Perché il Bastone Bianco

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Articolo originale di  Maria Luisa Gargiulo
In un periodo rivolto anche ai disabili visivi, E’ strano parlare di bastone bianco, visto che per noi tutti, dovrebbe essere, uno strumento tanto usuale quanto scontato.

Invece purtroppo non è così: alcuni di noi non lo utilizzano affatto, altri lo fanno con modalità improprie, non sfruttandone appieno le potenzialità. Altri ancora, sono alle prese con le resistenze sociali e familiari legate a questo ausilio.
Il bastone bianco è uno degli strumenti fondamentali per la mobilità autonoma. Un minorato della vista che voglia spostarsi da solo, ha bisogno di farlo con il bastone bianco e specificamente con quello lungo.

Le funzioni del bastone che ci aiutano ad essere autonomi sono:

In primo luogo il bastone bianco, se opportunamente utilizzato, garantisce un’ alta sicurezza rispetto alle fonti di pericolo, e lo fa in due modi fondamentali di cui uno attivo e l’altro passivo.

Il modo “attivo” consiste nella possibilità da parte del non vedente o dell’ipovedente, di percepire gli ostacoli prima che essi vengano a contatto col suo corpo.
Per ostacoli non intendo soltanto possibili corpi che ci possono essere sul nostro cammino, ma anche ostacoli negativi ossia mancanza di qualcosa come dislivelli, buche, fossi, scale sia a scendere che a salire.

Perché il bastone esplichi correttamente, questa sua funzione attiva di rivelatore delle fonti di pericolo, occorre usarlo in modo corretto, ossia occorre impugnarlo e muoverlo in modo da garantire il massimo della copertura del nostro corpo posto al riparo dal bastone. Oltre a ciò il movimento deve garantire la massima esplorazione possibile della superficie sulla quale verranno a posizionarsi i nostri piedi durante la marcia.

Per muovere ed impugnare il bastone esistono modi giusti e modi sbagliati, ma in questa sede, non ci occuperermo di come usarlo.

La “funzione passiva” che il bastone svolge in fatto di sicurezza riguarda la comunicazione chiara ed inequivocabile che chi lo porta, dà alle altre persone.
Infatti far sapere a chi ci cammina di fronte o a chi intralcia la nostra strada, che noi abbiamo dei problemi visivi, ci garantisce contro tutti i comportamenti involontariamente dannosi da parte delle altre persone.
Per fare un esempio banale: quando si cammina per strada a piedi e due persone vengono da direzioni opposte, in genere esse sono solite spostarsi reciprocamente un poco ciascuno, per garantirsi il passaggio senza urtarsi. Ma se noi non siamo in grado di vedere la persona che ci sta venendo incontro, certamente non ci sposteremo, questa persona, però, penserà invece che lo faremo certamente. e si sposterà quindi solo un po’.
Capita puntualmente, che lo scontro avvenga e l’altro si infastidisca sia per l’urto e sia a causa del nostro comportamento, che giudica quanto meno sbadato, se non sfrontato.
Con un bastone bianco in mano, le cose cambiano radicalmente: la persona che ci sta venendo incontro, si scosterà sufficientemente in modo da non urtarci mentre passa e noi, senza neppure accorgercene, avremo evitato un piccolo spiacevole incidente.

Sempre in tema di sicurezza passiva, il codice della strada assegna al pedone munito di bastone bianco dei privilegi particolari. Egli infatti ha sempre la precedenza negli attraversamenti e le auto, anche in assenza di strisce pedonali o semaforo, debbono fermarsi comunque al suo passaggio.
Con questo, non si vuole affatto dire che per un pedone con bastone bianco, attraversare a caso, senza sapere se è il suo turno, sia qualcosa esente da rischi. Molte volte infatti, è impossibile per le automobili fermarsi in tempo quando il guidatore non si aspetta di incontrare una persona sulla sua strada, ma certamente saremo oggetto di qualche attenzione maggiore ed abbiamo qualche diritto in più in termini di regolamento.

Oltre ad una funzione rivolta a garantire la sicurezza, il bastone serve anche per poterci aiutare da un punto di vista percettivo. Quando gli istruttori di orientamento e mobilità dicono che “il bastone rappresenta il prolungamento del braccio” non scherzano affatto.
Questa frase infatti sta a significare che il bastone bianco può avvicinarci alla condizione del bambino che, gattonando per terra, esplora gli oggetti attorno a se. Naturalmente se davvero toccassimo con le mani per terra, potremmo godere di una quantità di informazioni tattili infinitamente maggiori per il semplice fatto che la raffinatezza delle sensazioni offertaci dai polpastrelli e la possibilità di manipolare ed esplorare con le dita e con il palmo ciò che tocchiamo, ci sono precluse usando il bastone.
Ma, pur con le limitazioni del caso, ugualmente ci sono molte cose che possiamo sapere esplorando con il bastone, e queste informazioni sono molto utili per il nostro orientamento e la nostra autonomia.
Ad esempio, camminando lungo il marciapiede, il mio bastone incontra un abbassamento brusco del livello del suolo. Cos’è: una buca, la fine del marciapiede o qualcos’altro?
Mi posiziono, tenendo i piedi sulla parte di pavimento ancora in piano, in modo da toccare questo dislivello. Sento che il pavimento finisce con un taglio netto. Allora non è una buca. E’ forse il gradino a scendere che annuncia l’inizio della strada carrabile?
Non mi pare; anche perché allungando ed abbassando leggermente il braccio e quindi sporgendo in basso la punta del mio bastone, sento che subito dopo questo dislivello non c’è una superficie piana ma ve ne è un altro. I due tagli dei dislivelli sono paralleli, lo sento facendo slittare l’ultimo segmento del mio bastone da destra a sinistra e viceversa.
Questo indubbiamente è l’inizio di una scala in discesa! E’ proprio quello che cercavo, mi posiziono in modo corretto ed inizio a scendere.
Gradino per gradino, senza fermare la mia discesa, il mio bastone mi avverte della continuazione della scala, del fatto che i gradini hanno un’alzata ed una pedata sempre uguali e che la scala poi finisce in un pianerottolo. Queste informazioni mi servono per calibrare il mio passo ed i miei movimenti, ed io cammino senza né cadere né andare a sbattere da qualche parte.
Il bastone, abbiamo visto, è un segnale ed uno strumento nello stesso tempo. Ma non è solo e soltanto questo: é qualcosa che serve a renderci più autonomi, sicuri e liberi.
Purtroppo ci sono situazioni in cui il bastone bianco, è visto come qualcosa di cui vergognarsi, per qualcuno di noi il bastone è  un segno di diversità negativa, di debolezza, di umiliazione sociale.
Tante famiglie, e non stiamo parlando solo di bambini, sono molto refrattarie e non accettano che il loro congiunto usi questo ausilio. Questo succede il più delle volte quando non si vuol rendere “visibile” la minorazione, perché ad essa sono ancora associati significati negativi e di inferiorità.
Il problema della famiglia di accettare questo strumento, può essere a volte indice della difficoltà ad accettare lo status stesso di minorato visivo, con tutti i bisogni e le necessità che ne conseguono.
Altre volte, più fortunatamente, si tratta soltanto di una carenza informativa; per cui non viene promosso l’uso del bastone perché non se ne conosce l’utilità.
Da questi problemi di accettazione o di scarsa informazione derivano, o possono derivare, altrettanti problemi personali del soggetto possibile utilizzatore, che si abitua a fare senza bastone, o peggio, a non fare affatto.
“io non uso il bastone perché non mi serve, dato che vado sempre in giro accompagnato”, mi sento spesso dire. ma è anche vero che questo scatena un circolo vizioso “..dato che non uso il bastone vado sempre accompagnato”.
Lasciando perdere se sia nato prima l’uovo o la gallina, ossia nella fattispecie, se non si usi il bastone perché si ha un accompagnatore a disposizione, oppure se ci si procuri un accompagnatore perché non si è in grado di andar da soli, le cose sicuramente offrono poca possibilità di scelta autonoma al nostro ipotetico amico.
Il passaggio da certi circoli viziosi ad altri più virtuosi, a volte è meno difficile di quello che si teme. Riuscire a muoversi da soli, iniziando da situazioni facili e per niente rischiose, rende capaci di osare di più, di apprezzare i propri progressi ed il fatto in se stesso di esserci riusciti. La soddisfazione in questo caso è madre della motivazione a migliorarsi.
Pian piano si scopre che tutto sommato è anche divertente andar da soli e che la compagnia delle altre persone può diventare una piacevole scelta ,e non essere sempre una necessità.
L’autonomia nell’uso del bastone bianco ha anche alcuni aspetti sociali e relazionali facilmente prevedibili, se solo ci si pensa un attimo.
Nelle relazioni con gli estranei avere un bastone bianco ed essere senza accompagnatore equivale spesso ad una richiesta esplicita che facciamo all’altro di adeguarsi alle nostre esigenze comunicative.
Ad esempio, se entro da sola in un negozio con il mio bastone, il commesso, una volta arrivato il mio turno, si rivolgerà a me facendomi capire che posso chiedere ciò che voglio comprare, mi mostrerà la merce e sarà per me abbastanza facile chiedergli le cose che vorrei sapere e che lui non mi ha detto; come, ad esempio, di che colore è, di che taglia è e quanto costa il maglione che sto toccando. Paradossalmente la dichiarazione esplicita del mio svantaggio si è trasformata in un certo vantaggio.
Cosa sarebbe successo se fossi entrata nello stesso negozio magari avendo già ripiegato il bastone nella borsetta?
Innanzitutto avrei dovuto scervellarmi per capire se e quando fosse il mio turno, visto che il commesso, una volta terminato con l’ultimo cliente, avrebbe certamente aspettato che io dicessi qualcosa. Non parlare da parte mia sarebbe stato inteso come un segno di indecisione o di distrazione e magari ne avrebbe potuto approfittare colui che, essendo entrato dopo di me, si sarebbe inserito scavalcandomi.
A parte l’ansia che la situazione avrebbe generato, nessuno mi avrebbe detto le cose per me utili. Risposte per me incomprensibili come ” signora, lei parla di quel maglione li? ” oppure ” i colori disponibili sono tutti quelli esposti in quello scaffale”, sarebbero state molto probabili.
Ecco che la dignità e l’utilità pratica di questo che in fondo è solo uno strumento, viene fuori chiaramente.

