando il cioccolato è ancora caldo

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Panna di soia casalinga

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Ecco la ricetta per preparare la panna vegetale fatta in casa: è una preparazione veloce e perfetta sia per piatti salati (pasta, riso, torte salate) che per  basi dolci (da dolcificare). Potete personalizzarla a seconda delle preparazioni e della cremosità che desiderate.

Prep.: 10 min
Tempo tot.: 10 min
Dosi per: 4 persone

Ingredienti

  • 150 g di latte di soia al naturale
  • 280 g di olio di mais o girasole

Strumenti:

  • frullatore a immersione

 

Procedimento

In un contenitore alto e stretto versate il latte di soia che deve essere al naturale, quindi senza zuccheri aggiunti e con una buona percentuale di grassi. Aggiungete a filo l’olio di semi di mais o girasole deodorato e con un frullatore a immersione emulsionate fino a raggiungere la cremosità desiderata. Fate riposare la panna coperta da pellicola trasparente in frigorifero per almeno 2 ore.

Le varianti

Potete personalizzare la panna vegetale aggiungendo un pizzico di sale per delle preparazioni salate come un primo piatto o una torta di verdure oppure un cucchiaino di zucchero di canna integrale se volete utilizzarla per una torta o dei biscotti.

La “panna” di riso

La panna vegetale, con la consistenza che vedete in foto, si realizza bene solo con il latte di soia grazie alla presenza della lecitina, che permette di creare l’emulsione che garantisce l’aggregazione fra liquido (acqua del latte) e grassi (olio). È possibile creare con la farina di riso una crema che però non può essere chiamata panna: si tratta di un composto con granuli, da cuocere e che in ogni caso può essere utilizzato anche per condire i piatti. Le proporzioni sono: 10 g di farina di riso, 200 ml di acqua, e 100 ml di olio extravergine di oliva sale q.b. Dopo aver versato la farina in un pentolino antiaderente, versate l’acqua e lasciate cuocere a fuoco basso finché  il composto non si addenserà. Aggiungete a filo, sempre mescolando, l’olio e il sale, e continuate fino a che non avrete raggiunto la consistenza che desiderate. La cottura dovrà durare almeno 5-10 minuti per cuocere la farina di riso.

Conservazione

La panna vegetale si conserva frigorifero coperta da pellicola trasparente per 3 o 4 giorni.

Consiglio per i vegolosi: Potete aggiungere dello zucchero o del sale per rendere dolce o salata la vostra panna: è possibile in ogni caso utilizzarla anche al naturale, per piatti sia dolci che salati.

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Salsa Mimosa per pesce e verdure

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Qui sotto troverete descritti due procedimenti per preparare questa salsa gustosa, per la prima vi servirà  un frullatore ad immersione, per  la seconda basterà una mescolata veloce in una terrina. Tutte e due sono validissime per accompagnare il pesce bollito o cotto a vapore, così come verdure cotte, e asparagi lessi, per dare uno sprint in più a sapori  un po’ noiosi.

Ingredienti

1 uovo grande
1 cucchiaio succo di limone fresco
1 cucchiaino di aceto di vino o di Sherry
1  e 1 / 2 cucchiaino di senape di Digione
Sale e pepe nero appena macinato se necessario
150 ml o 3/4 tazza di olio extra vergine di oliva
2 cucchiai di coriandolo tritato e erba cipollina tritate
1 cucchiaio di scalogno tritato finemente

Preparazione

Mettete l’uovo in un pentolino e coprite con acqua fredda. Portate a ebollizione, coprite la casseruola e rimuovetela dal fuoco. Lasciate riposare, coperto per 15 minuti. .
In una piccola ciotola, sbattete il succo di limone e la senape. Salate e pepate  quindi frullate e aggiungete l’ olio con un flusso lento e costante. Mescolare il coriandolo e lo scalogno.
Scolare l’uovo e raffreddarlo sotto acqua corrente fredda. Rimuovere il guscio e separare il bianco dal tuorlo. Usando la parte posteriore del cucchiaio, premere l’albume attraverso un setaccio fine. Fate lo stesso con il tuorlo d’uovo. Mescolate l’uovo setacciato nella salsa e assaggiate il condimento.

