Burro di noci fatto in casa

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Il burro preparato con la frutta secca, cioè fatto con mandorle o nocciole o noci. SI può trovare pronto al bio oppure prepararlo in casa con un buon frullatore.
Il burro di noci fatto in casa è ottimo spalmato sul pane con un velo di composta di frutta utilissimo per bilanciare i picchi glicemici prodotti dagli zuccheri della frutta.
Si può usare nei dolci e nei biscotti al posto del burro ma è ottimo anche per condire la pasta.
Oggi adoperiamo le noci, ottima fonte di vitamina E Vitamine del gruppo B acido folico, antiossidanti, omega 3 e omega 6.
3 noci al giorno sono perfette per la nostra salute.

Ingredienti del burro di noci fatto in casa

  • 300 q.b.gherigli di noci
  • acqua per l’ammollo
  • 1 pizzicosaleq.b.
  • olio extravergine d’oliva (facoltativo)

Strumenti

  • Frullatore / Mixer Bimby TM31 – TM5 – TM6

Preparazione del burro di noci fatto in casa

  1. La sera prima mettete in ammollo le noci in una ciotola e ricoprite di acqua.

    Il mattino scolate, asciugate le noci e passatele in forno a 180 gradi per 15 minuti, mescolando qualche volta e controllando che non anneriscano.

    Fate raffreddare, versate in un frullatore potente e frullate fino ad avere una farina. Poi continuate a frullare e vedrete che le noci rilasceranno l’olio e si formerà una crema.

  2. Tra gli ingredienti ho messo anche olio extravergine spremuto a freddo bio. Nel caso le vostre noci non rilascino molto olio e la crema sia troppo solida per i vostri gusti, aggiungete un pochino di olio extravergine o olio di semi di girasole bio laltoleico.

    Travasate in un vasetto a chiusura ermetica e conservatelo in frigorifero.

Spalmiamo solo un velo di burro di noci sul nostro pane, anche se fa bene ricordiamo che è bello calorico. Con 300 g di noci viene un vasetto piccolino, da qui si capisce perchè il burro di noci, nocciole o mandorle costa quando lo acquistiamo, su quello buono non c’è nulla di aggiunto, solo noci, e un pochino d’olio per rendere la crema più morbida da spalmare.
Fonte https://blog.giallozafferano.it/timoelenticchie/burro-di-noci-fatto-in-casa/
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Gamberi

CROSTACEI
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I gamberI sono una fonte di antiossidanti e nutrienti anti-infiammatorii chiamata astaxantina. E’ possibile contenere in una singola porzione (120 gr di gamberi) 1- 4 milligrammi di astaxantina. L’astaxantina è un carotenoide che sta ricevendo particolare attenzione dalle ultime ricerche scientifiche, soprattutto per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. In studi effettuati su animali, l’astaxantina ha dimostrato di fornire supporto antiossidante sia al sistema nervoso che motorio. Inoltre,  ha mostrato una diminuzione del rischio di cancro al colon con l’assunzione di astaxantina, nonché la diminuzione del rischio di  alcuni problemi legati al diabete.

I gamberi  ci forniscono molti altri nutrienti  come la vitamine-B, la niacina, colina,  vitamina B6, e acido pantotenico.  Questo crostaceo è inoltre un’ottima fonte di selenio e vitamina B12, proteine, fosforo, e rame, zinco, iodio, vitamina E, vitamina B6, omega-3 acidi grassi, e vitamina A.

È importante sottolineare che il contenuto di astaxantina nei  gamberi può variare  soprattutto in proporzione alla quantità di astaxantina presente nella loro alimentazione. Inoltre,  c’è una controversia in corso sulla fonte di astaxantina introdotta nel mangime dei gamberi. E’ inutile negare che più della metà dei consumi di gamberi  in tutto il mondo provengono da allevamenti, e quello che assumiamo quindi, dipende dall’approccio usato dai produttori. Esistono colture dove si introducono forme sintetiche di astaxantina ed altre dove si utilizza invece la forma naturale presente in fitoplancton e zooplancton. In generale, al momento dell’acquisto dei gamberi di allevamento, credo che abbia senso selezionare gamberetti che hanno assunto quantità naturali e abbondanti di astaxantina da fonti alimentari naturali, tra cui le alghe e il plancton marino.