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Disabilità nascoste: Che significato hanno i laccetti girasole

Foto: il mio cordino con i girasoli con porta carta di imbarco
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Senza un segnale visivo, può essere difficile per gli altri identificare, riconoscere o comprendere le sfide quotidiane affrontate dalle persone che vivono con una disabilità nascosta.
Una disabilità nascosta è una disabilità che potrebbe non essere immediatamente evidente, perchè non tutte le persone con problemi di mobilità utilizzano una sedia a rotelle, non tutte le persone con disabilità visiva utilizzano il bastone bianco e non tutte le persone con disabilità uditive utilizzano un apparecchio acustico.

Vivere con queste condizioni può rendere la vita quotidiana più impegnativa per molte persone. Colpiscono ogni persona in modi diversi e possono essere dolorosi, estenuanti e isolanti. Senza prove visibili della disabilità nascosta, è spesso difficile per gli altri riconoscere le sfide affrontate e, di conseguenza, la simpatia e la comprensione possono spesso essere scarse.

Non tutte le disabilità sono visibili ed è chiaro che un segnale sottile come il laccetto girasole può fare una grande differenza nel fornire fiducia e rassicurazione a chi lo indossa. Indossando un laccetto girasole, le persone con disabilità nascoste, possono segnalare agli altri intorno a loro, che potrebbero avere ulteriori esigenze.

Conosciuto all’estero come “Sunflower Lanyard”, questo laccetto è usato per aiutare con discrezione le persone che ne fanno richiesta: infatti il laccetto girasole permette al personale aeroportuale di riconoscere una necessità particolare e di prestare aiuto o di essere pronto a concedere un po’ di tempo in più al passeggero che lo indossa e ai suoi accompagnatori.

Nel 2016, l’aeroporto di Gatwick ha lanciato il primo laccetto nel suo genere per i passeggeri con disabilità nascoste che potrebbero richiedere un supporto aggiuntivo durante il viaggio attraverso l’aeroporto.

In Italia presso l’’ aeroporto di Venezia i passeggeri con disabilità invisibili, o gli accompagnatori di passeggeri con disabilità invisibili, possono chiedere uno speciale laccetto con i girasoli da indossare all’interno dell’  aeroporto.

Il laccetto girasole è a disposizione sia per i passeggeri che hanno richiesto l’assistenza speciale sia per chi vuole viaggiare in autonomia ricevendo un’attenzione in più da parte dello staff.

Indossare il laccetto girasole è una scelta volontaria a disposizione del passeggero per vivere un’esperienza aeroportuale migliore.

Il laccetto può essere richiesto in aeroporto (Venezia):

in sala Assistenza Speciale (primo piano landside)
presso l’ufficio Informazioni Arrivi (piano terra presso la zona arrivi)
all’addetto assegnato all’assistenza

Ad oggi, nel Regno Unito sono stati emessi oltre 500.000 cordini e poiché l’interesse continua a crescere, aumenta anche il numero di organizzazioni, gruppi e luoghi coinvolti. Non tutte le persone con disabilità nascoste necessitano di assistenza. Tuttavia,si ritiene che il programma del laccetto girasole sia un’opportunità facoltativa per fornire alle persone un “segnale discreto” che dimostri al personale e ad altri che potrebbero aver bisogno di ulteriore supporto o assistenza.

Speriamo che diventi un codice distintivo conosciuto sempre più  anche in Italia.

 

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Ribollita toscana con la pentola a cottura lenta (Crock Pot©)

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Ribollita toscana con la Crock Pot

La Ribollita, o minestra di pane, è un piatto che deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo e verdure che si prepara tradizionalmente in alcune zone della Toscana. È un tipico piatto “povero” di origine contadina, il cui nome deriva dal fatto che un tempo le contadine ne cucinavano una gran quantità (soprattutto il venerdì, essendo piatto magro) e quindi veniva “ribollito” in padella nei giorni successivi, da qui che prende il nome di ribollita, perché la vera zuppa si riscalda due volte, altrimenti sarebbe una banalissima zuppa di pane e verdure, da non confondersi dunque con la minestra di pane.
La zuppa di cavolo nero per eccellenza, che deve il suo nome al fatto di venir preparata con quel che c’era, veniva fatta  ribollire ogni volta fosse necessario scaldarla.

