Gamberi

CROSTACEI
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I gamberI sono una fonte di antiossidanti e nutrienti anti-infiammatorii chiamata astaxantina. E’ possibile contenere in una singola porzione (120 gr di gamberi) 1- 4 milligrammi di astaxantina. L’astaxantina è un carotenoide che sta ricevendo particolare attenzione dalle ultime ricerche scientifiche, soprattutto per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. In studi effettuati su animali, l’astaxantina ha dimostrato di fornire supporto antiossidante sia al sistema nervoso che motorio. Inoltre,  ha mostrato una diminuzione del rischio di cancro al colon con l’assunzione di astaxantina, nonché la diminuzione del rischio di  alcuni problemi legati al diabete.

I gamberi  ci forniscono molti altri nutrienti  come la vitamine-B, la niacina, colina,  vitamina B6, e acido pantotenico.  Questo crostaceo è inoltre un’ottima fonte di selenio e vitamina B12, proteine, fosforo, e rame, zinco, iodio, vitamina E, vitamina B6, omega-3 acidi grassi, e vitamina A.

È importante sottolineare che il contenuto di astaxantina nei  gamberi può variare  soprattutto in proporzione alla quantità di astaxantina presente nella loro alimentazione. Inoltre,  c’è una controversia in corso sulla fonte di astaxantina introdotta nel mangime dei gamberi. E’ inutile negare che più della metà dei consumi di gamberi  in tutto il mondo provengono da allevamenti, e quello che assumiamo quindi, dipende dall’approccio usato dai produttori. Esistono colture dove si introducono forme sintetiche di astaxantina ed altre dove si utilizza invece la forma naturale presente in fitoplancton e zooplancton. In generale, al momento dell’acquisto dei gamberi di allevamento, credo che abbia senso selezionare gamberetti che hanno assunto quantità naturali e abbondanti di astaxantina da fonti alimentari naturali, tra cui le alghe e il plancton marino.

Come scegliere, selezionare e conservare
Proprio come  per un qualsiasi pesce, è meglio acquistare presso un negozio  che abbia una buona reputazione di serietà e grande smercio. I gamberi congelati offrono una  durata più lunga di conservazione, in quanto sono in grado di essere mantenuti per diverse settimane, mentre i gamberi freschi si manterranno solo per un giorno o due. Dobbiamo pensare ai gamberi  freschi come un alimento molto deperibile, l’ideale sarebbe consumarli lo stesso giorno in cui vengono acquistati.

Tatto: I gamberi freschi dovrebbero avere una consistenza soda e essere ancora attaccati ai loro gusci.

Olfatto: è un buon indicatore di freschezza; i gamberii di buona qualità hanno un odore un po’ di acqua salata. Dal momento che un  cattivo odore non può essere rilevato attraverso la plastica, se avete la possibilità, acquistare i gamberi sfusi rispetto a quelli che sono preconfezionati. Una volta che scegliete i gamberi e il pescivendolo li avvolge, nel prenderli  in mano, se  il loro odore attraverso l’involucro di carta, non vi convince, restituiteli. Quando i gamberi freschi sono stati lasciati fuori per troppo tempo, si sentirà un odore di  “ammoniaca”.

Vista: Dovrebbero essere privi di macchie nere sul loro guscio in quanto indica che la carne ha cominciato a deperirsi. Inoltre, I gusci non dovrebbero apparire gialli o grinzosi, questo può essere un fattore indicativo dell’utilizzo del bisolfato di sodio o di un’altra sostanza chimica  per sbiancare i gusci.

Il colore può anche essere un indicatore di scarsa qualità nei  gamberetti freschi. A meno che non si stia acquistando i gamberi tigrati, non si dovrebbero vedere macchie scure o anelli di qualsiasi tipo. Queste marcature sono di solito un segno di deterioramento. Quando si conserva qualsiasi tipo di pesce, tra cui gamberi, è importante mantenere costante la temperatura fredda  del pesce perché è molto sensibile agli sbalzi. Pertanto, dopo l’acquisto dei  gamberetti o di altri frutti di mare, assicurarsi di ritornare a casa e riporli in frigorifero il più presto possibile. Se invece avete acquistato i gamberi  durante una giornata piena di commissioni, potete inserirli in una borsa refrigerante da auto dov’è possibile mantenere i gamberetti a una temperatura costante. Non scongelare i gamberetti a temperatura ambiente o in un forno a microonde in quanto questo può portare a una perdita di umidità e di nutrienti, aumentando il rischio di contaminazione.

