Una grande svolta per l’accessibilità ai test di gravidanza per le donne cieche

Prototipo del test di gravidanza per donne cieche
Download PDF

Leggere un test di gravidanza per conto proprio è un lusso negato a migliaia di donne cieche ed ipovedenti.

Quando una donna cieca  esegue un test di gravidanza, il risultato, non è mai un segreto che avrebbe potuto tenere per sè stessa. Tutti i test di gravidanza disponibili sul mercato, forniscono i risultati con la visualizzazione di testo o di linee su uno schermo elettronico.

Da poco, è stato messo a punto un prototipo di test di gravidanza, che consente alle donne non vedenti e ipovedenti, di essere le prime a conoscere il risultato del test.

Il Royal National Institute of Blind People (RNIB) ha commissionato a vari designer, la realizzazione di un prototipo innovativo, da poterlo sottoporre a produttori di test presenti sul mercato, per sensibilizzarli sull’ inac-cessibilità di tutti i test attualmente in commercio.

Il prototipo del test, con un  design di dimensioni più  grandi e con rilievi tattili, è stato considerato un “punto di svolta” per tutte le donne.

Essere cieca significa, che ogni volta che  esegui un test di gravidanza, devi sempre apprendere e condividere il risultato con qualcun’ altro, non necessariamente a te vicino.

È molto invadente, e  molto imbarazzante, dover presentare a qualcuno, qualcosa su cui hai appena fatto pipì e chiedere “Puoi leggermi questo per favore?”.

Se stai provando, oppure non stai cercando, di avere un bambino, la cosa certa è, che quella persona saprà cose tue molto intime della tua vita. Non credo che ci si renda conto, di che lusso sia, mantenere la tua autonomia, fino a quando  ti viene tolta,”.

Il più grande ente no profit per i ciechi nel Regno Unito, l’ RNIB, ha invitato diversi designer a reinventare il test di gravidanza. La loro campagna, denominata Design For Everyone, (Un modello per tutti) mira ad abbattere le barriere. Dicono che nessuno dovrebbe sacrificare la propria privacy, a causa del design inaccessibile.

Tra questi, si è distinto Il  designer indipendente Josh Wasserman, che dopo aver effettuato  una ricerca accurata ed ascoltato le esigenze di  donne cieche ed ipovedenti, ha creato un prototipo vincente.

Quando si utilizza questo test, sul lato inferiore del dispositivo,  emergono da risultare evidenti,   dei punti tattili. Inoltre, se il risultato è positivo, sulla parte superiore emerge un’altra serie di punti tattili in silicone.

Creando una risposta verificabile al tatto, per fornire il risultato del test, va da sé che l’esperienza di utilizzo del prodotto diventa  universale, sia per le persone vedenti, ipovedenti e cieche.

Il signor Wasserman è convinto sull’importanza  ed il potere del design.

“È davvero importante capire, come il design possa essere utilizzato per aumentare la consapevolezza su un problema, e dimostrare come sia possibile creare un cambiamento positivo all’interno di un settore”

Ma sùbito chiarisce che, se anche l’idea dovesse essere accolta da un produttore,  potrebbe passare del tempo, prima che il prototipo diventi un prodotto reperibile sugli scaffali.

“Le industrie, in particolare quelle del settore sanitario da banco, si muovono lentamente, quindi potremmo non vedere questo prodotto in commercio, per un certo numero di anni, ma la nostra ricerca, dimostra cosa si può fare, e servire da stimolo ad altri, di prendere anche loro  carta e penna ed iniziare a progettare prodotti per sé stessi”, dice Wassermann.

Il dispositivo, è stato sviluppato per affrontare non solo la difficoltà delle donne cieche, nella lettura del test, ma anche l’evidente mancanza di privacy quando ne utilizzano uno.  Quindi questo test, è finalizzato ad ottenere quella privacy negata fino ad ora.

L’ RNIB spera, che il prototipo stimolerà le aziende ad agire in tal senso. L’ente no-profit informa che è in trattative con ClearBlue, uno dei maggiori fornitori di test di gravidanza, al fine di introdurre modelli più accessibili.

Download PDF

Il Test rapido Covid-19, non è ancora accessibile ai non vedenti

Test rapido Covid 19
Test Rapido Coronavirus, inserimento della goccia nel reagente.
Download PDF

La pandemia sta colpendo tutti, ma è stata ed è, particolarmente dura per le persone cieche ed ipovedenti che già  sperimentano nella loro quotidianità,  la solitudine a livelli più alti rispetto alla popolazione in generale.

Da un recente rapporto del Royal National Institute of Blind People (RNIB) rileva che due terzi delle persone con disabilità visive, sentono di essere diventate meno indipendenti dall’inizio della pandemia.

I test rapidi che milioni di persone stanno facendo a casa, che richiedono l’inserimento  preciso di gocce di liquido nei fori minuscoli della striscia reagente, non hanno guide in  Braille, e sono inaccessibili ai ciechi ed agli ipovedenti.

Anche se, per un normale mal di gola, naso chiuso e febbre, ci si isola in casa fino alla scomparsa dei sintomi, una volta guariti non si potrà scoprire quale agente patogeno abbia potuto causare l’infezione. Questo significa, non essere stati mai testati se siano stati positivi al Covid 19.

Molte persone cieche o con problemi di vista, non vengono testate tutte le volte che vorrebbero ed alcune rimangono isolate perché il test è troppo difficile da eseguire. Essendo cieche, non possono guidare verso i siti preposti vicino alla propria casa,  oppure  sono troppo lontani per poterci andare a piedi.

Le opzioni alternative sono:

  • Trasporto pubblico
  • Le app di condivisione di passaggi in auto
    oppure
  •  Avere un amico che può accompagnarci presso un sito preposto ai test
    Ma queste opzioni metterebbero sia noi che gli altri a rischio di esposizione.

È quindi, di vitale importanza che sia disponibile un test accessibile per consentire a tutte le persone di vivere la propria vita, altrimenti, come  conseguenza oramai persistente e consolidata, si lede il diritto di avere accesso in prima persona alle proprie informazioni sanitarie.

Anche chi è  ipovedente,  non può sostenere il test in modo indipendente, perchè Identificare l’estremità corretta del tampone da utilizzare, inserirlo nella fiala, ed applicare la giusta quantità di liquido sulla striscia reattiva, è estremamente difficile.

Problemi di accessibilità:

  • Per molti non è possibile fare il test e leggere il risultato senza assistenza.
  • La coordinazione con il contagocce e  il display del test.
  • Non si sa quante gocce di liquido escono dal contagocce. Non si riesce nemmeno a vedere dove cadono.
  • Si rischia di inondare col liquido in eccesso molti test, invalidando così il risultato.

Si potrebbe consigliare alle persone ipovedenti di utilizzare un’app mobile – Be My Eyes per assisterli durante il processo di test e leggere il risultato. L’app connette persone non vedenti ed ipovedenti con volontari vedenti che aiutano nelle attività quotidiane tramite una chat dal vivo. Gli utenti non vedenti possono effettuare una videochiamata dal vivo, parlare con un volontario e ricevere una guida passo passo attraverso il feed della videocamera.

Queste interazioni però, sono difficili e non tutte le persone cieche possiedono uno smartphone o sono in grado di utilizzare uno smartphone. Inoltre, fare affidamento sugli altri può intaccare in primis la propria privacy,  perchè si tratta di  condividere dati sensibili riguardanti informazioni sanitarie personali , così come il senso d’ indipendenza di una persona non vedente.

Alcune proposte per rendere i test  accessibili potrebbero essere:

  • Per gli ipovedenti: se si aggiungesse un colorante al liquido, sarebbe più facile identificarlo.
  • Se si trovasse un metodo per trasferire la quantità necessaria di liquido dal contagocce alla striscia reattiva.
  • Se la striscia potesse agganciarsi all’estremità del contagocce e potesse quindi essere capovolta per trasferire il liquido sulla striscia, per alcuni potrebbe rendere il processo più fattibile.
  • Sarebbe necessario anche un metodo tattile per identificare il risultato, dato che tali metodi siano disponibili per altri tipi di test, come quelli di rilevazione della gravidanza.