Preparazione

20 minuti per preparare le verdure    Cottura 7 ore    Tempo Totale7 ore 20 minuti

Porzioni: 6

Ingredienti

  • 300 g circa di cavolo nero
  • 200 g di fagioli cannellini secchi precedentemente ammollati
  • 100 g di cannellini bolliti e frullati
  • 100 g di passata di pomodoro
  • 1.5 l di brodo vegetale
  • 300 g di pane
  • 3 carote
  • 3 coste di sedano
  • 2 cipolle
  • 100 g di pecorino
  • Olio extravergine d’oliva
  • SalePepe

Utensili

Preparazione

Preparate tutte le verdure. Mondate il cavolo nero  guarda il mio video dedicato  , eliminandone la costa e mantenendo solo la parte foliacea e tagliatelo. Tagliate a cubetti, con l’apposito utensile, la cipolla, la carota, il sedano. Unite tutti gli ingredienti nella Slow Cooker, salate, pepate e coprite con il brodo caldo. Fate cuocere per 7 ore a temperatura LOW. Servite su fette di pane abbrustolito, con un filo d’olio, una macinata di pepe fresco, se vi piacciono anelli sottili di cipolla rossa e un’abbondante spolverata di pecorino toscano.

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Acquacotta con la pentola a cottura lenta (Crockpot©)

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Ecco una pietanza che è perfetta per essere cucinata con la Crock-pot©. Perchè per  cuocere l’Acquacotta serve la pentola di coccio e la cottura deve essere lenta e prolungata, e qui entra a pieno diritto la pentola a cottura lenta. Preparate l’acquacotta per riscaldare una cena invernale. L’acqua cotta è un piatto tipico della cucina della bassa maremma. È una zuppa povera, che varia di zona in zona a seconda della reperibilità degli ingredienti, da qui il nome di acqua cotta.L’ingrediente principale del piatto sono le verdure, al tempo raccolte direttamente in campagna; Le verdure erano quelle di stagione, meglio ancora se mischiate a erbe di campo che potevano essere raccolte facilmente.Il piatto si presenta in più varianti in base alla zona.

Preparazione con la pentola a cottura lenta

Cottura: 7 ore Crock Pot pentola a cottura lenta

Ingredienti

  • 2 Cipolle
  • 2 Patate
  • 3 gambe Sedano
  • Olio di Oliva qb
  • 100 g Pomodori
  • 800 g Bietole
  • Sale
  • Pepe
  • Grana Padano
  • 4 Uova
  • 8 fette Pane

Utensili

  • Utensile Tagliaverdure

Preparazione

Preparate tutte le verdure. Mondate le bietole e tagliatele a pezzi. Tagliate a cubetti, con l’apposito utensile,  la cipolla, la carota, il sedano. Unite tutti gli ingredienti nella Slow Cooker, salate, pepate e coprite con il brodo caldo. Fate cuocere per 7 ore a temperatura LOW.

Se volete, prima di servire,  potete aggiungere sopra un uovo in camicia. Servite con un filo d’olio, una macinata di pepe fresco, e un’abbondante spolverata di pecorino toscano.

Appena prima di portare in tavola la vostra Acquacotta fate tostare le fette di pane e accompagnatene un paio ad ogni porzione.

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Meridiano degli occhi

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Autore: Laura Vanni

Gli organi di senso e le sensazioni in generale dipendono dallo Shen ( mente, psiche, emozioni in medicina cinese) il quale è, a sua volta, in connessione con il Cuore imperatore.

Più in particolare, tuttavia, in medicina cinese ogni senso è correlato ad un Organo Zang. Abbiamo quindi che:

 

Connessione tra gli occhi e gli Organi Zang

Le essenze e i fluidi organici nutrono e umidificano gli occhi.

Secondo la medicina cinese, gli occhi riflettono le condizioni del Fegato (lo yin del Fegato nutre e umetta gli occhi. Il deficit di yin di Fegato può manifestarsi con vista sfuocata) ma riflettono anche le condizioni degli altri Organi interni, ad iniziare dal Cuore-Shen.

Occhi e Fegato

Gli occhi e la vista sono correlati al Fegato,

“ Gli occhi sono gli orifizi del Fegato” (Suwen)

In particolare, gli occhi sono connessi al Sangue del Fegato, che raggiunge gli occhi attraverso i vasi sanguigni

“i vasi sanguigni influenzano gli occhi”

Il sangue del Fegato nutre gli occhi ed influenza la visione.

Si legge nel Ling Shu:

“ se il qi del Fegato raggiunge gli occhi: quando il Fegato è in armonia, gli occhi possono distinguere i cinque colori”

il Fegato conserva il Sangue che ci permette di vedere”

Occhi e Cuore

Il Sangue del Cuore nutre gli  occhi e, allo stesso tempo, l’essenza del Cuore (Shen, Mente, Spirito) si manifesta negli occhi:

la vista è una manifestazione dell’attività dello Shen” (Suwen)

Occhi e Milza-stomaco

Il Meridiano di stomaco nasce nel suo percorso esterno appena sotto l’orbita dell’occhio

lo yang ming del piede giunge fino al naso, alla bocca e penetra nel sistema occhio” (Ling Shu)

Milza controlla le palpebre e i muscoli che ne controllano apertura e chiusura.

Occhi e vescica biliare

La Vescica biliare è in connessione molto stretta con l’occhio con il meridiano principale

Il meridiano della vescicola biliare inizia all’angolo laterale dell’occhio”

Connessioni significative sono anche con il meridiano distinto e tendino-muscolare.

Occhi e vescica urinaria

Il meridiano principale di vescica urinaria nasce nell’angolo interno degli occhi. La sua connessione è quindi molto forte.

Il meridiano tendino-muscolare della vescica avvolge la cavità oculare ed ha connessione con l’occhio oltre che con il cervello

il tai yang del piede penetra nell’occipite, decorre nel cervello e si connette con l’occhio ed è chiamato il Sistema dell’Occhio” (Ling Shu)

Occhi e intestino tenue

Nel Ling shu si legge che

una ramificazione del meridiano dell’intestino tenue, che si diparte dalla clavicola, giunge fino al collo e alla guancia per raggiungere l’angolo laterale dell’occhio”

Stesso punto di contatto con l’angolo esterno dell’occhio si ha con il meridiano tendino-muscolare dell’intestino tenue.

Osservazione degli occhi

Dall’osservazione degli occhi possono essere desunte informazioni utili in sede di valutazione energetica.

Si legge nel Ling Shu che

“Tramite l’osservazione dei cinque colori degli occhi, è possibile determinare la condizione dei cinque organi yin e quindi la prognosi”

Gli occhi riflettono lo stato dello Shen e del Jing, pertanto la prima osservazione che è utile fare riguarda la loro espressione.

Un’espressione vivace e luminosa segnala buono stato di Shen e Jing.

Al contrario, occhi con espressione fissa e spenta indicano uno Shen disturbato e un Jing indebolito.

Più nel dettaglio, le diverse parti dell’occhio sono connesse ai diversi Organi Zang.

Abbiamo:

  • gli angoli dell’occhio connessi al Cuore
  • la palpebra superiore a Milza
  • la palpebra inferiore a Stomaco
  • la sclera al Polmonel’iride al Fegato
  • la pupilla al Rene

Alla luce di queste corrispondenze, la manifestazioni eventualmente presenti nelle diverse aree dell’occhio possono segnalare disarmonia energetica nell’organo Zang corrispondente.