Suggerimenti per la preparazione e la cottura
I gamberi possono  essere cotti con il carapace oppure sgusciati a seconda di come intendete utilizzarli in una ricetta. Esistono vari metodi per rimuovere il carapace (guscio). Per pulire i gamberi, per prima cosa sciacquateli sotto l’acqua corrente.

Per liberarli dal guscio un modo semplice  è quello di staccare prima la testa e le zampe e poi, tenendo la coda, togliere il guscio fuori dal corpo. Se utilizzate i gamberetti congelati, non scongelateli completamente in quanto saranno più facili da sgusciare se  saranno ancora leggermente congelati. Quindi posizionarli  su un tagliere e sempre utilizzando le mani staccate le zampette, e il carapace, ovvero la corazza che protegge le carni. Una volta pulito esternamente, procedete nel compiere un’operazione molto delicata ovvero quella di togliere l’intestino interno. Potete fare questa operazione anche con uno stecchino: inseritelo nelle carne del gambero, individuate con le dita l’intestino e tirate delicatamente per eliminarlo.  Passate i gamberetti sotto acqua corrente fredda.

Togliere o no  la vena scura del gambero è una questione molto dibattuta. La “vena” scura che corre longitudinalmente lungo la schiena del gambero è il  tratto digestivo del gambero. Come le altre parti del gambero, è  commestibile e contiene nutrienti. Tuttavia, molte persone non amano la consistenza di questa parte del gambero, e anche non amano l’idea di mangiare ciò che equivale all’ intestino del gambero.

Ricette rapide

  • In una terrina mettere i  gamberi  lessi con scalogno tritato, pomodorini, peperoncino a dadini, aglio, succo di limone e un filo d’olio. Aggiustate di sale e servire questa insalata di gamberetti fragrante su un letto di lattuga romana.
  • Servire gamberetti cotti a temperatura ambiente con a lato una ciotola di salsa. (1/2 tazza di maionese, 2 cucchiai di senape di Digione, 1 cucchiaino di succo di lime fresco, 1 cucchiaino di miele, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 1/2 cucchiaino di senape in polvere, 1/2 cucchiaino di salsa Worcestershire, Salsa piccante, Sale.
  • Tagliare gamberetti cotti e aggiungerli a zuppe di verdura.
  • Pasta:  versione rapida, semplice e sana di pasta puttanesca. Aggiungi gamberetti cotti al sugo piccante e servire sopra lw tagliatelle di grano.

Reazioni allergiche ai gamberi

Il 90% delle allergie alimentari sono state associate con otto tipi di prodotti alimentari, come riportato dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC), sono questi tipi di otto alimenti che sono considerati i principali allergeni alimentari negli Stati Uniti e richiedono l’identificazione su etichette dei prodotti alimentari. Gli otto tipi di alimenti classificati come importanti allergeni sono i seguenti: (1) il frumento, (2) il latte di mucca, (3) le uova di gallina, (4) Pesce, (5) molluschi crostacei (tra cui gamberetti, gamberi, aragoste e granchi) ; (6) la frutta a guscio (tra cui anacardi, mandorle, noci, noci pecan, pistacchi, noci del Brasile, nocciole e castagne); (7) arachidi; e (8) gli alimenti a base di soia.

Quindi, come si può vedere, i gamberi sono chiaramente inclusi nella lista del CDC dei principali  alimenti allergenici. Circa l’80% delle persone che soffrono di reazioni allergiche ai gamberetti reagiscono ad una proteina contenuta in gamberi chiamata tropomyosin. Questa reazione sembra essere più grave nei bambini che negli adulti. Vi è qualche evidenza che esiste una reattività incrociata tra i gamberi e gli acari della polvere, in modo tale che le persone che sviluppano reazioni allergiche al gambero potrebbe anche verificarsi reazioni allergiche agli acari della polvere (o viceversa). Nel caso dei gamberi, ci sono alcune prove preliminari che la bollitura può ridurre le probabilità di risposta allergica, probabilmente contribuisce a denaturare le proteine tropomiosina. In almeno uno studio che ha coinvolto i partecipanti noti per avere l’ allergia ai gamberetti, una maggiore risposta allergica (come misurato dalla formazione di più anticorpi IgE) è stato visto da estratti grezzi rispetto ai gamberi bolliti.