Come scegliere, selezionare e conservare
Proprio come  per un qualsiasi pesce, è meglio acquistare presso un negozio  che abbia una buona reputazione di serietà e grande smercio. I gamberi congelati offrono una  durata più lunga di conservazione, in quanto sono in grado di essere mantenuti per diverse settimane, mentre i gamberi freschi si manterranno solo per un giorno o due. Dobbiamo pensare ai gamberi  freschi come un alimento molto deperibile, l’ideale sarebbe consumarli lo stesso giorno in cui vengono acquistati.

Tatto: I gamberi freschi dovrebbero avere una consistenza soda e essere ancora attaccati ai loro gusci.

Olfatto: è un buon indicatore di freschezza; i gamberii di buona qualità hanno un odore un po’ di acqua salata. Dal momento che un  cattivo odore non può essere rilevato attraverso la plastica, se avete la possibilità, acquistare i gamberi sfusi rispetto a quelli che sono preconfezionati. Una volta che scegliete i gamberi e il pescivendolo li avvolge, nel prenderli  in mano, se  il loro odore attraverso l’involucro di carta, non vi convince, restituiteli. Quando i gamberi freschi sono stati lasciati fuori per troppo tempo, si sentirà un odore di  “ammoniaca”.

Vista: Dovrebbero essere privi di macchie nere sul loro guscio in quanto indica che la carne ha cominciato a deperirsi. Inoltre, I gusci non dovrebbero apparire gialli o grinzosi, questo può essere un fattore indicativo dell’utilizzo del bisolfato di sodio o di un’altra sostanza chimica  per sbiancare i gusci.

Il colore può anche essere un indicatore di scarsa qualità nei  gamberetti freschi. A meno che non si stia acquistando i gamberi tigrati, non si dovrebbero vedere macchie scure o anelli di qualsiasi tipo. Queste marcature sono di solito un segno di deterioramento. Quando si conserva qualsiasi tipo di pesce, tra cui gamberi, è importante mantenere costante la temperatura fredda  del pesce perché è molto sensibile agli sbalzi. Pertanto, dopo l’acquisto dei  gamberetti o di altri frutti di mare, assicurarsi di ritornare a casa e riporli in frigorifero il più presto possibile. Se invece avete acquistato i gamberi  durante una giornata piena di commissioni, potete inserirli in una borsa refrigerante da auto dov’è possibile mantenere i gamberetti a una temperatura costante. Non scongelare i gamberetti a temperatura ambiente o in un forno a microonde in quanto questo può portare a una perdita di umidità e di nutrienti, aumentando il rischio di contaminazione.

Suggerimenti per la preparazione e la cottura
I gamberi possono  essere cotti con il carapace oppure sgusciati a seconda di come intendete utilizzarli in una ricetta. Esistono vari metodi per rimuovere il carapace (guscio). Per pulire i gamberi, per prima cosa sciacquateli sotto l’acqua corrente.

Per liberarli dal guscio un modo semplice  è quello di staccare prima la testa e le zampe e poi, tenendo la coda, togliere il guscio fuori dal corpo. Se utilizzate i gamberetti congelati, non scongelateli completamente in quanto saranno più facili da sgusciare se  saranno ancora leggermente congelati. Quindi posizionarli  su un tagliere e sempre utilizzando le mani staccate le zampette, e il carapace, ovvero la corazza che protegge le carni. Una volta pulito esternamente, procedete nel compiere un’operazione molto delicata ovvero quella di togliere l’intestino interno. Potete fare questa operazione anche con uno stecchino: inseritelo nelle carne del gambero, individuate con le dita l’intestino e tirate delicatamente per eliminarlo.  Passate i gamberetti sotto acqua corrente fredda.

Togliere o no  la vena scura del gambero è una questione molto dibattuta. La “vena” scura che corre longitudinalmente lungo la schiena del gambero è il  tratto digestivo del gambero. Come le altre parti del gambero, è  commestibile e contiene nutrienti. Tuttavia, molte persone non amano la consistenza di questa parte del gambero, e anche non amano l’idea di mangiare ciò che equivale all’ intestino del gambero.

Ricette rapide

  • In una terrina mettere i  gamberi  lessi con scalogno tritato, pomodorini, peperoncino a dadini, aglio, succo di limone e un filo d’olio. Aggiustate di sale e servire questa insalata di gamberetti fragrante su un letto di lattuga romana.
  • Servire gamberetti cotti a temperatura ambiente con a lato una ciotola di salsa. (1/2 tazza di maionese, 2 cucchiai di senape di Digione, 1 cucchiaino di succo di lime fresco, 1 cucchiaino di miele, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 1/2 cucchiaino di senape in polvere, 1/2 cucchiaino di salsa Worcestershire, Salsa piccante, Sale.
  • Tagliare gamberetti cotti e aggiungerli a zuppe di verdura.
  • Pasta:  versione rapida, semplice e sana di pasta puttanesca. Aggiungi gamberetti cotti al sugo piccante e servire sopra lw tagliatelle di grano.