Per fare un esempio:

la sclera dell’occhio può manifestare problemi a livello del torace o del dorso (inclusi traumi, ematomi interni…). La sclera rossa può segnalare Calore nei Polmoni, la sclera gialla può segnalare, invece, Calore-Umidità; gli angoli degli occhi rossi possono segnalare Fuoco del Cuore…

Autore: Laura Vanni

Laura Vanni è operatore tuina-medicina cinese con diverse specializzazioni. E’, inoltre, istruttore certificato SNaQ  (sistema nazionale di qualifiche degli operatori sportivi adottato dal CONI) di qi gong e taijiquan stile Yang presso la Hung Sing Martial Arts Kung fu Academy. Precedentemente ha conseguito la laurea in sociologia e il dottorato in metodologia delle scienze sociali e politiche lavorando per circa 15 anni nel settore della ricerca sociale e di mercato. Ha scritto diversi libri divulgativi sui temi della medicina cinese, della meditazione e del qi gong.

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Cous cous con pesto di agrumi e sarde fritte

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Cous cous con pesto di agrumi e sarde fritte

Questa ricetta è del famoso cuoco siciliano Filippo La Mantia, uno dei testimonial del Cous Cous Fest di San Vito lo Capo.  Inserisce sempre il cous cous nei menu dei suoi ristoranti, che oltre a prestarsi a svariati accostamenti, rappresenta diversi simboli legati a questo piatto come la condivisione, l’ospitalità e quello dello stare insieme.

Dosi per 4 persone

Ingredienti

– 250 cous cous precotto
– 8 sarde fresche
– pangrattato
– 50 pinoli tostati
– olio extra vergine di oliva
– sale
– 2 arance
– 10 foglie di menta
– 100 mandorle pelate
– 50 capperi sotto sale
– 1 pomodoro verde
– 1 mazzetto di basilico
– origano
– olio extravergine di oliva

Strumenti

  • frullatore
  • air fryer/ friggitrice ad aria
  • Bollitore elettrico
  • contenitore per impanare
  • Spruzzino per olio

Preparazione:

Per il pesto 

Nel frullatore mettete le arance precedentemente private della buccia, le foglie lavate di basilico e menta, le mandorle, il pomodoro verde lavato, un pizzico di origano, i capperi privati del sale di conservazione e due cucchiai di olio. Frullate grossolanamente in modo da ottenere un pesto abbastanza grezzo. 

Per il cous cous 

Contemporaneamente scaldate nel bollitore dell’acqua e, quando avrà raggiunto l’ebollizione,  aggiungete una presa di sale. 

Le proporzioni acqua e cous cous sono 1 : 1, io di solito uso una tazza come metro di misura. Sistemate il cous cous precotto in un contenitore, quindi aggiungete l’acqua bollente fino a coprire la semola. Coprite con un piatto e lasciate riposare per 5 minuti, poi con una forchetta separate delicatamente i grani del cous cous. 

A questo punto amalgamate il pesto di agrumi alla semola e lasciate riposare per qualche minuto. 

Per le sarde 

Prendete le sarde private della lisca , aperte a libro, passatele nel pangrattato. Mettetele distese nel cestello dell’air fryer e spruzzate di olio con lo spray apposito, a 200° per 12 minuti, avranno raggiunto un bel colore dorato. A quel punto versatele in un piatto

Infine 

In ogni piatto sistemate il cous cous e adagiatevi due sarde con qualche pinolo tostato e alcune foglioline di menta.

A piacere, potete aggiungere del succo di limone sulle sarde. 

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La salute degli occhi e una sana alimentazione sono collegate

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Lo sapevi che esiste un legame tra nutrizione e salute degli occhi? Le sostanze nutritive contenuti in determinati alimenti  svolgono  un ruolo benefico nella salute degli occhi.

Nutrizione e salute degli occhi: le basi

Quando si parla di invecchiare in buona salute, è opportuno sottolineare il legame tra alimentazione e occhi. Oramai numerosi studi di ricerca  dimostrano una chiara connessione tra una buona alimentazione e la salute degli occhi. Due studi clinici fondamentali, lo studio della malattia oculare correlata all’età (AREDS) e AREDS2, hanno dimostrato che una combinazione di nutrienti specifici in quantità specifiche, riduceva il rischio di sviluppare o di peggiorare l’AMD (degenerazione maculare dovuta all’età) in partecipanti che avevano già la maculare secca o umida moderate o maculopatie avanzate già esistenti.

Insieme a questa crescente evidenza che i nutrienti specifici, hanno un effetto positivo e protettivo sulla salute degli occhi, ci sono un numero crescente di integratori alimentari che offrono una varietà di formule per mantenere gli occhi sani. Vogliamo tutti preservare la nostra vista, ma i diversi studi di ricerca, possono essere fonte di confusione, risultando difficile interpretare e determinare ciò che è veramente meglio per le nostre situazioni individuali.

Alimenti, nutrienti e salute degli occhi

Frutta e verdure di prima gamma 

Quando si tratta di nutrizione, è meglio assumere i nutrienti dagli alimenti. La buona notizia è che abbiamo molti cibi sani a nostra disposizione. Si tratta solo di fare scelte sane, come ortofrutta fresca che non ha subito lavorazioni o trattamenti. I prodotti mantengono le proprie caratteristiche e qualità ma sono deperibili. Se pensiamo alle qualità nutrizionali presenti, la verdura è anche più buona, e sicuramente contiene più antiossidanti rispetto a quella di quarta gamma, che siccome è già tagliata, è più soggetta all’ossidazione.

Scegliete la frutta e verdura più fresche e colorate, carne e pesce magri, cereali integrali e noci, latticini e uova a basso contenuto di grassi, garantirà una dieta ricca di molti nutrienti che promuovono la salute degli occhi e preservano la vista.

Ecco un elenco di sostanze nutritive che svolgono un ruolo benefico  mantenendo i nostri occhi sani:

Luteina e Zeaxantina

Questi importanti antiossidanti possono ridurre il rischio di malattie croniche dell’occhio, inclusa la degenerazione maculare legata all’età. Proteggono dagli effetti dannosi della luce solare, del fumo di sigaretta e dell’inquinamento atmosferico. La zeaxantina sembra essere l’antiossidante più attivo nella macula in particolare.

Il nostro corpo non è in grado di sintetizzare la LUTEINA e la ZEAXANTINA quindi deve necessariamente introdurre queste sostanze attraverso l’alimentazione.
ALIMENTI ricchi di LUTEINA sono le verdure a foglia verde, in particolare KALE (cavolo), SPINACI, BIETA, ZUCCHINE, LATTUGA ROMANA ma anche il frutto AVOCADO…
ALIMENTI ricchi di ZEAXANTINA sono: PEPERONI ROSSI e GIALLI, ZUCCA, CAROTE, PATATA DOLCE, ALBICOCCHE, MANGO…
In linea generale anche se luteina e zeaxantina si trovano insieme nello stesso alimento, le verdure verdi sono più ricche di LUTEINA, mentre i vegetali e la frutta giallo arancio sono più ricchi di ZEAXANTINA.

BIODISPONIBILITA’: Sia la LUTEINA che la ZEAXANTINA per svolgere i loro benefici effetti devono essere assorbiti nel modo giusto, essendo sostanze LIPOFILICHE sono solubili nel grasso e non in acqua ( IDROFOBICHE). per questo quando mangiamo le verdure aggiungiamo anche una piccola quota di grasso secondo i nostri gusti, basta un po’ di olio a crudo, o un avocado o una manciatina di noci o semi oleosi.