2ndo procedimento:

Rassodate 2 uova, raffreddatele sotto il getto d’acqua corrente, sgusciatele, eliminate l’albume e passate i tuorli attraverso un passino, direttamente in una ciotola.
Amalgamatevi ½ cucchiaino di senape dolce e diluite con 1 cucchiaio di succo di limone.
Unite a filo 5-6 cucchiai di olio extravergine d’oliva, mescolando velocemente.
Rifinite con un pizzico di sale, ½ cucchiaino di maggiorana tritata e un pizzico di pepe bianco.

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Crostata light di mandorle e lamponi – Gluten-free

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Quando cucino, la mia sfida principale, è renderla  più sana possibile. La mia passione è fare ricette sane che siano buone al palato  e piene di ingredienti nutritivi. Quindi non potevo  tirarmi indietro dalla sfida, di provare a trasformare una crostata di frangipane in un dessert salutare. Questa ricetta è molto facile e si compone di 3 semplici fasi.

Per la base della crostata

  • 2 tazze di farina di mandorle
  •  1 pizzico di sale
  • 1/4 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 2   1/2 cucchiai di olio di cocco fuso
  • 1   1/2 cucchiai di sciroppo d’acero puro

Marmellata di semi di chia (cottura su fuoco)

  • 1 tazza di lamponi
  • 1/4 di sciroppo d’acero
  • 1 cucchiaio di semi di Chia

Topping di frangipane

  • 3/4 di tazza di farina di mandorle
  • 1/4 di tazza di olio di cocco
  • 2 cucchiai di sciroppo d’acero
  • 1 uovo
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 2 cucchiai di mandorle affettate

Procedimento

Preriscaldare il forno a 170 ° C

Per l’impasto

  • Ungere il fondo della tortiera
  • Unire tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolare fino a quando si sbriciolano
  • Trasferire nella tortiera  e premere con decisione verso il basso per creare una base uniforme e mettere da parte.

Per la marmellata di lamponi con semi di Chia

  • Schiacciare  in una ciotola tutti gli ingredienti insieme con l’ aiuto di una forchetta o di uno schiacciapatate.
  • Versare in una casseruola e cuocere fino a quando non inizia a bollire, ridurre e frullare fino a quando il composto si addensa.
  • Togliere dal fuoco e una volta raffreddata versare sopra la base della crostata.

Per il Topping Frangipane

  • Unire la farina di mandorle, l’olio di cocco, l’uovo, il tuorlo e lo sciroppo d’acero. Mescolando fino a che risulti cremoso.
  • Versare il frangipane sulla base della crostata e livellare.
  • Versare sopra  la marmellata di lamponi e spargere le lamelle di mandorle

Cuocere in forno per 40 minuti

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Base per crostata di farina di mandorle

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Se volete provare a sostituire la farina prevista nella ricetta di un dolce, con la farina di mandorle, vi consiglio di provare a realizzare questa versione alternativa della crostata tradizionale. Questo dolce è infatti molto versatile e si presta a essere farcito con tantissimi ingredienti, dai più ricercati a quelli che si possono facilmente trovare già in casa. Realizzare una crema da usare come ripieno è molto semplice oppure potete farcirla con il frangipane..

Ingredienti:

Per la base

  • 2 tazze di farina di mandorle 
  • 1 pizzico di sale
  • 1/4 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 2  1/2 cucchiai di olio di cocco fuso o olio EVO1
  •  1/2 cucchiai di sciroppo d’acero puro
  1. Preriscaldare il forno a 170 ° C
  2. Per l’impasto
  3. Ungete il fondo della tortiera
  4. Unire tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolare fino a quando si sbriciolano
  5. Trasferire nella tortiera e premere con decisione verso il basso per creare una base uniforme e mettere da parte.
  6. Cuocere con un ripieno a piacere per 40 minuti

Un ripieno stuzzicante, che potrete utilizzare per farcire la crostata, è la crema frangipane, ottima anche come dolce al cucchiaio.

È molto facile da preparare

Topping di frangipane

  • 3/4 di tazza di farina di mandorle
  • 1/4 di tazza di olio di cocco
  • 2 cucchiai di sciroppo d’acero
  • 1 uovo 1 tuorlo d’uovo
  • 2 cucchiai di mandorle affettate

Unire la farina di mandorle, l’olio di cocco, l’uovo, il tuorlo e lo sciroppo d’acero. Mescola fino ad ottenere una crema.

Farcite la vostra crostata con questa crema dolcissima.