L’allergia alimentare dei gamberi può essere difficile da determinare. I sintomi di allergia alimentare possono essere a volte immediati e specifici, e possono includere eruzioni cutanee, orticaria, prurito, eczema e; gonfiore delle labbra, della lingua o della gola, formicolio in bocca, wheezing o nasale congestione, difficoltà di respirazione,  vertigini o capogiri. Ma i sintomi di allergia alimentare possono anche essere molto più generalizzate e manifestarsi in ritardo, e possono includere stanchezza, depressione, mal di testa cronici, problemi intestinali croniche (come diarrea o costipazione), e l’insonnia. Poiché la maggior parte dei sintomi di allergia alimentare possono essere causati da una serie di altri problemi di salute, è buona norma cercare l’aiuto di un operatore sanitario nel valutare il ruolo delle allergie alimentari nella vostra salute. Ci sono  evidenze della ricerca suggeriscono che l’IgE test del sangue per l’allergia gamberetti può essere utile.

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Super alimenti per la protezione degli occhi

fotografie verdure a foglia verde, carote, mandorle
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Lo sapevate che una dieta salutare, ricca di specifiche sostanze nutritive, svolge un ruolo importante nel migliorare la nostra salute degli occhi e prevenire le malattie? Aggiungere questi alimenti amici degli occhi nei vostri pasti…  vi farà vedere la differenza!


mandorle in una ciotola

Mandorle
Nello specifico, sono inclusi i pinoli, i semi di girasole, le nocciole. Sono ricchi di vitamina E, e gli studi dimostrano che possono rallentare il progredire della degenerazione maculare e di proteggere gli occhi contro la formazione della cataratta. Basta assumere semplicemente una manciata di mandorle al giorno che è circa la metà della dose giornaliera raccomandata, integrando il resto con bacche e altri alimenti ricchi di vitamina E, per una buona salute a tutto tondo.

carote bio

Carote
Le carote e gli altri alimenti pigmentati di arancio come la zucca, le patate dolci, le albicocche essiccate (senza dolcificanti e conservanti) e il mango  non annulleranno i  problemi della vista, ma possono certamente aiutare a migliorare la salute generale degli occhi. In effetti, questi frutti e verdure contengono luteina, la centrale elettrica nutrizionale contenuta anche nei tuorli d’uovo e nelle verdure a foglia verde, e il beta-carotene, una sostanza che viene convertita in vitamina A dal corpo una volta assorbito. Come abbiamo visto, la vitamina A è estremamente vantaggiosa per la salute degli occhi, e bisogna essere sicuri di includere le varie fonti diverse nella vostra dieta per un effetto ottimale.


mirtilli e lamponi
Frutti di bosco
I mirtilli sono considerati uno degli alimenti più sani per gli occhi, a causa delle loro  alta  quantità di vitamine A, C ed E, e Zinco.  La vitamina A è un potente antiossidante che contrasta le infiammazioni agli occhi,  lotta contro i radicali liberi; la vitamina C agisce contro la pressione intraoculare (la pressione all’interno dell’occhio), che se lasciata incontrollata può aumentare il potenziale di sviluppo del glaucoma, la seconda causa più comune di cecità negli Stati Uniti.  La vitamina E può aiutare a prevenire la formazione di cataratta, mentre lo zinco è un potente minerale che protegge e aiuta contro la cecità notturna e la degenerazione maculare. Tutto sommato, l’umile mirtillo è una centrale elettrica nutrizionale che fa ai vostri occhi un mondo di bene!
Gli agrumi sono un altro alleato nella vostra lotta contro le malattie degli occhi, in quanto contengono  un’alta concentrazione di vitamina C– Assicurati di includere a rotazione i diversi tipi di frutti di bosco e agrumi al fine di trarne tutti i vantaggi.

pesce omega3

Salmone e pesci ricchi di Omega3
Il salmone, lo sgombro, il tonno, il merluzzo e le acciughe non sono solo deliziosi; ma sono anche ricchi di acidi grassi Omega-3 DHA, sostanza che si trova nelle nostre retine ed è uno strumento nella prevenzione della sindrome dell’occhio secco, così come diminuisce drasticamente il rischio della degenerazione maculare legata all’età. Da due a quattro porzioni di questi incredibili pesci grassi a settimana dovrebbero essere sufficienti per garantire a tutto  tondo la salute dei vostri occhi. Ad ogni modo, se non si mangia pesce, è possibile ottenere una buona scorta di DHA sia attraverso gli integratori di olio di pesce, sia con l’assunzione di integratori contenenti olio di semi di lino o olio di semi di ribes nero.