Vitamina A

La vitamina  A, che include il  beta-carotene, aiuta la retina, la cornea e altri tessuti oculari a funzionare correttamente. E’ nota per aiutare ad acuire la visione notturna.

Presente in questi alimenti fegato di manzo, pesce, latte, uova, spinaci, zucca, patate dolci e carote.

Vitamina C

Questo antiossidante può ridurre il rischio di sviluppare cataratta e rallentare la progressione della AMD.

Presenti in questi alimenti: arance, bacche, peperoni rossi e verdi, cavolfiori, broccoli, papaia, melone e cavoletti di Bruxelles.

Vitamina E

Questo potente antiossidante sembra proteggere le cellule degli occhi dai danni causati dai radicali liberi, che distruggono i tessuti sani.

Presente in questi alimenti: patate dolci, mandorle, noci pecan, semi di girasole, olio di germe di grano, cereali arricchiti, oli vegetali e burro di arachidi

Acidi grassi essenziali

I grassi sono essenziali nella dieta. Esistono due tipi di acidi grassi omega-3: l’ALA (Acido Alfa Linolenico) a base vegetale e l’EPA (Acido Eicosapentaenoico) e il DHA (Acido docosaesaenoico)a base di pesce azzurro. Giocano un ruolo importante nello sviluppo visivo e nella funzione retinica. Bassi livelli di DHA, presenti nella retina, sono stati collegati alla sindrome dell’occhio secco.

Presente in questi alimenti: tonno, salmone, sgombro, acciughe, trota, verdure verdi, oli vegetali e noci.

Zinco

Questo minerale essenziale, aiuta a portare la vitamina A dal fegato alla retina per produrre melanina, un pigmento protettivo per gli occhi. Si trova in alte concentrazioni nella retina e nello strato vascolare sotto la retina.

Presente in questi alimenti: uova, ostriche, chele di granchio, carne rossa, pollame, fagioli e cereali integrali.

Qui sotto potrete trovare i consigli del Dr. Mogk, autore i diversi studi che riguardano la Degenerazione maculare legata all’età. E’ direttore e fondatore del Center for Vision Rehabilitation and Research, che fa parte del Dipartimento di Oftalmologia presso il Sistema sanitario Henry Ford nel Michigan.

Gli studi suggeriscono che il consumo di cibi ricchi di antiossidanti, come frutta fresca e verdure a foglia verde scuro (cavolo, cavolo e spinaci, per esempio), può ritardare l’insorgenza o ridurre la gravità della AMD secca. Questi tipi di verdure contengono luteina, che può proteggere la macula dai danni del sole, così come questa sostanza protegge le foglie di queste verdure dai danni del sole.

Mangiare almeno una porzione di pesce grasso (sgombro, aringa, salmone, anguilla  ecc.) a settimana può anche ritardare l’insorgenza o ridurre la gravità dell’AMD. Questi tipi di pesci sono ricchi di acidi grassi omega-3, che aiutano a ridurre l’infiammazione e promuovere la salute degli occhi.

Evitare il più possibile gli alimenti confezionati. È importante mantenere un equilibrio tra acidi grassi omega-6 e acidi grassi omega-3 nelle nostre diete. Praticamente ogni alimento confezionato contiene acidi grassi omega-6 sotto forma di olio vegetale. Dobbiamo aumentare l’assunzione di omega-3 e diminuire l’assunzione di omega-6.

Evita i grassi artificiali. Gli alimenti a basso contenuto di grassi sono buone opzioni se hanno raggiunto il loro stato,  (a basso contenuto di grassi), attraverso un processo che rimuove fisicamente il grasso. Il latte scremato e la ricotta a basso contenuto di grasso, ne sono dei buoni esempi.

Un biscotto a basso contenuto di grassi o una torta senza grassi, tuttavia, è una contraddizione nutrizionale. Di solito un’etichetta che riporta un basso contenuto di grassi o senza grassi sui prodotti da forno, non significa che  nella lavorazione sia stato usato meno grasso, ma che è stato usato un grasso artificiale, di solito olio vegetale parzialmente idrogenato.

Questi tipi di grassi sono ingredienti artificiali prodotti in laboratorio e i nostri corpi non riescono a metabolizzarli. Quindi è meglio mangiare dei veri biscotti con prodotti sani.

Quando utilizzare i supplementi alimentari

Il complemento alimentare può essere necessario quando la dieta è inadeguata o nei casi in cui esiste già un processo patologico in corso. Alcuni nutrienti sono in realtà tossici per l’organismo in grandi quantità e “il di più non è sempre meglio”. Inoltre  ci sono alcuni integratori alimentari che possono interagire con i farmaci e causare problemi. Quindi, se stai prendendo in considerazione di assumere un integratore alimentare per i tuoi occhi, è importante parlare con il tuo oculista e discutere quale formula è più adatta alla tua salute generale.

Mantenere una dieta sana e il peso corporeo adeguato ha anche benefici protettivi contro le malattie che possono causare la perdita della vista, come il diabete, l’ictus e le occlusioni dei vasi oculari. Gli occhi che invecchiano hanno bisogno di una buona alimentazione. Ciò richiederà più di un gambo di sedano! Inizia includendo i cibi sani sopra elencati nella tua dieta ogni volta che è possibile. Mangia gli alimenti che manterranno i tuoi occhi in salute migliorando  la qualità della tua vita.

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Aquafaba fatta in casa

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Aquafaba fatta in  casa

Non so se avete sentito parlare di Aquafaba o meno, ma è diventata un ingrediente miracoloso del settore alimentare negli ultimi anni. Il suo nome è anche riportato nei dizionari inglesi e americani.

Allora, cos’è  l’ aquafaba?

L’ aquafaba è il nome dell’acqua in cui sono stati cotti o conservati  i legumi (ceci, lenticchie, fagioli e piselli). Questi legumii contengono proteine ​​idrosolubili e una quantità relativamente elevata di carboidrati, principalmente amido. Quando questi legumi  vengono cotti, gli amidi assorbono l’ acqua, si gonfiano e infine si diluiscono nell’acqua. Ciò si traduce in un liquido viscoso e gelatinoso molto simile agli albumi, noto come aquafaba. Quindi l’aquafaba è il sostituto vegetale delle uova.

Il nome “aquafaba” è stato coniato dall’ingegnere software statunitense Goose Wohlt, basato sulle parole latine “acqua” e “fagiolo” dopo aver scoperto che aquafaba si comporta in modo molto simile alle uova. Può emulsionare, schiumare, legare, gelatinizzare e addensare. Mentre la parola aquafaba è un termine generale per il liquido che deriva dalla cottura di tutti i tipi di legumi, si è scoperto che l’ aquafaba ricavata dalla cottura dei ceci, funziona meglio nelle ricette. A causa della sua mancanza di colore e di sapore neutro, l’ aquafaba dei ceci può essere usata in tutte i preparati in cucina che necessitano uova.

Come ottenere l’aquafaba?

Il modo più semplice per ottenere l’ aquafaba è acquistare i ceci in lattina  e prenderne il liquido. Ma la maggior parte dei legumi è conservata  in lattine rivestite con bisfenolo A (chiamato BPA), che interferisce con il sistema endocrino del nostro corpo. Mentre alcune aziende hanno smesso di usare il BPA nei loro contenitori di lattine, tali alimenti in scatola sono rari e non sono disponibili ovunque. Meglio usare quelli conservati in vetro, dove gli ingredienti dovrebbero essere: ceci secchi reidratata, acqua e sale.