Reazioni allergiche ai gamberi

Il 90% delle allergie alimentari sono state associate con otto tipi di prodotti alimentari, come riportato dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC), sono questi tipi di otto alimenti che sono considerati i principali allergeni alimentari negli Stati Uniti e richiedono l’identificazione su etichette dei prodotti alimentari. Gli otto tipi di alimenti classificati come importanti allergeni sono i seguenti: (1) il frumento, (2) il latte di mucca, (3) le uova di gallina, (4) Pesce, (5) molluschi crostacei (tra cui gamberetti, gamberi, aragoste e granchi) ; (6) la frutta a guscio (tra cui anacardi, mandorle, noci, noci pecan, pistacchi, noci del Brasile, nocciole e castagne); (7) arachidi; e (8) gli alimenti a base di soia.

Quindi, come si può vedere, i gamberi sono chiaramente inclusi nella lista del CDC dei principali  alimenti allergenici. Circa l’80% delle persone che soffrono di reazioni allergiche ai gamberetti reagiscono ad una proteina contenuta in gamberi chiamata tropomyosin. Questa reazione sembra essere più grave nei bambini che negli adulti. Vi è qualche evidenza che esiste una reattività incrociata tra i gamberi e gli acari della polvere, in modo tale che le persone che sviluppano reazioni allergiche al gambero potrebbe anche verificarsi reazioni allergiche agli acari della polvere (o viceversa). Nel caso dei gamberi, ci sono alcune prove preliminari che la bollitura può ridurre le probabilità di risposta allergica, probabilmente contribuisce a denaturare le proteine tropomiosina. In almeno uno studio che ha coinvolto i partecipanti noti per avere l’ allergia ai gamberetti, una maggiore risposta allergica (come misurato dalla formazione di più anticorpi IgE) è stato visto da estratti grezzi rispetto ai gamberi bolliti.

L’allergia alimentare dei gamberi può essere difficile da determinare. I sintomi di allergia alimentare possono essere a volte immediati e specifici, e possono includere eruzioni cutanee, orticaria, prurito, eczema e; gonfiore delle labbra, della lingua o della gola, formicolio in bocca, wheezing o nasale congestione, difficoltà di respirazione,  vertigini o capogiri. Ma i sintomi di allergia alimentare possono anche essere molto più generalizzate e manifestarsi in ritardo, e possono includere stanchezza, depressione, mal di testa cronici, problemi intestinali croniche (come diarrea o costipazione), e l’insonnia. Poiché la maggior parte dei sintomi di allergia alimentare possono essere causati da una serie di altri problemi di salute, è buona norma cercare l’aiuto di un operatore sanitario nel valutare il ruolo delle allergie alimentari nella vostra salute. Ci sono  evidenze della ricerca suggeriscono che l’IgE test del sangue per l’allergia gamberetti può essere utile.

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Merluzzo

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La polpa bianca dall’aroma delicato del merluzzo bianco, è disponibile tutto l’anno ed è uno meraviglioso sostituto delle proteine della carne, che con la sua versatilità  lo rende facilmente adattabile a tutti i metodi di cottura.

Il merluzzo oltre ad essere un eccellente fonte, a basso contenuto calorico, di proteine ​​(una porzione 100 grammi di merluzzo ne contiene più di 21 grammi),  contiene una varietà di sostanze nutritive molto importanti ed è stato anche dimostrato essere utile in diverse condizioni di salute.

Profilo nutrizionale

Il merluzzo è un’ottima fonte di vitamina B12, B3, B6, acido pantotenico, selenio, iodio, fosforo e proteine. E ‘anche una buona fonte di colina, nonché di niacina, potassio, molibdeno e acidi grassi omega-3.