 

Il RNIB, Thomas Pocklington Trust, Macular Society e Visionary charities stanno attualmente conducendo un progetto pilota per migliorare l’accessibilità delle istruzioni di test per includere formati alternativi.

Download PDF

Il bullismo nelle scuole e l’impegno di Tu con i miei occhi

Download PDF

Il giornalista Cesare Cavoni racconta in questo video di come è nata l’idea del progetto di Tu con i miei occhi   per aiutare i bambini ipovedenti  dal bullismo o mobbing dei compagni nelle scuole.

Link pagina originale clicca qui

Video qui sotto

Download PDF

Veicoli elettrici: i ciechi non possono sentirli arrivare

Nathan Edge, 25 anni, col suo cane guida Abby
Download PDF

La svolta ecologica e ambientalista degli ultimi anni sta modificando profondamente la società in cui viviamo, cambiando le nostre abitudini e il mondo che ci circonda.

In particolare, uno dei cambiamenti più significativi si sta riscontrando nel settore dei trasporti privati, con la diffusione delle auto ecologiche, tra cui le auto elettriche e le macchine con motori ibridi. Se da una parte siamo felici di questa tendenza a beneficio del nostro pianeta, questi veicoli però, rappresentano un pericolo continuo per tutti i pedoni,  in particolare per coloro che hanno problemi di vista.

L’inglese Nathan Edge, cieco di Mansfield, è stato salvato dal suo cane, da un potenziale incidente con un’auto elettrica. Infatti il suo cane guida si è rifiutato di eseguire il segnale di comando di condurlo dall’altra parte della strada.

Abby, il cane guida di Nathan Edge, ha visto arrivare un’ auto elettrica che Nathan non era riuscito a sentire, e si è rifiutata  dal procedere oltre, sedendosi ferma e stabile sul marciapiede, salvandolo da un potenziale incidente.

Nathan dice che spetta a lui ascoltare il traffico e dare il comando al cane, ma non è stato in grado di sentire il motore silenzioso dell’auto elettrica e ha dato per scontato che non arrivasse nessun veicolo.

“Lei non si è mossa e io non mi sono mosso”, ha detto. “Durante l’addestramento, ti viene insegnato di fare un passo avanti solo quando il cane fa un passo avanti. Non ho sentito arrivare l’auto elettrica. Ovviamente il motore non faceva alcun rumore. Un secondo dopo, ho sentito la sua gomma attraversare una pozzanghera. Immediatamente mi sono reso conto del  perché non ci siamo mossi comprendendone pure la gravità. Inoltre anche se  avessi avuto una bastone bianco,  non avrebbe potuto avvisarmi  che stava arrivando una macchina. “

Fortunatamente, dal 1 ° luglio 2019 tutti i produttori sono obbligati ad installare un sistema audio acustico, sui nuovi tipi di veicoli  elettrici e ibridi silenziosi per migliorare la sicurezza stradale.
Infatti è entrata in vigore in tutta la comunità Europea, una normativa che obbliga i produttori di auto elettriche e ibride, a montare un dispositivo chiamato AVAS (acronimo di Audible Vehicle Alert System) che permette anche a queste auto di emettere un rumore mentre circolano , come le auto alimentare da carburante. La normativa è stata introdotta, viste le numerose preoccupazioni per la silenziosità delle auto elettriche, una questione di cui si discute da diversi anni per i rischi che corrono i pedoni distratti che non sentono il rumore dell’auto, e non meno importante dei non vedenti.

A velocità  basse, i veicoli ibridi ed elettrici a bassissima emissione (ULEV) sono più silenziosi dei veicoli con motore a combustione. Questo può essere pericoloso per le persone che hanno perso la vista e che fanno affidamento sul senso dell’udito per attraversare la strada in sicurezza, se non riescono a sentire l’avvicinamento di un veicolo.

La normativa impone che tutti i nuovi modelli di auto elettriche prodotti a partire dal primo luglio 2019, abbiano installato la serie AVAS, il sistema che tramite uno speaker emette un suono artificiale – il quale può essere personalizzato da ciascun costruttore. Con l’entrata in vigore della nuova normativa il suono non potrà essere disattivato. Inoltre la normativa prevede che I proprietari di auto elettriche e ibride  già presenti in circolazione, che non hanno il sistema AVAS installato, avranno tempo fino al primo luglio 2021 per l’adeguamento della propria vettura.

Questo è stato introdotto dall’UE per rispondere ai timori che la vita dei pedoni fosse messa a rischio a causa delle auto elettriche e dei furgoni troppo silenziosi.

Anche se questa è una buona notizia, va ricordato che ci sono ancora decine di migliaia di veicoli elettrici sulle strade della Comunità Europea che sono stati prodotti prima che questa regola fosse approvata.

 

Ascolta qui sotto degli esempi sonori che vengono utilizzati dai costruttori di veicoli elettrici

https://twitter.com/bbc5live/status/1145214093495820294

 

 

Download PDF

Bambini con deficit visivo: manuale di sopravvivenza per le feste di Natale

Download PDF

Proprio agli occhi è dedicato il nuovo canale  di LaRepubblica: “Retina in salute. Come proteggersi la vista” interamente dedicato alla conoscenza dell’organo della vista con un focus sulle malattie della retina che colpiscono in prevalenza gli over 60, fascia di popolazione in costante aumento per l’allungamento della speranza di vita. Le maculopatie, per esempio, sono una causa importantissima di perdita della visione centrale nei Paesi più avanzati, tra cui l’Italia. In particolare, la degenerazione maculare senile colpisce almeno 200 milioni di persone in tutto il mondo e circa in 1/5 di questi casi la malattia progredisce allo stadio avanzato che comporta forti di disabilità visive.

Qui sotto, se volete, potete trovare la mia ultima intervista su questo canale, che riguarda alcuni piccoli consigli  suI dubbi che possono nascere se veniamo invitati, durante le Feste di Natale da amici e parenti,  e l’ impatto che possono avere sui bambini con un deficit visivo.

link articolo clicca qui

Immagine della mia ultima intervista su Repubblica

 

 

 

Download PDF

L’aeroporto di Bristol presenta il Ramble Tag

Clip-art del Ramble tag
Download PDF

Il Ramble Tag è un sussidio di guida inventato per le persone ipovedenti. È un’imbragatura leggera progettata per essere indossata sulla parte superiore del braccio da una persona guida.

Lavorando in collaborazione con l’OCS, il partner commerciale di assistenza speciale presso l’aeroporto di Bristol, è ora disponibile un’assistenza supplementare per i passeggeri ipovedenti durante la loro permanenza in aeroporto. Il “ Ramble tag” è progettato specificamente per le persone ipovedenti, per migliorare la camminata guidata.

The Ramble Tag è un aiuto per l’ orientamento. Si tratta di un’imbracatura leggera indossata da una persona guida, la si posiziona sul braccio ed ha  una comoda impugnatura. Il prodotto è confortevole, resistente agli agenti atmosferici e utilizza la più recente tecnologia di progettazione.

I due inventori del Ramble Tag mostrano la presa al braccio

particolare della maniglia del Ramble Tag

Che cos’è e come è nato?

Il Ramble Tag è stato creato da Laura Maclean e  dall’ipovedente Tom Forsyth.  Entrambi hanno cani di taglia grande e durante le loro passeggiate, spesso camminavano insieme e Laura si prestava come guida. Diverse volte durante le loro passeggiate, perdevano la continuità fisica del contatto. In una di queste occasioni Laura ha realizzato che Tom aveva bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi, e Tom ha risposto di sì “un piccolo appiglio!”

Entrambi hanno immediatamente capito quanto sarebbe stato facile mantenere il contatto in questo modo. Questa condivisione ha dato vita al concetto e all’idea. Sin dai primi giorni hanno sviluppato prototipi, disegni e illustrazioni per perfezionare e sviluppare il prodotto in ogni fase fino alla creazione del Ramble Tag.