Quindi, ottenere aquafaba dai legumi secchi può essere l’opzione migliore. Il processo richiede un po’ di tempo, ma con un po’ di pianificazione, puoi avere sia la comodità dei legumi in scatola che i vantaggi dell’ aquafaba. Dopo aver cucinato i ceci, non rimane più sapore o odore di legumi. Devi solo provarla per crederci e la tua salute ne trarrà beneficio.

Aquafaba fatta in casa

Risciacqua i ceci molto bene e mettili in una pentola. Copri completamente con acqua fredda. Lascia in ammollo per 8-10 ore.
Di sera, controlla il livello dell’acqua in ammollo. Se i ceci non sono completamente immersi, aggiungi un po ‘ più di acqua in modo che i ceci abbiano circa 5 cm di acqua in più sopra di essi.

Come preparare la propria aquafaba partendo dai ceci secchi

Per ottenere circa 250 ml di questo liquido occorrono

  • 250 g di ceci secchi ammollati
  • 650 ml di acqua (quella dove hai tenuto i ceci in ammollo)
  • 1 quadratino di 2,5 cm di alga Kombu, indispensabile per rendere l’aquafaba più densa. 

Il metodo più semplice per produrre l’aquafaba è cuocere i ceci per 8-9 ore dopo averli lasciati in ammollo almeno 8-12 ore, aggiungi l’alga Kombu, in una pentola di coccio o in una elettrica a cottura lenta, (Crockpot©) mantenendo il calore al minimo.

Come conservare l’aquafaba

Una volta cotti i ceci, lasciali riposare nella pentola.
Quando saranno completamente raffreddati, copri la ciotola e conserva in frigorifero tutta la notte. Questo passaggio consente all’acqua di diventare più ‘gelatinosa, imitando la struttura dell’albume.
Il giorno successivo, utilizza un colino o un setaccio fine per filtrare il liquido dai ceci con un grande misurino per liquidi. Il liquido risultante è l’aquafaba.
Se aquafaba è un po’ liquida, puoi riscaldarla nel microonde o nella pentola a fuoco lento per ridurla fino alla viscosità dell’albume.

Puoi utilizzare subito l’aquafaba fredda o conservarla in frigorifero  in un contenitore a chiusura ermetica per una settimana al massimo, ma puoi anche congelarla nelle vaschette per i cubetti di ghiaccio. In questo caso si manterrà inalterata per circa tre mesi, ma è buona norma controllarne sempre la qualità prima dell’utilizzo. Se annusandola dovessi notare un odore forte e pungente, tipico dei legumi andati a male, ovviamente, è da buttare.
Sebbene l’ aquafaba sembri di colore marrone chiaro, si trasformerà in un bianco puro, proprio come fanno gli albumi.

Note:

Quando i fagioli bollono, si forma una schiuma sulla parte superiore del liquido di cottura. Questa schiuma è una proteina idrosolubile rilasciata dai fagioli e verrà riassorbita nel liquido di cottura dei fagioli. Non è necessario rimuovere la schiuma ma, se lo desideri, puoi farlo.

Nota bene:

Potete scegliere anche di cuocere i ceci sulla piastra a induzione, riducendo il tempo di cottura a 4 ore e aggiungendo acqua se necessario. L’impiego della pentola a pressione, invece, è sconsigliato: nonostante si ottenga ugualmente l’aquafaba, questa non avrà le caratteristiche chimico-fisiche adatte per essere usata nelle varie preparazioni. Da tenere presente è che, a seconda della pentola e del metodo di cottura scelti, otterrete diverse quantità di aquafaba. Anche le diverse condizioni ambientali, possono alterarne la resa. Verificate di aver eliminato dal liquido di cottura scolato qualsiasi residuo dei ceci (bucce, impurità) tramite un colino a maglie fitte, poiché esse potrebbero inficiare la possibilità di montare il liquido. In ogni caso una prova per verificare che l’aquafaba sia davvero fatta è che i ceci siano ben cotti, teneri, quindi facilmente verificabile.

Link delle ricette dell’utilizzo con l’aquafaba 

Maionese di aquafaba

Salsa aïoli con aquafaba

Biscotti tipo savoiardi con aquafaba

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Ragù Bolognese vegetariano con la Multicooker

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Una salsa bolognese vegetariana che si ispira al libro ” Super Food Family Classics” di Jamie Oliver, è un’ottima idea per un pasto completo. Si utilizzano lenticchie verdi e porcini secchi, quest’ ultimo tocco  dà alla salsa un gusto incredibile. La uso per condire la pasta integrale, che contiene più del doppio della fibre della pasta bianca raffinata,  è  un’ ottima scelta da fare – non solo ti farà sentire più pieno a lungo, ma ti darà un livello di energia notevole. Si può usare anche per le lasagne.

Tempo di preparazione   Dosi per 2 persone

INGREDIENTI

  • 10 gr. di funghi porcini secchi
  • 1  cipolla rossa
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • 1 rametto di rosmarino fresco
  • olio d’oliva
  • 1 foglia di alloro fresco
  • 50 ml di Chianti
  • 150 g di lenticchie verdi (io uso le mignon) o precotte
  • 200 g di pomodori pelati in lattina o polpa di pomodoro
  • 170 g di penne integrali
  • 1⁄2 mazzetto di prezzemolo  (15g)
  • 50 g di parmigiano
  • Acqua o brodo vegetale

Strumenti

METODO
In una piccola ciotola, mettete i funghi secchi e ricopriteli con acqua bollente per reidratarli. Sbucciate le cipolle, l’aglio e le carote, tagliate il sedano e tritate finemente il tutto insieme alle foglie di rosmarino. Accendere la Multicooker in modalità Sautè o Cottura manuale a intensità medio-bassa con 1 cucchiaio di olio, versate il trito di verdure e l’alloro. Soffriggete per 2 minuti  mescolando.
Togliete dall’acqua i porcini  e tritateli finemente, aggiungeteli nella Multicooker insieme all’acqua di ammollo filtrata da eventuali residui di terra. Versate il Chianti e lasciate evaporare. Aggiungete le lenticchie precotte, con la sua acqua di governo, oppure le lenticchie secche  e i pomodori, spezzandoli con un cucchiaio di legno. Riempi con acqua , la metà  della scatola di pomodoro , scuotila leggermente  e versala nella pentola. Chiudere la Multicooker con il coperchio e cuocere a pressione per 30 minuti se si tratta di lenticchie secche, altrimenti 10 minuti se precotte.

Nel frattempo, cuocete la pasta, scolatela, riservando una tazza di acqua di cottura. Mescola la pasta con la salsa alla bolognese, allentandola con un pò d’acqua riservata, se necessario.

Tritate finemente il prezzemolo, versare  la maggior parte del parmigiano e mescolare entrambi attraverso la pasta, quindi dividerli tra i piatti, grattugiare il resto del parmigiano e infilarli.