  • Una dieta ricca di Omega 3 migliora l’umore, riduce la depressione
  • I grassi Omega-3 , DHA (acido docosaesaenoico), contrastano l’Alzheimer a placche, l’Alzheimer e  il declino cognitivo correlato all’età.
  • Il merluzzo e altri pesci grassi proteggono dal cancro del rene.
  • Riduce il rischio di leucemia, mieloma multiplo, e linfoma non Hodgkins
  • Pesci ricchi di Omega-3 proteggono dal cancro colon-rettale.
  • Protegge dal cancro in generale.
  • Pesce, frutta e verdura proteggono dalla trombosi venosa profonda, e dall’embolìa polmonare.
  • Aiuta a prevenire e controllare la pressione alta.
  • Mangiare pesce ogni giorno fornisce sostanzialmente più protezione contro l’attacco di cuore
  • Due porzioni di pesce ricchi di  Omega-3 alla settimana possono abbassare i trigliceridi.
  • Protegge dall’ aritmia cardiaca

Riduzione del rischio di degenerazione maculare

Una dieta ricca di omega-3, acidi grassi essenziali, in particolare del pesce, offre una protezione significativa contro la degenerazione maculare (AMD) sia precoce che tardiva, lo dimostrano due studi pubblicati nel numero di luglio 2006 di Archives of Ophthalmology.

Nella degenerazione maculare in età tardiva, l’area retrostante la retina chiamata macula, che controlla la visione finale, si deteriora, con conseguente perdita della visione centrale e persino cecità. L’ AMD è la principale causa di cecità nelle persone  oltre 50 anni, che colpisce più di 30 milioni di persone in tutto il mondo.

Uno studio australiano del Blue Mountains Eye Study,  ha arruolato un cam-pione di 3654 tra uomini e donne di età superiore ai 49 anni.

  • Un primo  gruppo ha utilizzato  almeno una volta alla settimana pesce ricco di omega-3, questa condizione  ha prodotto una riduzione del 42% del rischio di inizio di AMD.
  • Un secondo gruppo ha utilizzato pesce ricco di omega-3, almeno tre volte alla settimana al quale è stato associato a una riduzione del 75%  di AMD tardiva.

Mangiare pesce almeno due volte a settimana riduce il rischio di AMD del 36% rispetto a coloro che ne mangiavano meno di una porzione di pesce a settima-na.

Come acquistare e conservare

  • Proprio come per un  qualsiasi pesce, è meglio acquistare il merluzzo presso un negozio che gode di buona reputazione. Conoscere un pescivendolo di fiducia è un buon modo per avere una fonte sicura da cui acquistare il pesce.
  • Il merluzzo fresco e intero deve essere sepolto dal ghiaccio, mentre i filetti devono essere posizionati sulla parte superiore del ghiaccio. La polpa dei filetti di merluzzo deve brillare e la polpa essere compatta.
  • L’olfatto è un buon indicatore di freschezza. Dal momento che non si può sentire l’ odore attraverso la pellicola di plastica, se avete la possibilità, non acquistate i pezzi che sono preconfezionati. Una volta che il pescivendolo avvolge il pesce da voi acquistato e arriva nelle vostre mani, l’odore passa attraverso la carta da imballo, e se non si sente l’odore giusto, potete  sempre restituirlo.
  • Quando si conservano  tutti i tipi di pesce, tra cui il merluzzo, è importante mantenere costante il freddo perché il  pesce è molto sensibile alla variazione di temperatura. Pertanto, dopo l’acquisto del  merluzzo o di altri pesci assicurarsi di porlo in  frigorifero al più presto possibile. Se non avete la possibilità di tornare subito a casa dopo l’acquisto, perché dovete fare altre commissioni, e utile portarvi dietro una borsa frigo dove inserire il baccalà per assicurarsi che rimanga freddo e non si rovini. Questo metodo lo utilizzo anche nella stagione estiva.
  • La temperatura nella maggior parte dei frigoriferi è leggermente più calda rispetto alla temperatura ideale di conservazione dei pesci. Pertanto, per garantire la massima freschezza e qualità, è importante utilizzare metodi speciali di conservazione in modo da creare la temperatura ottimale di mantenimento. Uno dei modi più semplici è quello di mettere il merluzzo bianco, ben avvolto e chiuso, in una teglia piena di ghiaccio. La teglia e il pesce deve poi essere posto sul ripiano più basso del frigorifero, che è la zona più fresca. Rifornire di ghiaccio nuovo una o due volte al giorno.

Durata di conservazione
La durata del tempo di conservazione del merluzzo in frigorifero con il metodo sopra indicato dipende da quanto fresco è al momento dell’acquisto, cioè quando è stato pescato. Il pesce che è stato catturato il giorno prima dell’acquisto può essere conservato per circa quattro giorni, mentre il pesce che è stato catturato la settimana prima può essere conservato solo per circa uno o due giorni.