Se sei interessato puoi acquistarlo qui: https://rambletag.co.uk/

Laura MacLean, creatrice di The Ramble Tag, ha dichiarato:

“Io e Tom siamo al settimo cielo per avere realizzato la nostra invenzione – il Ramble Tag, è stato accolto a braccia aperte dall’aereoporto di Bristol – È così emozionante vedere i passeggeri che lo usano per la prima volta in un ambiente trafficato come un aeroporto.”

” Siamo molto grati per il supporto che ci è stato mostrato, e speriamo che questo renda il viaggio più facile e più agevole per gli utenti ipovedenti. “

Phil Holder, del Bristol Airport, ha dichiarato:

“Siamo lieti di presentare The Ramble Tag per i passeggeri che utilizzano l’aeroporto di Bristol. Siamo consapevoli che gli aeroporti sono luoghi affollati e pieni di confusione per i viaggiatori ipovedenti. Dopo questa  prova di successo con OCS, il nostro fornitore di assistenza speciale, abbiamo potuto vedere immediatamente il vantaggio per i passeggeri ipovedenti. Il tag Ramble è disponibile per i passeggeri che hanno richiesto assistenza per la disabilità visiva all’arrivo in aeroporto, offrendo una buona idea ogni volta che viaggiano. “

Articolo originale: clicca qui

Download PDF

Le attività della vita quotidiana di una persona cieca

Identificazione lattine
Download PDF

Per i 314 milioni di persone con disabilità visive e i 45 milioni di individui ciechi nel mondo, sono numeri stimati dall’Organizzazione mondiale della sanità,  i compiti quotidiani che le persone che vedono danno per scontate, possono diventare sfide difficili. Dal vestirsi al mattino al cucinarsi la colazione, un cieco deve organizzare meticolosamente la sua vita per vivere in modo indipendente. Se ti stai occupando di una persona cieca, aiutarlo con un atteggiamento pro-attivo nelle sue attività di vita quotidiana, può dargli più fiducia nel cercare di vivere in modo indipendente e nell’organizzare la sua vita.

Vestirsi e aver cura della propria persona

Se ti occupi di una persona cieca, una delle abilità di base che devi stimolare è la cura di sè per avere un bell’aspetto, per vestirsi dignitosamente e soprattutto la sua cura personale. Un individuo cieco probabilmente vorrà occuparsi di fare la doccia, la rasatura e altro in privato, quindi aiutarlo ad organizzare e posizionare gli strumenti giusti negli stessi posti, dove ogni giorno può semplificare la sua routine, è preziosissimo. Organizza il suo armadio, io personalmente per il mio, ho optato delle scatole con etichetta dove tutto è diviso per tipo e colore. Cercate insieme i vestiti che usa più frequentemente e posizionateli in modo facilmente accessibile. Se necessario, in base alla sua capacità, riponi gli indumenti la sera prima in modo che la lui o lei possa vestirsi da solo, rispetta i suoi tempi.

Cucina e organizzazione

La cucina può sembrare un posto minaccioso per i ciechi, motivo per cui la sicurezza è della massima importanza quando ci si prende cura di un individuo cieco o ipovedente. La scelta di utensili con impugnature ampie e morbide può rendere più comodo a un cieco il taglio e il consumo del pasto. Uno sforzo per organizzare la cucina in modo che gli oggetti siano sempre nello stesso posto, può aiutare a trovare facilmente determinati oggetti in cucina. Fare il lavoro di preparazione può anche aiutarlo ed incoraggiarlo ad essere indipendente. Lascia in frigorifero frutta e verdura con etichette braille o immagini in rilievo che rappresentano il cibo all’interno dei contenitori.

Tecnologia e comunicazione.

Una persona cieca diventa più abile nel trattare  la sua condizione, se si introduce la tecnologia per la comunicazione nella sua vita. I programmi dei computer per non vedenti utilizzano la voce e il suono per leggere le pagine Web, così come la dettatura vocale per la scrittura oppure le tastiere in Braille rendono facile tenersi in contatto via e-mail. Esistono classi e seminari per aiutare i ciechi ad imparare come utilizzare agevolmente la tecnologia nelle loro vite. Ciò consente anche importanti opportunità d’interazione con le persone della società, sia cieche che vedenti, per mantenere una vita sociale sana.

Trasporti

I trasporti e gli spostamenti possono essere una sfida seria nella vita di un individuo cieco. Se la persona di cui ti occupi usa un bastone, un cane guida o altri strumenti, usare i mezzi pubblici e fare una semplice passeggiata possono diventare un lavoro ingrato. Iniziate a fare viaggi frequenti e semplici in giro nelle zone limitrofe della propria abitazione può aiutare la persona a sentirsi più a suo agio nel muoversi in città Prova a lasciare che sia lui a scegliere il percorso il più spesso possibile, intervenendo solo se la sua sicurezza è in pericolo. Questo gli darà sicurezza e capacità di viaggiare senza un accompagnatore.

Download PDF

Il famoso fotografo britannico David Katz ha nascosto il suo stato di cecità per oltre 30 anni

Il fotografo legalmente cieco David Katz
Download PDF

David Katz, fotografo acclamato, ha nascosto la sua disabilità visiva ai colleghi per decenni mentre scattava le sue famose immagini. Una stupefacente storia di trionfo sulle avversità, oggi è un film.

  •  David Katz ha una condizione genetica caratterizzata da una mancanza di pigmentazione nell’iride.
  • Non riesce a vedere nessuna lettera sul tabellone dell’ottico e fatica a percepire la profondità.
  • Eppure ha iniziato a fotografare gli  eventi di sport locali al Fleet Street, il londinese ha avuto la sua grande occasione al Daily Mail a 19 anni.
  • Ha catturato molti volti famosi in 32 anni di carriera, tra cui la famiglia reale.
  • Una delle sue foto più famose fu lo streaker del Lord’s Cricket Ground del 1989.
  • David ha appreso un certo numero di “trucchi” per mantenere la sua cecità segreta ai colleghi.
  • Rivela come la tenace fede dei suoi genitori in lui lo abbia spinto ad avere successo.

Molti avranno visto i sui lavori sulla stampa nazionale e internazionale britannica nel corso degli anni. Ma pochi sanno che David Katz, il fotografo dietro quelle immagini sorprendenti, è legalmente cieco. David è diventato uno dei migliori fotografi sportivi del paese all’età di 20 anni e ha continuato a catturare gli scatti di molti volti famosi negli ultimi tre decenni, tra cui la Regina Elisabetta, la principessa Diana, Michael Jackson e Elton John.

Uno scatto di David Katz: la Principessa Diana

A partire dalla tenera età di 18 anni, la sua carriera giornalistica iniziò al Daily Mail nel 1985 e alla fine lo vide diventare il fotografo ufficiale della campagna per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Una delle sue immagini più famose era quella di Sheila Nicholls che si stagliava sul Lord’s Cricket Ground il 29 maggio 1989. Questo scatto apparve sulla prima pagina del Mail il giorno successivo.

Un’esibizionista nuda durante una partita: uno scatto di David Katz

E’ sorprendente,  che nessuno si rese conto – né i lettori, né i suoi stessi colleghi e capi – che la vista di David fosse sfocata e che si mettesse a fuoco solo guardando attraverso l’obiettivo di una telecamera.

Temendo che la sua disabilità limitasse la sua carriera, David, 51 anni, prese la decisione di tenerlo nascosto a quasi tutti quelli che lo conoscevano fino ad oggi. Oggi  parla in esclusiva a MailOnline della sua straordinaria storia di vita che è stata trasformata in un film intitolato “Through My Lenses”.

A tre mesi, David, o Katzy come era soprannominato, gli è stato diagnosticato un albinismo oculare, una condizione genetica caratterizzata da una mancanza di pigmentazione nell’iride. Ciò causa grave mancanza di nitidezza della vista e problemi ad entrambi gli occhi per la percezione della profondità (visione stereoscopica). Soffre anche di astigmatismo (visione offuscata), nistagmo (movimento oculare involontario) e strabismo (disallineamento degli occhi che influenza l’equilibrio).

Ma come ha fatto a nascondere tutto questo? David rivela con dettagli accurati quello che ha dovuto fare per mascherare la sua disabilità e rivela ciò che lo ha spinto a raggiungere l’apparentemente l’impossibile – l’amore dei suoi genitori e la ferma convinzione di credere  in lui.