Un consiglio in più è di usare questa crema anche con torte alla frutta, come ad esempio mele, frutti rossi, banane o fragole: il connubio agrodolce darà vita ad un sapore indimenticabile.

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Passatelli senza glutine

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Questa è la ricetta  per i passatelli senza glutine, è un  piatto povero, si tratta di una pasta ottenuta mescolando uova, pangrattato senza glutine, parmigiano reggiano e aromi quali noce moscata e scorza di limone. Si ottiene un composto che tramite un torchietto oppure uno schiacciapatate a fori larghi, si ricavano dei grossi spaghetti che vengono poi cotti nel brodo. Ma potete utilizzarli  anche asciutti con un condimento a vostra scelta.

Tempi di prep.: 10 min.       Dosi per 2 persone

Ingredienti:

  • 100 g di pan grattato senza glutine
  • 120 g di parmigiano grattuggiato
  • 1 cucchiaio di farina di riso + quanto basta per spolverare sul piatto o vassoio
  • 3 uova
  • 1 noce di burro morbido
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di pepe

Strumenti

  • Ciotola per mescolare
  • Strumento per i passatelli oppure Schiacciapatate a fori grossi

Procedimento

Mescolare tutti gli ingredienti dei passatelli fino a formare una palla omogenea.
Ricoprirla con la pellicola e lasciarla riposare in frigorifero per almeno un’ora.

Togliere l’impasto dei passatelli dalla pellicola e schiacciarlo con lo schiacciapatate a fori grossi su un vassoio preventivamente spolverizzato di farina di riso,  e ad ogni schiacciata passate sotto ai fori di uscita un raschietto per pasta  per tagliare i passatelli.

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Gnocchi di patate senza glutine

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Ecco due ricette di facile riuscita per fare gli gnocchi di patate senza l’utilizzo della farina tradizionale, nella prima si utilizzerà la farina di riso e nella seconda si utilizzeranno i fiocchi di patate, quelli per fare il purè istantaneo per intenderci

(dosi indicative per circa 4 porzioni)

Versione con farina di riso

Ingredienti

  • 1 kg di patate a pasta rossa o bianca ( secondo me son quelle che fanno venire meglio gli gnocchi)
  • 300 g. di farina di riso + quella necessaria per la spianatoia
  • sale q.b. (facoltativo)
  • pepe q.b. (facoltativo)

 

Versione con i fiocchi di patate

Ingredienti:

  • 1 kg di patate a pasta rossa o bianca
  • 200 g. di fiocchi di patate (quelli  per fare il purè di patate) al naturale, qui la dose è veramente indicativa dato che la farina essendo sempre di patate assorbe in modo diverso…basta aggiungerla man mano.
  • farina di riso necessaria per la spianatoiasale q.b. (facoltativo)

Strumenti:

  • Ciotola grande per impastare
  • Cestello per cottura a vapore
  • Schiacciapatate

Procedimento comune

Cuocete le patate a vapore.  Scegliete delle patate non troppo grandi e tagliatele a metà. Saranno poi schiacciate con lo schiaccia patate e la buccia rimarrà lì.

Una volta cotte fatele raffreddare e schiacciartele con l’apposito attrezzo. Aggiungete poi la farina ed iniziate a formare l’impasto. Regolate di sale e se volete pepe.

Ricordarsi che più è alto  il contenuto di patata nell’impasto e meglio verrà lo gnocco: Quindi le dosi delle farine sono indicative.

Quindi aggiungete la farina poco per volta fino alla quantità necessaria e comunque fino a  quando l’impasto non si staccherà facilmente dalle pareti della ciotola.

Creare un panetto con l’impasto e poi delle striscioline quando un  pollice circa di diametro. Tagliate gli gnocchi alla distanza di circa 1 o 2 cm l’uno dall’altro. Se volete potere anche rigarli con i rebbi di una forchetta. Cospargerli di farina e eccoli pronti o per esser conservati nel congelatore o per esser consumati subito col sugo che preferite.

PS: Potete fare ottimi GNOCCHI DI ZUCCA E PATATE utilizzando 1/2 quantità di patate e 1/2 di zucca. 

Potete anche utilizzare altre verdure per “COLORARLI” come la rapa rossa o gli spinaci. L’unica accortezza è lessare queste verdure e strizzarle poi bene per eliminare l’acqua in eccesso. Il rapporto patate deve esser di 2/3 contro le verdure di 1/3.

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