greenns

Spinaci / verdure a foglia verde
Qualunque cosa si faccia, non dimenticate di mangiare verdura a foglia verde! Le verdure a foglia verde scuro come gli spinaci cotti, i cavoli, il cavolo nero e le cime di rapa contengono tutti un’altissima quantità di luteina e zeaxantina, che riducono il rischio di malattie croniche degli occhi  come la degenerazione maculare e cataratta. Sebbene i composti trovati nelle verdure verdi non sono così facilmente assorbibili, come quelle che si trovano nel tuorlo d’uovo, queste verdure sono una grande opzione per ottenere gli antiossidanti utili per i tuoi occhi che  hanno bisogno di una migliore salute. Gli ortaggi a foglia verde, come gli spinaci, sono tra le principali fonti di vitamina E che possiamo trovare direttamente nel nostro orto. Un semplice contorno composto da 100 grammi di spinaci cotti può contenere oltre 3 milligrammi di vitamina E. Non dimenticate di aggiungere  gli spinaci sminuzzati nelle minestre e nelle zuppe, ma anche di gustarli crudi in insalata. Queste verdure possono essere saltate  in olio d’oliva o di cocco di buona qualità,  per trarne tutti i benefici!

salsa di pomodoro

Salsa di pomodoro
Ecco un altro dono dell’orto ricco di vitamina E. 60 grammi di salsa di pomodoro contengono circa 2,8 milligrammi di vitamina E, un terzo della dose giornaliera raccomandata, oltre a 360 milligrammi di potassio, 34 milligrammi di licopene e sole 54 calorie. La salsa di pomodoro è normalmente utilizzata in cucina come condimento. Ciò la rende una fonte di vitamina E molto comune e sempre a portata di mano.

Tuorlo d'uovo

Il tuorlo d’uovo
Se si scarta regolarmente l’idea di assumere i tuorli d’uovo, perché si crede abbiano un effetto negativo sui vostri livelli di colesterolo, ripensateci: secondo Paolo Dogherty, direttore medico della Vision laser Dougherty di Los Angeles, il tuorlo è in effetti una fonte primaria di luteina, la sostanza antiossidante pigmentata di colore giallo che agisce come un filtro blu-chiaro e combatte i radicali liberi in tandem con il suo composto sorella, la zeaxantina. In combinazione con lo zinco presente anche nel tuorlo d’uovo, questi due composti possono contribuire a rallentare la  degenerazione maculare correlata all’età, la principale causa della perdita della vista per le persone sopra i 65 anni. Il modo migliore per poterli  mangiare? Crudi! Ma se non avete lo stomaco per farlo, non preoccupatevi: se è vero che i tuorli crudi contengono più luteina dei tuorli cotti, i nostri corpi sono perfettamente in grado di assorbire l’antiossidante da altre fonti, come le verdure a foglia verde. Basta combinare questi ingredienti ricchi di luteina con olio d’oliva o di noce di cocco per un migliore assorbimento.

 

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Uova di pesce

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Uova di tonno, salmone, muggine.

La vitamina D è sicuramente la beniamina degli integratori del momento per i suoi effetti benefici nel ridurre con molte probabilità molti tipi di cancro, malattie cardiache e malattie autoimmuni. I dati della ricerca sono semplicemente troppo importanti per poterli ignorare.

Che cosa succede se si vive in un clima in cui è difficile ottenere per buona parte dell ‘anno, una dose giornaliera  sufficiente di raggi del sole UVB, per produrre vitamina D attraverso la pelle?

Chiaramente, prendendo ogni giorno, più di un cucchiaino o due di olio di fegato di merluzzo, per cercare di aumentare i livelli di vitamina D non è la risposta a queste situazioni. Troppo olio di fegato di merluzzo al giorno può risultare una dose troppo alta di acidi grassi omega 3. Troppi grassi omega 3 non vanno bene così come troppo pochi, in quanto entrambi gli scenari si traducono in condizioni infiammatorie nel corpo.

In tali casi, grandi dosi di vitamina D sono ovviamente necessarie in aggiunta alla dose giornaliera di olio di fegato di merluzzo.