Non esiste la parola “non si può’
Appassionato di calcio, David scoprì da bambino che poteva guardare le partite meglio con l’uso del binocolo, poiché l’obiettivo minimizzava alcuni dei problemi derivanti dalla sua menomazione.

Aveva sette anni quando suo padre Tally, gli comprò la sua prima macchina fotografica. “Da quel momento in poi sono stato semplicemente conquistato”, ci ha detto. “Avere la fotocamera davanti lla mia faccia e guardare attraverso il mirino mi ha permesso di vedere le cose esattamente nel modo in cui potevo vedere le cose nella mia mente.”

All’età di 15 anni,  tornando nella sua casa di Ilford, a est di Londra, da una vacanza in Israele con la famiglia,  mostrò a suo padre le foto che aveva scattato durante il viaggio.

‘Mio padre ne  rimase davvero colpito e mi disse che avevo un vero occhio e talento. “Mia madre, Anita, anche lei mi ha sempre incoraggiato a non sentirmi mai frenato dalla mia disabilità. ‘Mi disse, “Non esiste la parola non si può.”

Dopo aver lasciato la scuola a 16 anni, David ebbe l’opportunità di acquistare una fotocamera migliore e continuare la fotografia come hobby.

Una volta acquistata la mia prima reflex 35mm, una Nikon EM, avuta nelle mie mani, non ci fu modo di fermarmi. Ho letteralmente fotografato tutto, dalle mollette dei panni ai piccioni nel giardino”. Più tardi quell’anno, il suo amato padre morì e David si assicurò il suo primo lavoro di fotografo al giornale locale. In seguito, con l’aiuto di un editore di riviste di calcio, riuscì ad ottenere un pass per la stampa alla sua prima partita dell’Arsenal come fotografo accreditato.

“Sono passato da tifoso sulle tribune ad essere dentro il campo con i calciatori che avevo idolatrato da bambino “.

La grande occasione
Non contento più delle notizie locali, David lasciò il lavoro in amministrazione e iniziò a bussare alle porte dei giornali nazionali britannici.
A 19 anni, gli fu dato un’ occasione dall’editor delle immagini del Mail, Harry Mann, che superò a pieni voti.
A quel tempo gli uffici del giornale si trovavano nella leggendaria Fleet Street, nel cuore della capitale. “Mi guardo indietro e penso di non avere avuto idea di che opportunità sia stata lavorare al Daily Mail in così giovane età “.

David rimase al Mail per quattro anni, poi al Daily Mirror tra il 1989 e il 1993. Alcuni dei molti volti famosi che ha scattato nel corso degli anni includono una serie di star dello sport tra cui Gary Linekar, Ian Botham, Paul Gasgoine e Wayne Rooney. Ha anche fotografato Amy Winehouse e Tony Blair.

David Katz con l’allora Primo Ministro Tony Blair

la Regina Elisabetta II, in uno scatto di David Katz

Superare le sfide
Comunque, nonostante avesse raggiunto i vertici del suo lavoro , nessuno, tranne la famiglia e gli amici   più vicini a David, aveva idea della sua cecità.
‘Posso vedere solo in una dimensione’, ha spiegato. “Quando vado dagli ottici e ti fanno un esame visivo, posso solo vedere che c’è una lavagna.
“In una buona giornata, potrei riuscire a distinguere la prima lettera. Molte cose influiscono su quanto riesca a vedere, il livello di luce del sole, se sono stanco o stressato per esempio.
‘Non sono un cieco che vede nero , riesco a distinguere le forme. La lotta  con la percezione della profondità  è stata la mia vera sfida. ”
Ma non osava dirlo ad anima viva, nella convinzione che avrebbe seriamente ostacolato la sua carriera.

“La concorrenza in un settore come questo è notoriamente feroce”, ha spiegato. “Avevo paura che i miei colleghi potessero usare la mia cecità per svantaggiarmi. Per compensare i suoi limiti, David ha studiato e affinato il suo mestiere con dedizione incrollabile.

Ha sviluppato la reputazione di essere sempre in prima linea nell’azione, invece di restare nelle retrovie con un teleobiettivo, come tanti suoi pari. “Ero determinato a non sentirmi mai dire:” Hai perso un momento incredibile perché non l’hai visto “, ha spiegato. “Con la streaker (esibizionista nuda) di Lord’s nel 1989, sono riuscito a cogliere il momento   perché stavo davanti in prima fila, e non mi sono perso lo scatto “.

E naturalmente la sua carriera è iniziata nei “bei tempi andati” quando si sviluppavano i rullini nella camera oscura e prima delle fotocamere digitali. Nel lavoro, David ha ampliato  un certo numero di “trucchi”, cosicché i suoi colleghi e capi non hanno mai scoperto il suo segreto.

“Poi, quando le macchine fotografiche sono diventate digitali, ho memorizzato tutti i pulsanti e le scorciatoie su un laptop e in Photoshop, in modo che potessi usarli in mezzo  alle persone senza mollare il colpo e dover usare ausili.

“Oggi è diventato tutto molto più facile con la tecnologia se hai problemi alla vista, perché è possibile ingrandire con l’iPad, ad esempio.”

Ispirare gli altri
La carriera di David negli ultimi anni lo ha visto lavorare su vari  documentari e mostre, e ha lavorato a Londra al Jewish News per quasi un decennio. Emigrato a Tel Aviv nel 2007, è stato impiegato presso il The Jewish Chronicle per quasi un decennio ed è stato il fotografo del Primo Ministro per le elezioni nazionali dal 2009 al 2013.

La decisione di David di “uscire dallo stanzino”, come dice lui, è mossa dal desiderio di ispirare chiunque altro con  disabilità a non lasciarsi condizionare.

“Direi che sono un fotografo migliore in conseguenza della mia disabilità, e non a dispetto di ciò.”

“Suppongo di aver avuto bisogno di raggiungere un certo punto della mia carriera prima di sentirmi sicuro di rivelare la mia cecità, e ora che il mio talento e la mia esperienza sono provati, non ho nulla da perdere”.

“Spero che chiunque altro con una disabilità riesca a vedere quello che sto facendo e si senta motivato a perseguire i propri sogni, non importa quanto irraggiungibili possano sembrare .”

 

Articolo originale : clicca qui

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

SalvaSalva

Download PDF

Dopo una pausa di 12 anni, l’ atleta Pam McGonigle può correre di nuovo grazie al suo cane guida

l’atleta Pam McGonigle corre con il suo cane guida, Maida
Download PDF

Ha perso la vista, ma non il suo desiderio di correre. Ora lei è in grado di farlo di nuovo.

Pam McGonigle è stata contagiata dal virus della corsa quando arrivò al sesto posto nella sua prima gara.

Nel 1992, la runner ipovedente vinse l’oro nei 3000 m dei suoi primi Giochi Paraolimpici, e gareggiò nel 1996, nel 2000 e nel 2004. Ma quando divenne sempre più difficile trovare guide per allenarsi, McGonigle si arrese e abbandonò la corsa. Ma non è stata una decisione facile sotto tanti aspetti.

“Ci vuole molto lavoro e tempo extra, che un atleta non vedente deve mettere in campo per far combaciare le cose”, ha detto McGonigle a Runner’s World per telefono. “Nonostante gli sforzi e l’energia  impiegati,  ad un certo punto non riuscivo più ad ottenere  così tanti risultati.

“Come ho detto, ‘Ho avuto una carriera di successo come atleta paraolimpico, ho girato il mondo per rappresentare gli Stati Uniti e ho avuto risultati fantastici, ma  non riuscivo a trovare le guide, quindi il mio tempo era finito’”.  “Adoro così tanto correre. È stata una parte di me e lo sarà per sempre, ed è ciò che mi dà il  fuoco, il mio focus e la fiducia in me stessa. Non è che volessi andare in pensione, ma ho dovuto. “

La 49enne residente a Ardmore, in Pennsylvania, non avrebbe mai pensato che sarebbe tornata a correre 12 anni dopo. Ma nell’aprile 2016, è stata in grado di fare di nuovo ciò che amava, grazie a un pastore tedesco di 3 anni di nome Maida.