Suggerimenti per la preparazione e la cottura

 Si consiglia di mangiare il merluzzo cotto alla griglia o al forno, ma non fritto, questo per ridurre il rischio di fibrillazione atriale, il tipo più comune di aritmia cardiaca, soprattutto negli anziani. Mangiare pesce fritto, tuttavia, non dà nessuna protezione né benefici. Non solo il pesce fritto fornisce un minor numero di acidi grassi omega-3, in più la frittura porta  nel pesce grassi carichi di radicali liberi con l’olio di frittura .

Il modo più sano per la cottura del merluzzo.

Mettere il merluzzo su un piano  cottura,  calcolando 7 minuti per ogni 2.5 cm di spessore per un grado ottimale di cotturaQuesto dato può variare a seconda del singolo pescee della temperatura della sorgente di calore.

IDEE RAPIDE

  • In una casseruola far saltare leggermente le cipolle,  l’agliole verdure e i condimenti preferitie, unire del brodo e infine il merluzzo per fare una deliziosa zuppa di pesce.
  • Brasare il merluzzo  con pomodori, oliveaglio ed erbe aromatiche.
  • Il merluzzo cotto in camicia è facile.  Basta coprire con acqua o brodo caldiaggiungere un po ‘di succo di limoneil prezzemoloe lasciate cuocere finché la polpa diventa opaca e si sfalda leggermente.
  • Servire il merluzzo al vapore in una grande ciotola poco profonda, su un sottile strato di zuppa di misoGuarnire con scalogno tritatodaikon e funghi shiitake.
  • Cuocere il merluzzo in forno ricoperto da erbe fresche tritate, come l’erba cipollina, il dragoncelloil cerfoglioe un po’ di succo di limone fresco e brodo.

Merluzzo e purine

Il merluzzo contiene sostanze chiamate in natura purine. Le purine si trovano comunemente nelle piante, negli animali ed negli esseri umani. In alcuni individui che sono sensibili ai problemi legati alle purine, l’eccessiva assunzione di queste sostanze può causare problemi di salute. Poiché le purine possono contribuire a  formare acido urico, un eccesso di accumulo di purine nel corpo può portare a un eccesso di accumulo di acido urico. La condizione di salute chiamata “gotta” e la formazione di calcoli renali di acido urico sono due esempi di problemi legati all’acido urico che possono essere collegati ad un’eccessiva assunzione di alimenti contenenti purina. Per questo motivo, le persone con problemi renali o gotta possono decidere di limitare o evitare l’assunzione di cibi contenenti purine come il merluzzo.

 

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Uova di pesce

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Uova di tonno, salmone, muggine.

La vitamina D è sicuramente la beniamina degli integratori del momento per i suoi effetti benefici nel ridurre con molte probabilità molti tipi di cancro, malattie cardiache e malattie autoimmuni. I dati della ricerca sono semplicemente troppo importanti per poterli ignorare.

Che cosa succede se si vive in un clima in cui è difficile ottenere per buona parte dell ‘anno, una dose giornaliera  sufficiente di raggi del sole UVB, per produrre vitamina D attraverso la pelle?

Chiaramente, prendendo ogni giorno, più di un cucchiaino o due di olio di fegato di merluzzo, per cercare di aumentare i livelli di vitamina D non è la risposta a queste situazioni. Troppo olio di fegato di merluzzo al giorno può risultare una dose troppo alta di acidi grassi omega 3. Troppi grassi omega 3 non vanno bene così come troppo pochi, in quanto entrambi gli scenari si traducono in condizioni infiammatorie nel corpo.

In tali casi, grandi dosi di vitamina D sono ovviamente necessarie in aggiunta alla dose giornaliera di olio di fegato di merluzzo.

Tuttavia, c’è un modo migliore e più sicuro per aumentare rapidamente i livelli ematici di vitamina D senza rischiare con le alte dosi potenzialmente pericolose di  vitamina D  assunte in gocce o pillole!

Le uova di pesce, sono state un cibo molto apprezzato dagli indigeni del Sud America, che per procurarsele in forma essiccata viaggiavano per centinaia di chilometri spostandosi dai loro villaggi di montagna verso il mare . Questo super-cibo veniva somministrato anche alle donne in età fertile per garantire neonati e bambini sani e robusti.

In altre latitudini, anche gli eschimesi consumano uova di pesce, in particolare quelle del salmone. Per avere un consumo costante di uova di pesce anche durante i mesi invernali, vengono essiccate, e fra i vari motivi, anche loro le utilizzano  per l’alimentazione speciale delle donne in gravidanza.