Tuttavia, c’è un modo migliore e più sicuro per aumentare rapidamente i livelli ematici di vitamina D senza rischiare con le alte dosi potenzialmente pericolose di  vitamina D  assunte in gocce o pillole!

Le uova di pesce, sono state un cibo molto apprezzato dagli indigeni del Sud America, che per procurarsele in forma essiccata viaggiavano per centinaia di chilometri spostandosi dai loro villaggi di montagna verso il mare . Questo super-cibo veniva somministrato anche alle donne in età fertile per garantire neonati e bambini sani e robusti.

In altre latitudini, anche gli eschimesi consumano uova di pesce, in particolare quelle del salmone. Per avere un consumo costante di uova di pesce anche durante i mesi invernali, vengono essiccate, e fra i vari motivi, anche loro le utilizzano  per l’alimentazione speciale delle donne in gravidanza.

Non c’è da stupirsi se le uova di pesce siano così molto apprezzate da autoctoni isolati. Secondo un’analisi effettuata dalla Weston A. Price Foundation, un solo cucchiaio di uova di pesce contiene circa 17.000 unità internazionali di vitamina D! Inoltre, le uova di pesce contengono  omega3 vitamine A, vitamina K2, zinco, iodio, e supporto in grandi quantità  per il cervello  acidi grassi Omega3 DHA.

Un cucchiaio di uova di pesce, fornisce una quantità di vitamina D come mezza dose  di vitamina D del fabbisogno giornaliero per la pelle!

Vitamina A e Vitamina K2  lavorano in sinergia con la vitamina D per prevenire la tossicità e la calcificazione dei tessuti molli, ossa, cuore, e  reni, i sintomi caratteristici di sovradosaggio di vitamina D.

Con queste informazioni, parrebbe più saggio usare uova di pesce, come supplemento di vitamina D piuttosto che le gocce e le pillole di vitamina D potenzialmente pericolose e non testate.

La verità è che nessuno sa veramente circa gli effetti a lungo termine nell’assunzione di grandi dosi di vitamina D. Piuttosto che essere una cavia forse è più saggio utilizzare un supporto sicuro ed efficace della vitamina D  che gli eschimesi e le tribù di montagna  del Sud America utilizzano quando la luce del sole non è un’opzione prontamente disponibile.

Dove trovare le uova di pesce?

Le uova di salmone si trovano in piccoli vasi di vetro nelle pescherie o alimentari di fascia superiore. Assicurarsi di trovare le uova senza conservanti o coloranti aggiunti. Gli unici ingredienti devono essere uova di pesce, sale e acqua. Se si riesce a trovare una fonte fresca o secca  (bottarga) di uova, tanto meglio!

Si possono assumere le  uova di salmone direttamente col cucchiaio. Mangio 1/4 – 1/2 cucchiaino al mattino con la colazione un paio di volte a settimana. Se non si è sicuri di gradire d’impatto del gusto, provare poco per volta per abituarsi. Se non ci si riesce ad abituare al gusto in purezza delle uova di pesce, provare su alcuni cracker con un po’ di formaggio fresco tipo Philadelphia. Le uova di pesce sono un metodo e delizioso per aumentare rapidamente la vitamina D e mantenerne i livelli ottimali.

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Barbabietole

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Profilo nutrizionale
La cosa che più colpisce delle barbabietole non è il fatto che siano così ricche di antiossidanti; ciò che è sorprendente è l’insolito mix di antiossidanti che contengono. 
Le barbabietole  sono uniche nella loro ricca combinazione di pigmenti di Betalaina. Entrambi i betaciani (pigmenti rosso-viola) e le betaxantine (pigmenti gialli) si trovano nelle barbabietole.
Il succo della barbabietola rossa contiene non solo un alto livello di antiossidanti biologicamente accessibili, ma anche molti altri nutrienti fondamentali per il benessere come potassio, magnesio, manganese, acido folico, ferro, zinco, calcio, fosforo, sodio, niacina, biotina, vitamina B6, vitamina C e fibre solubili.

Negli ultimi studi di laboratorio su cellule tumorali umane, la  betanina da barbabietole hanno dimostrato di ridurre la crescita delle cellule tumorali attraverso una serie di meccanismi, tra cui l’inibizione di enzimi pro-infiammatori (in particolare, enzimi ciclossigenasi). I tipi di cellule tumorali esaminati in questi studi includono cellule tumorali di colon, stomaco, nervi, del polmone, della mammella, della prostata e del tessuto testicolare. I risultati di questi studi hanno incoraggiato i ricercatori di guardare più da vicino le barbabietole, sia per la prevenzione che per il trattamento di alcuni tipi di cancro.