Super Food Family Classics di Jamie Oliver è pubblicato da Penguin Random House © Jamie Oliver Enterprises Limited (2016 Super Food Family Classics)

 

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Pasta e fagioli semplice e veloce con la Multicooker

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La bontà della pasta e fagioli è tipica della tradizione culinaria italiana. Gli ingredienti sono semplici e genuini, solo pasta e fagioli.
La cottura della pasta avviene insieme ai legumi nella stessa pentola Multicooker, e non separatamente, avremo a che fare solo con una pentola e per di più, in questo modo l’amido della pasta si conserva e rendendola densa e cremosa.La pasta e fagioli è un ottimo piatto unico. Proteine e carboidrati insieme.

Tempo di preparazione verdure 1 min.      Cottura 7 min. Tempo totale 8 min.

Ingredienti:

  • 1 cucchiaio di  Olio Evo
  • 1 cipolla piccola
  • 1 spicchio d’aglio
  • una costa di sedano
  • Una carota
  • 250 gr salsa di pomodoro (1 lattina)
  • Alloro, 1 foglia
  • 250 gr. fagioli in scatola
  • 350 gr. Pasta integrale mista secca
  • 450 ml di acqua
  • Sale qb
  • Peperoncino  qb

Strumenti:

Procedimento:

Mettere un po’ di olio in funzione “Cottura manuale elevata” o “Sautè” (dipende dai modelli) per rosolare la cipolla e l’aglio  tritati finemente, il sedano e la carota a pezzettini e lasciar andare per un minuto, aggiungere i fagioli sgocciolati, la salsa di pomodoro, l’alloro, sale e pepe. Aggiungere 450 ml l’acqua  e la pasta 350 gr.
Mescolare bene, cercando poi in ultimo di appiattire delicatamente gli ingredienti. Chiudere il coperchio e avviare la cottura a pressione per 7 minuti.

A fine programma aggiustare di sale, prezzemolo e peperoncino, mantecare con una manciata di parmigiano prima di impiattare.

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Ratatouille facile con la Multicooker

style, selective focus
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RATATOUILLE FACILE ISTANTANEA

La ratatouille cucinata con la Multicooker, è un modo semplice e veloce per preparare la ratatouille! A volte i pasti più semplici sono i migliori ed è questo certamente il caso. È ottima col riso, pasta, quinoa, couscous, come ripieno per una torta salata al forno o semplicemente con un po’ di focaccia fatta in casa senza impasto. Può essere servita anche come contorno e si conserva davvero bene in frigo per 3-4 giorni in cui i sapori continuano ad amalgamarsi.
Una cena serale perfetta, veloce, salutare e facile per una intera settimana!

Tempo di prep.  10 minuti
Tempo di cottura 6  minuti
Tempo totale 20 minuti
Porzioni 4

Ingredienti

  • 4 cucchiai d’ olio d’oliva
  • 1 cipolla grande, tritata
  • 1 spicchio d’aglio tritato finemente
  • 1  melanzana grande  tagliata a pezzi
  • 2 zucchine tagliate a pezzi
  • 1 peperone grande di qualsiasi colore
  • 1 lattina di polpa di pomodori
  • 1 cucchiaio di estratto di pomodoro
  • 1 cucchiaino di maggiorana o origano  essiccato o fresco
  • 2 cucchiaini di sale
  • 1 foglia di alloro grande
  • Pepe nero

Strumenti

  • Tagliaverdure multifunzione
  • Pentola Multicooker

ISTRUZIONI
Assicurati che tutti gli ingredienti siano tagliati e pronti per l’uso.

Seleziona l’opzione Sauté sulla Multicooker e aggiungi 2 cucchiai di olio d’oliva, soffriggere la cipolla e l’aglio per 2 minuti fino a quando le cipolle sono leggermente ammorbidite.
Aggiungi il restante olio, la melanzana, il peperone e le zucchine e fai rosolare per qualche minuto.
Aggiungi la polpa di pomodoro, il concentrato di pomodoro, l’alloro, le erbe, il sale e il pepe nero a piacere e mescolare fino a quando non saranno ben amalgamati.
Metti e blocca il ​​coperchio sulla Multicooker in modo sicuro e imposta la cottura a pressione per 2 minuti. Al termine della cottura della ratatouille, fare rilasciare la pressione e rimuovere il coperchio quando la pressione è stata del tutto rilasciata.
Aaggiungere i capperi, il basilico fresco e regolare il condimento secondo necessità.
Servi con pane tostato o sulla pasta, quinoa o polenta.

APPUNTI
Se lo si desidera, è possibile utilizzare 2 pomodori freschi grandi al posto dei pomodori in scatola.
Puoi sicuramente usare timo secco e rosmarino, le erbe fresche fanno davvero la differenza in questa ricetta.
La ratatouille si conserverà per circa 5 giorni in un contenitore ermetico in frigorifero e si congela bene.

Far perdere l’acqua di vegetazione delle melanzane: personalmente non mi preoccupo mai di farlo, dat che oramai i semi delle melanzane sono stati modificati geneticamente e per questo sono meno amare.

Questo post può contenere link di affiliazione. Ricevo una piccola commissione (per te a costo zero)  quando effettui un acquisto utilizzando i nostri link.

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Pasta al pomodoro con la Multicooker

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La pasta piace a tutti, ma a nessuno piace sporcare pentole e padelle per prepararla. Se hai la fortuna di avere una pentola a pressione elettrica, non ti serve nient’altro e potrai sederti a tavola in dieci minuti, senza rischiare di armeggiare intorno a una pentola d’ acqua bollente, per non parlare poi della fase pentola/colapasta, estremamente rischiosa. Tutto quello che devi fare è versare la pasta, l’acqua e il tuo sugo pronto preferito, all’interno della pentola, fissare il coperchio e impostare il tempo di cottura. Quando il timer della pentola suona, lascia sfiatare il vapore e poi dai una bella mescolata alla pasta. La cena sarà pronta in pochissimo tempo, meno di quello che serve per fare bollire l’acqua in una pentola tradizionale.

Dosi per 4 persone       Tempo di cottura: la metà di quella indicata sulla confezione della pasta

Ingredienti

  • 250 g di penne – o altro formato a scelta.
  • 200 g di salsa di pomodoro
  • Alcuni pomodori schiacciati
  • 50 cl di acqua
  • sale
  • Pepe

Strumenti

Pentola Multicooker

PREPARAZIONE

Versa le penne nella pentola della tua multicooker, aggiungi la salsa di pomodoro, i pomodori tritati, l’acqua con sale e pepe.
Mescolate tutto con la spatola e iniziare la cottura rapida – sotto pressione della multicooker per 6 minuti. A fine cottura, aprite mescolare di nuovo, servire caldo.

 

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La Pentola Multicooker, questa meraviglia

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Ho sentito parlare per la prima volta della pentola Multicooker alcuni anni fa, durante una mia ricerca di metodi di cottura alternativi più sicuri, da declinare per  noi ciechi e ipovedenti. Mi sono avvicinata con un misto di eccitazione e curiosità, insieme a una grande dose di scetticismo e incredulità. Voglio dire, un apparecchio può davvero fare il lavoro di sette? E per di più in sicurezza! Dopo un lungo utilizzo, (5 anni) Ecco cosa penso  della Multicooker dopo parecchia esperienza.

Cos’è esattamente la multicooker?

La Multicooker è una pentola multi-cottura che svolge il compito di : una pentola a cottura lenta, una pentola a pressione elettrica, una pentola per la cottura del riso, una pentola a vapore, una macchina per lo yogurt, una padella per rosolare e dorare, e una pentola riscaldante. È un singolo apparecchio che fa il lavoro di sette diversi elettrodomestici o strumenti da cucina. Sembra impressionante, vero? Sicuramente non avrei  lo spazio in cucina per riporre tutti e sette questi apparecchi.