La McGonigle ha ottenuto il suo primo cane guida dalla  Guiding Eyes for the Blind nel 2008, e quando il cane si stava preparando per andare in pensione e ne avrebbe avuto bisogno di uno nuovo, l’organizzazione le ha chiesto se era interessata al loro nuovo programma Cani Guida per Runner.

“Ho detto che lo ero, ma prima di tutto, che avevo bisogno di un cane che potesse guidarmi giorno dopo giorno dato che sono una persona piuttosto attiva”. “Mi stupisce che io abbia detto ciò. Penso che mi stavo proteggendo perché non volevo mettermi a pensare, “Oh, bene, correrò di nuovo’ ma alla fine non accadrà in realtà. “

Guiding Eyes for the Blind assegna i cani alle persone in base alla quantità di  lavoro di guida regolare di cui hanno bisogno: la corsa è secondaria. Perché McGonigle è molto attiva durante il giorno, come andare al lavoro o andare alla scuola di suo figlio, la personalità ad alta energia di Maida era perfetta per lei. Ma McGonigle era ancora un po ‘cauta fino a quando non si accorse che il pezzo mancante del puzzle avrebbe funzionato. E due mesi più tardi, quando i rappresentanti del Nuovo Programma Guida alla Corsa arrivarono per addestrare la coppia a correre insieme, McGonigle era certa che Maida fosse il cane per lei.

“Ero molto nervosa la prima volta che abbiamo corso insieme perché volevo che la gara fosse un successo”, ha detto. “Ero molto tranquilla e non ho detto nulla, ma in realtà ero così estasiata che stavo davvero correndo di nuovo e che questo avrebbe funzionato. Ma non volevo mostrarlo. “

Ma non ci volle molto perché la gioia di McGonigle diventasse evidente.

“Quando siamo tornati a casa dopo, mio marito ci ha guardato e ha detto che sembravamo entrambi così felici. Anche Maida stava sorridendo. “

Dopo un paio di corse con un trainer di Guiding Eyes, la coppia ha avuto il diritto di correre in modo indipendente, e ora corrono regolarmente fino a 12 miglia alla volta, cinque o sei giorni alla settimana, con una media di 8 minuti per miglio. Ad ogni modo, McGonigle presta molta attenzione al carico di lavoro di Maida e diminuisce il loro chilometraggio di marcia se hanno una giornata particolarmente impegnativa per altre attività.

“Ho avuto la fortuna di essere abbinata a un cane che ama correre, e in realtà sento che la corsa la rende una guida migliore durante il nostro lavoro quotidiano”, ha detto. “È incredibile avere questo dono.”

McGonigle non solo ha fatto marcia indietro sulla sua decisione, ma lo ha fatto in un modo che non ha mai avuto prima. Perché non c’era mai stata una guida umana che vivesse con lei 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non poteva mai uscire dalla sua porta e iniziare a correre. Maida rende oggi tutto questo possibile.

E un cane dà tanto feedback quanto una persona, solo in un modo diverso.

Quando la mia mano è sulla sua bardatura, posso sentire Maida quando e dove si guarda intorno”, ha detto McGonigle. “Sia che stia cercando dove andare dopo, o se vede qualcosa, posso percepire attraverso l’imbracatura l’angolo in cui si trova”.

Ora  hanno raggiunto il punto in cui possono partecipare nelle corse di gruppo e Maida può correre con successo con un gruppo di corridori, McGonigle ha iniziato a pensare di correre con lei.

” Devo essere attenta nello scegliere la gara adatta. Un corsa con i concorrenti troppo vicini non sarebbe una buona idea per farla entrare, quindi dovrò solo essere saggia riguardo alla mia scelta in tal senso, in modo che possa funzionare. “

Ma McGonigle ha piani concreti per gestire la North Face 50-Miler il prossimo maggio a Bear Mountain State Park a New York. Sebbene la distanza sia eccessiva per Maida, non è troppo per l’allenatore dei Guiding Eyes e per l’ultrarunner Nick Speranza, che si è offerto di essere la guida di McGonigle per la gara. Tuttavia, Maida aspetterà al traguardo.

La McGonigle dice che per Maida non è importante che sia coinvolta in una corsa con lei, ma non potrà essere mai abbastanza grata di essere stata accoppiata ad un cane che ami correre tanto quanto lei.

“Maida ama correre, quindi è proprio come me in quel senso. E’ la sua dimensione giusta. Correre la diverte e la rilassa ed è fantastico perché è così anche per me. “

Articolo originale: clicca qui

Download PDF

Dimenticate le etichette, toccate i punti.

Parul Sachdeva con i suoi capi
Download PDF

Parul Sachdeva studia in una scuola di moda e design, ma la sua missione è di aiutare i non vedenti nella sfida quotidiana di fare acquisti da soli.

Anche se l’industria della moda ha molti primati al suo attivo in termini di stile e tendenza, raramente le aziende produttrici consultano il consumatore  prima di introdurre un indumento sul mercato.

Parul Sachdeva, è una studentessa all’ultimo anno di una scuola di design della moda, presso la Pearl Academy, di Nuova Delhi, con una passione che la spinge a prestare orecchio a studenti e a adulti non vedenti. Per capire di che cosa avesse bisogno il suo ‘target’ in termini di moda e tessuto, ha avuto con loro parecchie conversazioni per capire qualcosa in più delle loro difficoltà. “Molti di loro mi hanno riferito di quante ore ci vogliono per capire quale abito o camicia si possa adattare meglio a loro, e di come la vita sarebbe molto più semplice se ci fosse qualche indicazione delle taglie e del colore dei capi”. Chiaramente, per loro lo shopping è pieno di sfide.

Parul ha deciso di fare qualcosa riguardo a questo problema. si è documentata di come e quanto la moda impatti socialmente. “Ho sempre voluto fare qualcosa di creativo, e quindi ho intrapreso la carriera di fashion design . E se il mio lavoro potrà aiutare le persone, poi è ancora meglio.”

Sachdeva ha già un business plan in atto. Avendo già pensato a un marchio, 6DOTS, Sachdeva, una volta finito il college, prevede di aprire un negozio, collaborare con altre marche, e commercializzare il suo marchio alla radio.

Negli ultimi mesi, Sachdeva ha lavorato su diversi capi con etichette che riportano la taglia, il prezzo e il colore del capo in braille. In aggiunta a questo, le etichette sono anche un segno prezioso, che indicano alla persona il lato corretto per indossare il capo di abbigliamento. “Le etichette, si spera, potranno ridurre il tempo speso per lo shopping”, dice Sachdeva. E aggiunge: “6DOTS darà indipendenza alle persona con disabilità visive per fare acquisti senza l’assistenza di altre persone, e infondere in loro la fiducia necessaria per fare le proprie scelte.”

Articolo originale: clicca qui

Download PDF

5 modi per supportare il vostro BAMBINO con la visione RIDOTTA

Download PDF

Con il nuovo servizio di supporto alle famiglie della RSBC (Royal Society for Blind People) nel sud e sud-est di Londra, Astrid, una dei nostri operatori, lavora con bambini e giovani con disabilità visiva in età compresa da 0-25 anni insieme alle loro famiglie.

Il  ruolo di Astrid, nel servizio che forniamo gratuitamente, si svolge nei seguenti modi : sostegno individuale su misura per le famiglie con una gamma di esigenze differenti, attraverso visite a domicilio, con scambio di e-mail regolari e contatto telefonico. Sostegno per genitori e tutori, nel prendersi cura di bambini con disabilità visive, aiutandoli a sviluppare e dare un senso al mondo che può sembrare un compito monumentale. Astrid condivide con noi alcuni utili suggerimenti per supportare i  bambini con la visione alterata.

1. Tu sei l’esperto

lo sviluppo del bambino sarà unico, indipendentemente dal loro livello di disabilità visiva. Come genitore / accompagnatore, Tu sei l’esperto del vostro bambino e si avrà una prospettiva unica e valida su di lui / lei come un individuo, indipendentemente dal numero di professionisti coinvolti.