Anche se la ricerca è ancora nella fase iniziale per quanto riguarda l’importanza degli antiossidanti contenuti nella barbabietola, si sono già rilevati i vantaggi particolari per la salute degli occhi e la salute generale del tessuto nervoso.

 Proteggono la vista
Gli alimenti appartenenti alla famiglia delle Chenopodiaceae – tra cui barbabietole, bietole, spinaci e quinoa continuano a mostrare un crescente numero di benefici per la salute, non facilmente reperibili da altre fonti di cibo. I pigmenti della Betalaina rosso e giallo si trovano in questa famiglia di nutrienti, i loro carotenoidi xantofille unici, sono un collegamento speciale tra i loro fitonutrienti globali e la nostra salute del sistema nervoso (compresi i nostri organi del sistema nervoso specializzate come l’occhio)

Le foglie sono altrettanto preziose ricche di sostanze nutritive, concentrati di vitamine e minerali nonché carotenoidi come il beta-carotene e luteina / zeaxantina utilissime alla salute degli occhi.

Come scegliere

  • Scegliere  piccole e medie barbabietole le cui radici risultano sode, pelle liscia e  di colore vivace. Per le barbabietole piccole, e quindi giovani, non sarà necessario pelarle dopo la cottura.
  • Evitare le  barbabietole che hanno macchie, bozzi o zone molli e umide, sono tutti fattori che indicano deterioramento. Le radici disidratate o flaccide sono segni  tipici da barbabietole vecchie, dure e fibrose.
  • Se avete intenzione di consumare le foglie verdi, questa parte molto nutriente della pianta, cercate le foglie che vi sembrano più  fresche, più tenere e dal colore verde vivace.  Le foglie attaccate alle radici delle barbabietola sono deliziose e possono essere preparate come gli spinaci o le bietole.
  • Non lavare le barbabietole prima di conservarle. Porle in un sacchetto di plastica e avvolgere il sacchetto stretto attorno ai barbabietole, spremere tanto l’aria dal sacchetto possibile e posto in frigorifero dove si manterranno fino a 3 settimane.
  • Conservate le verdure non lavate in un sacchetto di plastica fare uscire fuori la maggiore quantità di aria possibile. Metterle in frigorifero dove potranno mantenersi fresche per circa quattro giorni.
  • Le barbabietole crude non si prestano ad essere congelate in quanto tendono a diventare molli allo scongelamento. Il congelamento per le  barbabietole cotte invece va bene;  mantengono il sapore e la consistenza.

Suggerimenti per la preparazione e la cottura delle barbabietole

  • Sciacquare delicatamente sotto l’acqua corrente fredda, facendo attenzione di non strappare la buccia, che contiene pigmenti utili alla salute all’interno.
  • Il succo di barbabietola può macchiare la pelle, quindi è una buona idea indossare guanti da cucina  durante la preparazione delle barbabietole. Se le mani si macchiassero durante il processo di pulizia e cottura, sarà sufficiente strofinare po ‘di succo di limone per rimuovere la macchia.
  • Tagliate le barbabietole in quarti lasciando 2 cm di radice di rubinetto e 1 centimetro di gambo sulle barbabietole.
  • Se i tempi di cottura lunghi vi possono scoraggiare dall’utilizzo delle barbabietole in cucina, si possono dimezzare i tempi e prepararle in 15 minuti, basta tagliare le barbabietole medie in quarti senza togliere la buccia. Cuocere a vapore e servire come contorno di verdure o come una gustosa aggiunta alla vostra insalata preferita.

Utilizzo.