Non c’è da stupirsi se le uova di pesce siano così molto apprezzate da autoctoni isolati. Secondo un’analisi effettuata dalla Weston A. Price Foundation, un solo cucchiaio di uova di pesce contiene circa 17.000 unità internazionali di vitamina D! Inoltre, le uova di pesce contengono  omega3 vitamine A, vitamina K2, zinco, iodio, e supporto in grandi quantità  per il cervello  acidi grassi Omega3 DHA.

Un cucchiaio di uova di pesce, fornisce una quantità di vitamina D come mezza dose  di vitamina D del fabbisogno giornaliero per la pelle!

Vitamina A e Vitamina K2  lavorano in sinergia con la vitamina D per prevenire la tossicità e la calcificazione dei tessuti molli, ossa, cuore, e  reni, i sintomi caratteristici di sovradosaggio di vitamina D.

Con queste informazioni, parrebbe più saggio usare uova di pesce, come supplemento di vitamina D piuttosto che le gocce e le pillole di vitamina D potenzialmente pericolose e non testate.

La verità è che nessuno sa veramente circa gli effetti a lungo termine nell’assunzione di grandi dosi di vitamina D. Piuttosto che essere una cavia forse è più saggio utilizzare un supporto sicuro ed efficace della vitamina D  che gli eschimesi e le tribù di montagna  del Sud America utilizzano quando la luce del sole non è un’opzione prontamente disponibile.

Dove trovare le uova di pesce?

Le uova di salmone si trovano in piccoli vasi di vetro nelle pescherie o alimentari di fascia superiore. Assicurarsi di trovare le uova senza conservanti o coloranti aggiunti. Gli unici ingredienti devono essere uova di pesce, sale e acqua. Se si riesce a trovare una fonte fresca o secca  (bottarga) di uova, tanto meglio!

Si possono assumere le  uova di salmone direttamente col cucchiaio. Mangio 1/4 – 1/2 cucchiaino al mattino con la colazione un paio di volte a settimana. Se non si è sicuri di gradire d’impatto del gusto, provare poco per volta per abituarsi. Se non ci si riesce ad abituare al gusto in purezza delle uova di pesce, provare su alcuni cracker con un po’ di formaggio fresco tipo Philadelphia. Le uova di pesce sono un metodo e delizioso per aumentare rapidamente la vitamina D e mantenerne i livelli ottimali.

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Cavolfiore

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Apprezzato cotto o crudo, il cavolfiore è un grande complemento al nostro modo più sano di mangiare, ed è disponibile tutto l’anno. Mentre le verdure a foglia verde possono contenere più clorofilla, il cavolfiore è ricco di sostanze nutritive e, come i suoi cugini, cavoli, cavolini di Bruxelles, broccoli etc, fornisce composti salutari che non si trovano in molte altre verdure.Il cavolfiore, è una una verdura appartenente alla famiglia delle crucifere. Ha una testa compatta , con una dimensione media di 15 cm. di diametro, composta di boccioli sviluppati. I fiori sono collegati a uno stelo centrale. Intorno alle cimette ci sono delle foglie verdi,  che le proteggono dalla luce del sole, impedendo lo sviluppo della clorofilla. Mentre questo processo contribuisce alla colorazione bianca della maggior parte delle varietà, il cavolfiore ha anche delle varietà con colorazione verde chiaro e viola.

Profilo nutrizionale

Il cavolfiore è una fonte eccellente di vitamina C, vitamina K, acido folico, acido pantotenico, e vitamina B6. E’ una buona fonte di colina, fibra alimentare, acidi grassi omega-3, manganese, fosforo e biotina. Inoltre, è una buona fonte di vitamina B2, proteine, vitamina B1, niacina, e magnesio.

Benefici antiossidanti del cavolfiore

Il cavolfiore è un’eccellente fonte di vitamina C, e di manganese, ci fornisce due antiossidanti convenzionali fondamentali. Ma il suo supporto antiossidante si estende ben oltre i nutrienti convenzionali nel regno di fitonutrienti. Beta-carotene, beta-criptoxantina, acido caffeico, acido cinnamico, acido ferulico, quercetina, rutina,e campferolo sono tra i principali fitonutrienti antiossidanti del cavolfiore. Questo ampio spettro di antiossidanti di sostegno aiutano a ridurre il rischio di stress ossidativo nelle nostre cellule. Lo stress cronico ossidativo  significa una presenza cronica di un surplus di molecole contenenti un eccesso di radicali liberi, che portano a un danno cumulativo alle  molecole di queste cellule, è un fattore di rischio per lo sviluppo della maggior parte dei tipi di cancro. Se forniamo una grande varietà di nutrienti antiossidanti, il cavolfiore è uno di loro ed aiuta ad  abbassare il nostro rischio di cancro, per evitare lo stress ossidativo cronico.