2. Lasciate il vostro bambino libero di esplorare e conoscere.

Concentrarsi sulle competenze che il bambino ha acquisito e incoraggia il suo entusiasmo per imparare cose nuove. Incoraggia i loro sforzi verso l’indipendenza – i bambini imparano facendo e commettendo errori, quindi lasciateli tentare.

3. Ottenere l’attenzione del vostro bambino chiamandoli sempre per nome

Per ottenere l’attenzione del bambino, rivolgersi a loro sempre col nome, in modo che sappiano che si sta parlando loro direttamente. Questo farà sì che non si perderà una descrizione, un commento o una richiesta da parte vostra, o di rispondere a una comunicazione che era destinata a qualcun altro.

4. Descrivi al vostro bambino che cosa è intorno a loro

Descrivere le persone, gli oggetti e gli eventi in modo semplice e chiaro, in modo che il bambino possa capire cosa sta succedendo intorno a loro anticipando anche quello che succederà dopo. Nel fornire  descrizioni sufficienti, assicuratevi di bilanciare e non esagerare con le sollecitazioni, sempre per il benessere del bambino, assicuratevi di trovare  loro spazi tranquilli dove poter pensare, porre domande, scoprire altri suoni intorno a loro, o semplicemente far riposare le loro orecchie.

5. Prendete il vostro tempo

La routine quotidiana, le esperienze di apprendimento e le attività di gioco rischiano di richiedere più tempo se si tratta di un bambino con una disabilità visiva. La vista ci aiuta a dare senso ad altri input sensoriali, come ad esempio l’origine di un forte rumore, così il vostro bambino può avere bisogno di più tempo per realizzare ciò che sta accadendo intorno a lui, o di capire la funzione di un oggetto particolare. Provate a concedere al vostro bambino il tempo di cui ha bisogno, e lavorate insieme sul modo migliore per eseguire un compito, per vestirsi, etc. – in futuro sapranno accelerare i tempi con la pratica. Siate realistici quando stimate il tempo, e cercate di disporre di un largo margine sufficiente da poter consentire al vostro bambino di fare le cose in base al proprio ritmo.

Il nostro Servizio di supporto familiare della RSBC può essere di grande ausilio

Potete saperne di più su come il nostro servizio  può aiutare la vostra famiglia andando alla nostra pagina di servizio di sostegno alle famiglie, o, è possibile effettuare una richiesta ora compilando i dati qui sotto, e saremo in contatto.

Articolo originale: clicca qui

Download PDF

Nel regno della disabilità: le insidie di un’errata comunicazione

Download PDF

colleghi in pausa caffè

Le insidie in agguato ​​nel cercare di leggere nella mente di un collega

di ISAAC Lidsky e 29 dicembre, 2016 The New York Times – Articolo originale leggi qui

Nella mia condizione di cecità,  sono spesso consapevole delle ipotesi erronee che fanno su di me alcuni miei colleghi. A volte le loro idee sbagliate sono trasparenti e palesi. Altre volte non sono esplicitate. Altre ancora sono da me immaginate, proiezioni delle mie ansie e insicurezze.

Considerate questo esempio: una mattina , ero nella sala pausa, e mi facevo il caffè con una macchinetta a capsule monodosi, quando una segretaria dello studio legale dove io lavoro, entrando prese rapidamente il sopravvento, insistendo nel fare per me il mio caffè.

Cosa avrei dovuto pensare? Pensava che fossi incapace di fare il mio caffè?

Sembrava in ansia per la nostra interazione, e mi contagiò. Sono perfettamente a suo agio con la mia cecità, e la mia routine del caffè, ma sentii sconfinare il suo disagio su di me, e ciò mi irritò notevolmente.

Cosa fare? Non mi piace particolarmente fare il caffè. Ma perchè qualcosa mi impediva ad accettare il favore e di andare avanti con la mia giornata? Perché non volevo cedere ai suoi pregiudizi, perchè questo avrebbe confermato le sue ipotesi sulle mie capacità, e così cedere alla sua ansia e farla mia.

“Apprezzo il tuo aiuto,” dissi. “Ma sono in grado di fare una tazza di caffè. Lo faccio ogni mattina.”

“Oh, lo so che lo fai, caro, ho visto che lo fai”, disse. “Ma butti via la capsula nel cestino della carta, e fai un pasticcio.”

Entrambi abbiamo riso, sollevati dell’ aver alleggerito l’aria. Non solo, ma grazie alla nostra conversazione, scoprii e giustificai la sua ferma resistenza ai miei sforzi di fare il caffè – e inoltre imparai l’ esatta posizione del cestino.

Concordammo così che in futuro lei avrebbe potuto fare il mio caffè al mio arrivo al mattino – non perché non fossi in grado di farlo, ma perché veramente poteva essere un pensiero carino e sincero. Non era davvero un grosso problema, ma apprezzai l’aiuto. Decidemmo inoltre che le volte che mi avrebbe visto fare un errore dovuto alla ma condizione di cecità, ne avrebbe semplicemente parlato.

Siamo tutti propensi a credere che possiamo vedere e leggere nelle menti degli altri, essere in grado di capire i loro punti di vista ed esperienze. La nostra mente è formata per farlo – di prevedere, di dedurre, di prendersi carico. In questo processo, inconsapevolmente edulcoriamo la realtà che ci porta a creare finzioni.

Nel regno della disabilità, le conseguenze di questo processo possono essere particolarmente perniciose. Ma il punto si estende a tutti gli esseri umani. Nella mia storia sul caffè, per esempio, io ero quello che ha elaborato i preconcetti erronei, e non il contrario.

La soluzione sta in una comunicazione efficace, ma questo è più facile a dirsi che a farsi. Troppo spesso nei luoghi di lavoro giochiamo con complesse dinamiche di competizione. Possiamo avere secondi fini, a breve e a lungo termine, personali e professionali. Si può agire al servizio di questi motivi, a discapito della sincerità e della chiarezza.

Mentre lavoravo in questa società, mi fu chiesto di preparare una relazione per uno dei suoi partner più influenti e di successo. Ho trascorso un paio di settimane elaborando un documento di 20 pagine che ho accuratamente documentato, ben strutturato, in maniera lucida e persuasiva. In realtà, ho pensato che fosse brillante. Soddisfatto del mio lavoro e desideroso di condividerlo, l’ho mandato al mio capo ed ho atteso la sua adulazione.

Balzò nel mio ufficio sorpreso dopo un paio di minuti. “Così sei in grado di inviare un’ e-mail?” Mi chiese.

Il suo stupore fu così evidente così come per me estremamente frustrante. Se fosse riuscito a fatica a credere che ero in grado di inviare un’ e-mail, che cosa pensava del documento in allegato? Se avesse supposto che avessi fatto affidamento su altri per utilizzare il mio computer, sicuramente avrebbe pensato che altricolleghi avessero contribuito al mio lavoro. Di quanto aiuto pensava avessi bisogno?

Ero arrabbiato. Ma per esperienza sapevo che la mia rabbia era inutile, così ho fatto un respiro profondo e considerato la mia eventuale risposta. Decisi che avrei affrontato per prima cosa la semplice domanda che aveva posto. Era curioso come un non vedente potesse inviare una e-mail, e che fosse inviata in maniera esatta. Con pazienza, gli mostrai come il software di lettura dello schermo mi permetteva di usare il mio computer.

Poi ribadii al nostro “ragazzo perspicace”: “Sai,” dissi, “Ho usato la stessa tecnologia per scrivere il memo che le ho appena inviato. Nessun altro ha lavorato con me. “

“Davvero?” Chiese, sorpreso ancora una volta in maniera evidente dal suo tono di voce.

“Davvero,” ho detto. “Questo è anche lo stesso software che ho usato come impiegato presso la Corte Suprema degli Stati Uniti. Nessuno mi ha aiutato nel mio lavoro, neanche lì. “

Ci fu una lunga pausa.

“Questo è incredibile”, disse.

“Sì, è un grande software,” dissi. “Grazie per la pausa di verifica.”