E’ consigliabile cucinare le barbabietole a basse temperature. Gli studi dimostrano che la concentrazione dei fitonutrienti, quali le betalaine, diminuisce col calore. Cuocere le barbabietole per 15 minuti per massimizzare i loro nutrizione ed il sapore. Riempire il fondo della pentola con 2 centimetri di acqua e portare ad una rapida ebollizione. Aggiungere il cestello con le  barbabietole, coprire, e cuocere a vapore per 15 minuti. Le barbabietole sono cotte quando si può  inserire facilmente una forchetta o la punta di un coltello.
Pelare le barbabietole appoggiandole su un tagliere strofinando la pelle con un tovagliolo di carta. Indossare guanti da cucina aiuta a non macchiarsi le mani.
Il colore delle barbabietole può modificarsi durante la cottura. L’aggiunta di un ingrediente acido come il succo di limone o aceto schiarirà il colore, mentre una sostanza alcalina, come il bicarbonato di sodio spesso spesso lo trasforma in un viola profondo. Il sale smorza il colore delle barbabietole, quindi, se necessario, aggiungerlo solo alla fine della cottura.

Utilizzo rapido

  • Le barbabietole possono essere arrostite, cotte al vapore, bollite, in salamoia o consumate crude.
  • Crea il tuo succo di barbabietola: centrifugando barbabietole, arancia fresca, menta e ananas o mele, limone e zenzero.
  • Grattugiare le barbabietole crude e aggiungerle all’insalata preferita.
  • Barbabietole al forno con formaggio di capra per un abbinamento perfetto.
  • Aggiungere le  barbabietole in salamoia a fette alla vostra insalata preferita, con sopra il formaggio di capra.
  • Barbabietole crude a fettine, servite con succo di limone, olio e un pizzico di peperoncino in polvere.
  • Lessate le foglie della barbabietole per 1 minuto, e farle saltare in padella con olio e 1 spicchio d’aglio e peperoncino, per un gustoso contorno molto simile alla bietola.
  • Marinare le barbabietole cotte a vapore in succo fresco di limone, olio extravergine di oliva, ed erbe fresche.

 

Precauzioni : Barbabietole diabete e Ossalati

In caso di diabete la barbabietola è da consumarsi con moderazione dato il suo alto contenuto di zuccheri.
Le Barbabietole sono tra un piccolo numero di alimenti che contengono quantità misurabili di ossalati, sostanze naturali presenti nelle piante, animali ed esseri umani. Quando gli ossalati sono troppo concentrati nei fluidi corporei, possono cristallizzare e causare problemi di salute. Per questo motivo, le persone con problemi renali o biliari già esistenti e non trattati, può essere utile  evitare di mangiare barbabietole.

Fonte e approfondimenti : whfoods.org

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Avocado

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Ecco uno dei miei cibi preferiti che può essere facilmente aggiunto al  pasto senza grandi preparazioni! Gli avocado hanno un sacco di nutrienti essenziali come le vitamine A, B, C, E e K, rame, fosforo ferro, nonché fibre, proteine ​​ed antiossidantiI benefici per la salute sono moltissimi. tra cui contribuire a mantenere un cuore sano. Gli Avocado contengono acido folico e vitamina B6 che aiutano a regolare i livelli di omocisteina. Elevati livelli di omocisteina sono associati ad un aumento di rischio di malattie cardiache. Gli avocado possono aiutare ad abbassare i livelli di colesterolo, riduce i trigliceridi e il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) ed  aumentano invece l’ HDL (colesterolo buono). Abbassare i livelli di colesterolo può aiutare a proteggere dall’ictus. Un avocado contiene circa il 23% del valore giornaliera  di acido folico raccomandato, noto per diminuire alcuni difetti di nascita, come i difetti del tubo neurale (da cui si origina il sistema nervoso centrale) e la spina bifida.

Benefici degli antinfiammatori
I nutrienti anti-infiammatori degli avocado si dividono in cinque categorie di base:

Fitosteroli, tra cui beta-sitosterolo, stigmasterolo e campesterolo antiossidanti carotenoidi, tra cui la Luteina, Neoxantina, neochrome, chrysanthemaxanthin, beta-criptoxantina, zeaxantina, violaxantina, beta-carotene e alfa-carotene altri (non carotenoidi) antiossidanti, inclusa la epicatechina flavonoidi e epigallocatechina gallato 3-0, vitamine C ed E, e minerali manganese, selenio e zinco  Gli acidi grassi omega-3, in forma di acido alfa-linolenico (circa 160 milligrammi per tazza di avocado a fette) alcoli grassi poliossidrilati (PSA).