Come fonte eccellente di vitamina K, il cavolfiore ci fornisce uno dei nutrienti anti-infiammatori caratteristici. La vitamina K agisce come regolatrice diretta della nostra risposta anti-infiammatoria

Decine di studi collegano le l’assunzione del cavolfiore alla prevenzione del cancro, in particolare per quanto riguarda i seguenti tipi di cancro: cancro alla vescica, cancro al seno, cancro del colon, cancro della prostata e il cancro ovarico.

Cavolfiore e supporto cardiovascolare

Gli scienziati non hanno sempre riferito i problemi cardiovascolari alla componente infiammatoria centrale, ma il ruolo dell’ infiammazione è diventato sempre più fondamentale per la comprensione delle malattie cardiovascolari. Il supporto anti-infiammatorio offerto dal cavolfiore (compresa la vitamina K e omega-3 contenuti) lo rende un alimento anche in grado di fornire benefici cardiovascolari, proteggendo i vasi sanguigni e la circolazione.

Vantaggi del cavolfiore

Come fonte eccellente di vitamina K, il cavolfiore ci fornisce uno dei nutrienti anti-infiammatori caratteristici. La vitamina K agisce come regolatrice diretta della nostra risposta anti-infiammatoria. Inoltre, uno dei glucosinolati trovati nel cavolfiore, la glucobrassicina, può essere facilmente convertita in una molecola chiamata isotiocianato ITC, o indolo-3-carbinolo. I3C è un composto anti-infiammatorio che funziona a livello genetico, e così facendo, impedisce l’apertura di risposte infiammatorie in fase molto precoce. Come lo stress ossidativo cronico e la capacità indebolita di detossificazione cronica, può aumentare significativamente il  rischio di tumori e di altre malattie croniche.

Come scegliere e selezionarlo

Al momento dell’acquisto del cavolfiore, cercare la testa di un colore bianco crema, compatta al tatto in cui i grappoli  non siano separati. Evitare i cavolfiori di colore opaco e macchiati. I cavolfiori che sono circondati da molte foglie verdi e spesse sono meglio protetti e quindi più freschi. La sua dimensione non è legata alla sua qualità, scegliere quelli più adatti alle vostre esigenze. Di solito se si acquistano i cavolfiori confezionati nel cellophane, troverete al 99%, sul taglio della base, l’etichetta del peso e prezzo, che non consente di verificarne la freschezza.
Conservare il cavolfiore crudo in un sacchetto di carta o di plastica in frigorifero, dove si conserva per una settimana al massimo. Per evitare che l’umidità si sviluppi in maniera eccessiva, conservarlo con il lato della base verso il basso.
Se si acquistano le cime del cavolfiore pre-tagliate, consumarle entro uno o due giorni,  dopo perderanno la loro freschezza.  Dopo la cottura, si può conservare in frigorifero e consumare entro due o tre giorni.

Suggerimenti per la preparazione cavolfiore

Le cime del cavolfiore sono la parte della pianta più usata dalla maggior parte delle persone. Tuttavia, il gambo e le foglie sono ugualmente commestibili e sono particolar-mente buone in aggiunta alle minestre e zuppe.

Per tagliare il cavolfiore, rimuovere le foglie esterne e poi tagliare le cime alla base dove si incontrano i gambi. Si può inoltre tagliare,  se si desiderano pezzi che più piccoli o di dimensioni uniformi. Togliere qualsiasi colorazione marrone sulle cime.

Il cavolfiore contiene dei fitonutrienti che nella fase di riscaldamento della cottura rilasciano composti solforati odorosi. Questi odori diventano più forti più si prolunga il tempo di cottura. Se si vuole ridurre al minimo l’odore, basta mantenere una consistenza croccante, riducendo il tempo di cottura e la conseguente perdita di nutrienti.

Alcuni fitonutrienti possono reagire con la lega di alcune pentole e causare al cavolfiore l’assunzione di una tonalità marrone. Per evitare questo, aggiungere un po ‘di succo di limone nell’acqua in cui si sbollenta il cavolfiore.