Dopo aver parlato con lui ulteriormente, mi resi conto che il mio lavoro era buono, ma non eccezionale. Il socio sollevò delle domande che non avevo preso in considerazione, e insieme considerammo ulteriori sfumature sulla mia analisi. Le sue intuizioni, nate dalla sua esperienza, furono preziose. Questa fu decisamente una conversazione produttiva.

Lavorammo bene insieme diverse volte prima che io lasciassi l’azienda, perché eravamo riusciti a rettificare le nostre idee sbagliate.

In tutta la mia vita lavorativa, ho imparato che quando si tratta di capire l’un l’altro, dobbiamo concentrarci su ciò che non sappiamo, non su ciò che pensiamo di sapere o che dovremmo sapere. Dobbiamo resistere alla tentazione di fare chiusura, e reagire dopo una riflessione senza giudizio verso gli altri. Dobbiamo superare la nostra paura di causare offesa e trovare fede nel potere delle intenzioni benevole. Si tratta di una disciplina che è difficile da raggiungere – ma che ne vale sicuramente la pena.

Autore dell’articolo Isaac Lidsky è il capo esecutivo di ODC costruzione a Orlando, in Florida, e l’autore delle prossime “Eyes Wide Open: superare gli ostacoli e le opportunità riconoscendole in un mondo che non può vedere chiaramente”. (TarcherPerigee).

Download PDF

Microsoft presenta un’ app cognitiva che traduce l’ambiente circostante

Download PDF

Microsoft presenta un’ app che aiuta a vedere i non vedenti e gli ipovedenti.

Saqib Shaikh, è un ingegnere e sviluppatore di software per la Microsoft, ha perso la vista quando aveva solo 7 anni, Shaikh sta progettando l’ app cognitiva Seeing AI, che mira ad aiutare coloro che sono ipovedenti o non vedenti per una migliore comprensione del mondo che li circonda.

L’applicazione è stata presentata in un video, mercoledì scorso, e mostrato in occasione della Microsoft Build 2016 Developer Conference di San Francisco. Shaikh mostra come l’applicazione potrebbe contribuire a servire come una sorta di occhio digitale. Per esempio, in un ristorante, si può fare una foto del menu dal telefono – la voce della app lo guida fino a quando si ha l’immagine centrata – e l’intelligenza artificiale leggerà il contenuto del menu.

esempio dell’applicazione di come descrive le persone difronte

esempio dell’applicazione e di come può descrivere le persone, età, genere, e espressione facciale

L’applicazione è stata progettata per smartphone e funziona anche con speciali occhiali “intelligenti” con una piccola telecamera incorporata. La fotocamera può “vedere” persone o cose, l’applicazione riconosce chi o cosa sono, e una voce digitale riferisce le informazioni all’utente in tempo reale.

Il video demo presentato, nello specifico, mostra come Shaikh raccoglie le informazioni intorno a lui mentre cammina per la strada, e gli viene descritto nei dettagli chi era seduto di fronte a lui intorno a un tavolo in una riunione d’affari.

Il progetto fa parte di un progetto madre di Microsoft atto a promuovere l’intelligenza artificiale e incorporarla in altri aspetti della vita nel prossimo futuro. Il software utilizzato per sviluppare Seeing AI è solo una parte di un’ ampia collezione di dati, la Cortana Intelligence Suite, che raccoglie “grandi dati”, apprendimento automatico, percezione, analisi e robot intelligenti” messi a disposizione degli sviluppatori, secondo un comunicato stampa di Microsoft.

© 2016 CBS Interactive Inc. Tutti i diritti riservati.

Articolo originale clicca qui

Download PDF

Bimbi disabili: L’industria del giocattolo sta subendo una piccola rivoluzione

Download PDF

La prima linea di bambole al mondo con disabilità fisiche: già presente sugli scaffali dei negozi.

Un gruppo di genitori ha lanciato una campagna online per  portare, nei momenti di gioco, una nuova generazione di giocattoli che rappresentano la disabilità. Questi genitori erano così stanchi dei giocattoli tradizionali, che hanno cominciato a modificare quelli per i propri figli  affermando che questi giochi una volta modificati aprono loro nuove nuove possibilità educative.
La ditta inglese Makies, costruttrice di giocattoli,  ha realizzato e lanciato una linea di bambole con disabilità fisiche. Tutto questo è stato ispirato dalla campagna presente sui social media, Toys Like Me (giocattoli come me). Questa campagna ha incoraggiato i genitori di bambini con le diverse disabilità, a personalizzare i loro giocattoli, facendoli apparire più simili alle persone reali. Entusiasti, tantissimi genitori hanno risposto pubblicando le foto all’indirizzo  #toyslikeme  e i risultati sono stati poi pubblicati online. (vi consiglio di andarli a vedere…a me hanno commosso)

Le foto continuavano ad arrivare  (una al minuto) i genitori hanno fatto un lavoro incredibile  dimostrando una creatività  sorprendente per creare giocattoli nei quali  i  figli si potessero effettivamente riconoscere.

Dopo il successo della campagna di Toy Like Me, Makies ha realizzato una nuova linea di bambole, dandole lo stesso nome della campagna di sensibilizzazione.

Makies sta lavorando alla creazione di un personaggio su una sedia a rotelle, così come  per le bambole progettate su misura per i loro proprietari. Questo significa che i genitori saranno in grado di creare delle bambole con caratteristiche speciali per soddisfare le specificità dei loro bambini.

Bright Side saluta questa iniziativa e spera di fare felici più bambini possibile.

Articolo originale clicca qui

Download PDF

Le Feste di Natale: croce o delizia per i bambini ciechi o ipovedenti?

decori natalizi rotti
Download PDF

Manuale di sopravvivenza dedicato ai bambini non vedenti o ipovedenti per le feste natalizie.

Avete mai pensato a quello che può rappresentare il Natale per un bambino non vedente o ipovedente? Pensate al loro impatto che tutte le decorazioni, i profumi, le canzoni e i suoni associati alle feste di Natale, possono avere.
La domanda è, tutti questi cambiamenti dalla routine quotidiana del vostro bambino, saranno eccitanti o stressanti? In fondo, sono proprio i vostri figli a dirvi cosa è meglio per loro. Per comprendere i loro bisogni e i  desideri e di come aiutarli, possiamo semplicemente ascoltarli. Ma se veniamo invitati, durante le Feste di Natale, come possiamo fare in modo che non siano eccessivamente stressanti e disorientanti per loro?

Solo voi sapete come reagiscono i vostri bambini ai cambiamenti, una buona idea è iniziare a pensare in anticipo al Natale e a prefigurare come il vostro bambino reagirà a tutte le nuove sollecitazioni che incontreranno i suoi sensi durante il periodo natalizio. Con un piccolo sforzo da parte vostra si può trasformare queste feste in modo tale che anche il vostro bambino potrà divertirsi!

Le insidie delle Feste Natalizie:

Che cosa succede durante le feste che ci rende euforici e bisognosi di stare immersi in un mare di candele profumate e con la musica ad alto volume di Bing Crosby? E tutti quegli odori e suoni intorno a lui come implicheranno la sua comprensione sensoriale?

Poniamoci semplici domande e pensiamo ai possibili problemi che si potrebbero presentare,  in base all’esperienza degli inviti precedenti passati in casa di amici e parenti:

  • I mobili dove abbiamo soggiornato, erano stati efficacemente spostati in modo da assicurare nelle stanze percorsi liberi da ostacoli anche per gli ospiti vedenti?
  • Vi ricordate se le case erano state trasformate in caverne di Alibabà con le loro sale ornate di addobbi di agrifoglio e edera di plastica, pettirossi finti che al passaggio vi auguravano Buon Natale,  con renne e alberi di Natale in ogni stanza?
  • Nelle loro case si ascolta abitualmente musica e  tv ad  un volume così alto da far scoppiare i timpani ai vicini??
  • Casa vostra, e quelle in cui sarete invitati, saranno piene di “parenti estranei?:” Cioè quei parenti che non vedete mai in altri periodi dell’anno (spesso per buone ragioni), ma che si aspettano che il bambino li riconosca comunque immediatamente?
  • I menù concepiti per i pranzi delle feste erano esclusivamente composti da cibo elaborato da buffet, non conosciuto, che non avreste mai normalmente considerato da dare da mangiare ai vostri bambini?
  • C’ erano stanze piene di estranei che volevano toccare, baciare e coccolare vostro figlio, senza una parola di spiegazione o presentazione?
  • C’ era un posto dove potersi rifugiare e ritirare per avere un momento di tranquillità, anche solo per pochi minuti di pausa? Ci potrebbe essere?
  • I vostri amici e parenti una volta dati i regali  nelle piccole mani, sono rimasti in attesa di espressioni di gioia e di gratitudine?  Perché quello che sente il vostro bambino dentro di sé potrebbe essere paura e disorientamento, e in ogni caso ci sono tempi di elaborazione diversi.

luci e candele di natale

 

Tutto questo potrebbe essere organizzato meglio?
Sicuramente sì! Pensandoci un attimo si potrebbe trasformare in magiche, le feste di Natale per il vostro bambino se soltanto si includono i suoi bisogni nelle nostre equazioni festive.