Gli avocado contengono polifenoli e flavonoidi che sono antiossidanti e composti anti-infiammatori che diminuiscono l’infiammazione ed alcune malattie degenerative. Gli antiossidanti aiutano a prevenire i danni delle cellule e di conseguenza aiutano a rallentare il processo d’invecchiamento rafforzando il sistema immunitario. Essi possono anche aiutare a prevenire il cancro al seno e di inibire la crescita del cancro alla prostata.
L’avocado è un alimento ad alto contenuto di grassi monoinsaturi e di fibre, entrambi i quali possono aiutare con l’azione degli insulino-resistenti a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Gli avocado sono anche ricchi di grassi. In ½ avocado contiene 10 g di grasso di cui 7 monoinsaturi e 1,5 grammi di grassi saturi. Sono ricchi di calorie e così dovrebbero essere usati con parsimonia.

Assorbimento ottimizzato di carotenoidi
Nessuna di ogni singola categoria di nutrienti  dell’avocado è più ricca di carotenoidi. Ecco un elenco che riassume gli antiossidanti carotenoidi chiave forniti dall’avocado:

  • alfa-carotene
  • beta-carotene
  • beta-criptoxantina
  • chrysanthemaxanthin
  • Luteina
  • neochrome
  • Neoxantina
  • violaxantina
  • Zeaxantina

L’assorbimento ottimale di questi fitonutrienti liposolubili richiede la giusta quantità e combinazione di grassi, e l’avocado ne fornisce una combinazione perfetta! L’avocado contiene una generosa quantità di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che forma, e che rende più facile per il tratto digestivo le molecole di assorbimento (chilomicroni) dei carotenoidi nel corpo. Questo incontro tra il contenuto di grassi di avocado e i suoi carotenoidi si estende anche al rapporto tra avocado ed altri alimenti. Si consideri, ad esempio, che una semplice insalata composta di lattuga, spinaci e carote, è ricca di carotenoidi, e  sicuramente ne traiamo importanti benefici. Ma la ricerca recente ha dimostrato che se una tazza di avocado (150 grammi) viene aggiunta a questa insalata, l’assorbimento dei carotenoidi sarà aumentata del 200-400%! Questo migliore assorbimento dei carotenoidi è stato dimostrato e testato con l’aggiunta dell’avocado. (Questo è ancor più motivo, di provare la ricetta per la salsa di avocado per il pesce !)

Avocado e allergia al Latex
Come le banane e le castagne, gli avocado contengono enzimi chiamati chitinasi che sono associati con la sindrome di allergia al lattice-frutta. C’è una forte evidenza della reazione incrociata trail  lattice e gli alimenti che contengono naturalmente elevate quantità di enzimi chitinasi.

Selezionare e scegliere
Un avocado è maturo e pronto per il consumo quando è leggermente morbido ma non deve avere macchie scure  o crepe. Se l’avocado ha una forma leggermente allungata tipo pera, anziché essere arrotondato sopra, probabilmente è stato lasciato maturare sull’albero ed avrà un sapore migliore. Se ne acquistate uno più sodo, meno maturo può essere affinato in casa ed avrà meno probabilità di avere delle macchie. Un avocado può maturare in un sacchetto di carta o in un cesto di frutta a temperatura ambiente entro pochi giorni (se mettete vicino delle mele maturerà più in fretta).
Come il frutto matura, la pelle diventa più scura. L’avocado non deve essere refrigerato finchè non è maturo. Una volta maturo, può essere conservato in frigorifero fino ad una settimana. Se si refrigera un intero avocado, è meglio tenerlo intero e non tagliarlo in modo da evitare l’ossidazione che si verifica quando la polpa è esposta all’aria.
Se avete usato una porzione di avocado maturo, è meglio conservare il resto in frigorifero, spremere il succo di mezzo limone in un piatto ed appoggiare sopra l’avocado dalla parte del taglio, avvolgere con la pellicola trasparente e appoggiare sopra un po’ di alluminio per non esporlo alla luce

Utilizzo rapido:

  • Fette fresche su insalata
  • Guacamole*
  • Schiacciare qualche avocado condirlo e utilizzarlo al posto della maionese
  • Aggiungere alcune fette al panino preferito
  • Aggiungere mezzo avocado al tonno o all’insalata di pollo

Guacamole* casalingo
3 avocado, ridurre in purea con la forchetta
1 pomodoro a cubetti
1-2 cucchiai di cipolla  o cipollotto tritati
1 peperoncino fresco, a fettine
Sale qb
Succo di lime qb (quando non ce l’ho uso il limone)
1 cucchiaio olio extra vergine di oliva o quello che usate di solito

 

 

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