Un metodo sano di cottura

Di tutti i metodi di cottura, un metodo sano è la cottura al salto. E’ un metodo che fornisce  maggior sapore ed è anche un metodo che evita la dispersione dei nutrienti mantenendoli concentrati. Tagliare le cimette del cavolfiore in quarti e lasciate riposare per almeno 5 minuti per migliorare i suoi benefici salutari. Scaldare in una casseruola,  5 cucchiai di brodo, (vegetale o di pollo) o di acqua. Una volta portata a bollore,  aggiungere le cimette del cavolfiore (tagliate in quarti) e la curcuma, e coprire. Saltare per 5 minuti.

Utilizzo rapido

  • Purea di cavolfiore cotto, aggiungere semi di finocchio e altre erbe e spezie preferite e servirla come zuppa.
  • A causa della sua forma e gusto, le cimette di cavolfiore si prestano ad essere consumate crude ed essere immerse nelle salse di accompagnamento.

Cavolfiore e purine.

Il cavolfiore contiene naturalmente delle sostanze chiamate purine. Le purine si trovano comunemente nelle piante, negli animali e negli esseri umani. In alcuni individui più sensibili ai problemi legati alle purine, l’eccessiva assunzione di queste sostanze può causare problemi di salute. Un eccesso di accumulo delle purine nel corpo può portare ad un eccesso di acido urico. La “gotta” e la formazione di calcoli renali sono due esempi dei problemi legati all’acido urico che possono essere collegati ad un’eccessiva assunzione di alimenti contenenti purine. Per questo motivo, gli individui con problemi renali o gotta possono decidere di limitare o di evitare l’assunzione di cibi contenenti purine, come il cavolfiore.

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Anguilla

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 Le anguille sono popolari in tutto il mondo e sono consumate e preparate in molti modi diversi, e in paesi diversi. Sono consumate negli Stati Uniti, Europa, Giappone, Corea, Cina, Nuova Zelanda e altri paesi. Oltre al loro sapore ben distinto, sono anche mangiate a causa dei numerosi benefici per la salute che esse offrono.
Profilo nutrizionale e vantaggi per la salute
  • L’anguilla non contiene zucchero, ed è a basso contenuto di sodio e ad alto contenuto di fosforo.
  • È molto ricca di vitamine A, B1, B2, B12, D ed E, che sono necessarie per il benessere generale del corpo.
  • L’anguilla possiede sostanze che sono le migliori per contrastare l’invecchiamento.
  • Il pesce diminuisce il colesterolo, abbassa la pressione sanguigna e riduce il rischio di sviluppare artrite.
  • Promuove una buona vista, il normale sviluppo del cervello e la funzione del sistema nervoso.
  • Molti studi hanno dimostrato che le anguille riducono in maniera significativa le probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.
  • Dal momento che è ad alto contenuto di omega-3i, un elevato apporto di anguilla può ritardare lo sviluppo del diabete in soggetti intolleranti al glucosio.
  • Il pesce aiuta a diminuire i fattori di rischio cardiovascolare, come gli alti livelli di trigliceridi.
  • La pelle, carne e ossa di anguilla sono anche disponibili in capsule, ad elevata concentrazione. Questa polvere è consumata come un integratore alimentare completamente naturale in Giappone e in alcune parti d’Europa.
  • La forma in polvere è stata sviluppata soprattutto per le persone anziane che vogliono vivere con rinnovata forza, vitalità ed energia.
Consigli
  • L’uso delle anguille di acqua dolce e delle anguille marine sono utilizzate dai giapponesi per ricette come Unadon e Unajuu.
  • L’anguilla affumicata è una prelibatezza in Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia.
  • L’nguilla in gelatina è un cibo tradizionale East London.

Ricette veloci :

  • Anguilla grigliata con contorno d’ insalata di  patate lesse
  • Anguilla affumicata con crema di yogurt, erba cipollina, succo limone, yogurt greco, servita su pane ciabatta grigliata
  • Sgombri in carpione con carote, finocchio, arancia e anguilla affumicata croccante (passata sotto il grill)
  • Uova strapazzate con anguilla affumicata. Uova, cipollina a fette, e fettine di anguilla
  • Insalata di anguilla affumicata, rucola, pomodorini, anguilla affumicata a fettine, condite con olio, aceto, un cucchiaino di senape sdi Digione, sale e pepe.
 Fonti di riferimento ed approfondimenti : Lifestyle
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