Decorare con le luci:
Se il bambino ha una buona percezione della luce, si possono enfatizzare al massimo le luci decorative per il vostro albero e le decorazioni a pile da tavola. Sono garantiti per poterlo incantare.

Decorare con le forme:
Se la percezione della luce è un problema, oppure è assente, si possono utilizzare le forme. Natale è particolarmente ricco di forme iconiche e contorni, e forse sarebbe più soddisfacente per un bambino con poca o nessuna visione, avere carta bianca nel sentire col tatto una forma di albero che può essere appesa con palline infrangibili (verificare che tintinnino!) , decorandolo con caramelle e i più tradizionali campanelli e stelle.

Spiegare tutto, perché nulla è scontato:
Può sembrare ovvio quale sia lo scopo delle cose che si fanno in occasione di questa ricorrenza, ma cercare di spiegare al vostro piccolo del perché si sta celebrando il Natale è una grande opportunità per soffermarvi e rivalutare i  princìpi che si desiderano trasmettere riguardo i valori religiosi e tradizionali.

Attenzione agli odori e profumi artificiali:
Se i profumi non sono naturali, evitateli! I meravigliosi profumi della cottura in forno delle crostatine di frolla, del tacchino  e i dolci di Natale non possono essere riprodotti dai profumi sintetici delle candele comprate al supermercato, così come dai pot-pourri, e simili.
Sono invadenti e non è necessario alterare gli odori naturali e conosciuti, che rendono confortevole e sicura una casa per un bambino.
E’   fantastico se si dispone di un vero e proprio albero di Natale! Il profumo di pino fresco è una bella aggiunta ad una stanza ed è improbabile offendere i piccoli nasi. Gli “odori di Natale” riprodotti chimicamente sono una questione completamente diversa!

Indossate gli stessi profumi:
Parlando di odori e profumi, questo non è un buon momento per cambiare il vostro profumo o dopobarba, così come il bagnoschiuma che si usa. I bambini non vedenti e ipovedenti traggono enorme conforto dall’odore familiare dei genitori (anche i bambini normovedenti lo fanno, ma questo è raramente detto). Se il vostro bambino riesce a vedere i colori vivaci o le fogge di vestiti particolari, indossateli per le feste, durante le cerimonie religiose, ecc in modo che sappiano che vi possa trovare anche in mezzo a un gruppo di persone. E’ più facile per i bambini allontanarsi dai genitori quando sanno che vi possono trovare con dei riferimenti precisi e in modo veloce.

Non abbandonate la routine:
Mantenere le abitudini di mandare a dormire il vostro bambino e a fare i pisolini previsti. Ai bambini, sia con problemi di vista o no, non si può pretendere che possano dare il loro meglio quando sono privati del sonno, e un bambino irritabile è un’esperienza spiacevole per tutti. Quindi essere fermi e decisi nel lasciare i ritrovi di festa a una certa ora, e trovare un buon momento per il vostro bambino dove sia in grado di rilassarsi, parlare della giornata, per facilitare un sonno ristoratore.

foto con regali pieni di decorazioni,calendari dell’avvento tattili, bimba che riposa serena
Avere del cibo sempre con sè:
Se pensate che il vostro bambino avrà delle difficoltà ad accettare il cibo troppo elaborato durante le feste o da lui mai sperimentato, provate a semplificargli le cose. Nell’eventualità di un invito a pranzo è meglio arrivare preparati con una piccola borsa di cose che si sa  per certo che mangerà senza dover ritornare  a casa di corsa, o peggio, che resti affamato.

Non sovraffollate le tue conoscenze:
I vostri amici e parenti dovrebbero già avere un’ idea di come comportarsi con il vostro bambino, e cosa aspettarsi da lui. Quindi è possibile effettuare una stima ragionevolmente furba delle persone che amano voi e la vostra famiglia, e che si preoccupino di come rendere l’occasione confortevole e piacevole per voi e per il vostro bambino con necessità diverse.

Se alcune persone non sono a conoscenza che ci sono problemi di vista da gestire, per voi e per il vostro bambino, è opportuno prendersi del tempo in anticipo  per spiegare loro la situazione.

Come per la maggior parte delle persone ragionevoli, se si forniscono loro alcune indicazioni, saranno liete di adottare i vostri consigli in modo da essere più naturali e accoglienti con il vostro bambino. Se il vostro bimbo non vuole essere toccato da nessuno, all’infuori di voi, non tenete per voi questa informazione! Non aspettate l’inizio della festa per informare le persone, ma fatelo con calma e in anticipo, concediamo a tutti di mantenere la loro dignità (e il loro carattere!)

Semplifichiamo i pacchi regalo:
Scartare i regali può diventare una lotta avvilente. Questa esperienza è comune ai genitori di bambini non vedenti e ipovedenti che hanno il bisogno di aprire facilmente i regali. Un involucro troppo elaborato è frustrante e gli dà confusione. Se si darà quest’ in-dicazione ad amici e parenti prima di iniziare la preparazione dei regali,  saranno felici di accoglierla. E non dimenticate che alcuni giocattoli hanno una confezione complessa da aprire, meglio facilitare l’apertura prima di incartarli. 

Prevedere del tempo per fargli esaminare i suoi doni:
Per il nostro ego la parte più difficile è essere pronti a un loro rifiuto. Non si può forzare i bambini a mostrare immediatamente gioia se non ne sono interessati. Questo potrebbe essere un momento difficile per chi ha donato il regalo, ma non se li avrete avvisati in anticipo. I bambini ciechi o ipovedenti  hanno bisogno di molto più tempo per arrivare a conoscere i nuovi giocattoli; questo è del tutto naturale se si considera che comprenderanno i giocattoli in un modo diverso da un bambino vedente. Con questa premessa, perché qualcuno dovrebbe offendersi?

Diluiamo nel tempo l’apertura dei regali.
Un’ apertura  caotica dei regali è un’ attrattiva improbabile per un bambino non vedente o ipovedente, quindi è meglio far sapere ai presenti che verrà aperto subito un regalo e il resto scaglionato nei giorni a seguire.
Anche in questo caso, se ci si spiega, le persone ragionevoli e intelligenti capiranno nel soddisfare le vostre richieste. Quando le persone non vogliono capire, è  importante che siano conformi al bene e al confort del vostro bambino, quindi semplicemente  insistete  (nel modo più gentile possibile).

Giocare con il calendario dell’avvento:
Si tratta di un modo fantastico per il conto alla rovescia del grande giorno, e consente di costruire e gestire le aspettative del vostro bambino per i festeggiamenti. Possono essere tattili, acustici, o commestibili a seconda di come si pensa sia più adatto, e si potrebbe anche all’inizio della stagione, aiutare il bambino a farne uno. E ‘una grande occasione per parlare di ciò che c’ è in arrivo!

Ricordate: Si potrebbe organizzare il più spettacolare pranzo di Natale, ma se si è irritabili, irascibili, ed esausti, è davvero una festa?

E che cos’ è più prezioso per il proprio figlio? Un  pasto da master chef in un ambiente disagevole per lui? Oppure, un ambiente  accogliente e felice ?

Felice Natale!

Download PDF