Ad essere sincera, inizialmente pensavo che la multicooker  fosse troppo bella per essere vera, quindi ero preparata ad eventuali insuccessi  (o che smettesse del tutto di funzionare!). Era solo questione di tempo e di rompere il ghiaccio. Perchè ci ho girato intorno due settimane prima di iniziare a provarla. Ci vuole un minimo di rodaggio, in base allo stato e grado della propria problematica visiva. Io ho memorizzato le varie funzioni e inoltre sono di grande aiuto i suoni emessi di segnalazione, come punti di  riferimento quando scegli la modalità che hai deciso di usare.

Mentre mi facevo strada nel manuale di istruzioni (un male necessario) iniziai davvero a far funzionare la mia pentola, ed accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettata: più usavo la super-pentola, più mi divertivo  ad usarla.

Ho  iniziato a fare affidamento esclusivamente su di lei per la sua semplicità e velocità. La uso principalmente come pentola a pressione elettrica e pentola a cottura lenta. A volte lo uso per soffriggere o scaldare il cibo, a seconda della ricetta, e occasionalmente la uso come cuociriso. Queste sono le funzioni che meglio si adattano al mio stile di vita e ai cibi che cucino regolarmente. L’apparecchio può anche essere usato per fare lo yogurt, ma non ci ho ancora provato.

Questo singolo apparecchio ha reso la cottura più veloce e e meno stress di esecuzione. Anche all’ultimo minuto, dopo una breve rosolatura  posso fare un risotto in 7 minuti. Adoro poter cucinare qualsiasi cosa in una frazione di  tempo velocissima confronto al tempo che impiegherebbe la stessa ricetta sul piano cottura. Così come cuocere lentamente uno stufato. In effetti, ha persino preso il posto della mia pentola a cottura lenta (Slow-cooker), che da allora è stata spostata fuori dalla cucina.

Ad un certo punto, senza rendermi conto che stava accadendo, mi sono completamente innamorata della mia Multicooker. Sì, proprio quello di cui ero così scettica all’inizio. Ora capisco tutte le recensioni positive e gli  elogi entusiastici  che condivido pienamente.

Sul mercato ne esistono di tantissime marche e prezzi, ma consiglio di sceglierne una con lo sfiato della pressione in automatico, in modo da non dover armeggiare manualmente con la valvola di sfogo una volta terminata la cottura.

Punti a favore per cucinare in sicurezza

  • Sostituisce molti altri elettrodomestici
  • Ha una  pentola profonda e quando friggi o rosoli non ti arrivano gli schizzi di olio o di grasso.
  • Quando mescoli anche se non vedi, non ti scapperà nulla al di fuori.
  • Allo stesso modo, quando si cuoce a vapore, il vapore è in gran parte contenuto dal coperchio nella pentola e in base al modello si aziona da sola l’espulsione dell’aria calda previo avviso con un suono, per darti la possibilità di allontanarti per non scottarti.
  • Facile da pulire: la pentola ha uno spesso strato di rivestimento antiaderente in ceramica facile da lavare.
  • Si sporcano meno pentole,  perché la macchina è multifunzione, si frigge, si rosola, si cucina lentamente o si cuoce a vapore direttamente nella stessa pentola – quindi  meno lavaggi e meno casino in cucina.
  • Risparmio energetico: ila multicooker riscalda tutta la pentola, invece  che appena sottocoppe con la cottura convenzionale ,e utilizzerà meno energia rispetto al piano cottura o al forno.
  • Il calore è contenuto all’interno della macchina, il che significa che non riscalda il guscio esterno. .
  • Usala ovunque – Le dimensioni e l’adattabilità significano che può essere utilizzata su qualsiasi piano del tavolo (a condizione che tu abbia l’alimentazione di rete).
  • Altamente programmabile: cuocere a temperature comprese tra 40 ° C e 160 ° C con intervalli di tempo di 5 minuti
  • Sicura da lasciare incustodita – imposta il programma e lascia fare – una volta terminata la cottura, la macchina si commuterà per mantenere la funzione calda, quindi alla fine si spegnerà.

 

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Zuppa di lenticchie Detox Slow-cooker

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Zuppa di lenticchie Detox  – una zuppa  semplice fatta con cipolle, aglio, carote, olio d’oliva, zucca e LENTICCHIE! Super sana e facile da realizzare.

4 persone

INGREDIENTI
per la slow-cooker:
1 tazza di zucca (pelata e tagliata a cubetti)
1 tazza di carote (pelate e tagliate a fette)
1 tazza di patate (cubetti)
1 tazza di sedano (cubetti)
1 tazza di lenticchie verdi
3/4 ​​tazza di piselli gialli (o usa solo più lenticchie)
1/2 cipolla (tritata)
2 spicchi d’aglio (tritati)
4-5 tazze di brodo vegetale o di pollo
1 cucchiaini di erbe di Provenza
1 cucchiaino di sale (più a piacere)

Aggiungi alla fine:
1–2 tazze di cavolo (mondati dagli steli, tritato)
1/2  tazza di prezzemolo (tritato)
2 cucchiai  di olio d’oliva – olio d’oliva al rosmarino o altro olio alle erbe aromatiche è delizioso
* un  di sherry, aceto di vino rosso o succo di limone

Strumenti
Pentola Slow-cooker

ISTRUZIONI

1. Metti tutti gli ingredienti nella slow-cooker. Copri e cuoci a fuoco alto per 4-5 ore o basso per 7-8 ore.
2. Metti circa 4 tazze di zuppa in un frullatore con l’olio d’oliva. Pulire delicatamente fino a ottenere un aspetto semi-liscio e cremoso (l’olio formerà un’emulsione cremosa con la zuppa). Aggiungi di nuovo nella pentola e mescola per unire. Mescolare il cavolo e il prezzemolo. Spegni il fuoco e lascia riposare tutto per un po ‘prima di servire. Il gusto migliora con il tempo e anche la trama
3. Condire a piacere (aggiungere lo sherry, l’aceto e / o il succo di limone a questo punto) , servire con pane integrale e un po ‘di parmigiano.

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Zuppa di patate con pollo con la Slow-cooker

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Zuppa di patate salutare con pollo con la Crockpot

Questa è una zuppa di patate con pollo cucinata con la Crockpot.  E’ una zuppa di patate densa, cremosa, sana,  resa così gustosa da pezzi di pollo e verdure.

La zuppa di patate è sempre stata una delle mie zuppe preferite per l’autunno e l’inverno. È un piatto sostanzioso, economico, per famiglie, che mia madre usava cucinare spesso. Farla mi ricorda sempre lei.

tempo di preparazione: 15 MINUTI tempo di cottura: 8 ORE Tempo totale: 8 ORE 15 MINUTI

porzioni: 4

Ingredienti

  • 2 fette di pancetta tritata (potrebbe essere pancetta di tacchino a basso contenuto di grassi)
  • 1 cipolla, sbucciata e tritata
  • 1 spicchio d’aglio, tritato
  • 600 gr. di patate rosse, pelate e tagliate a fette sottili
  • 300 gr. di petto di pollo senza pelle disossato oppure, non aggiungerlo se vuoi rendere vegetariana questa zuppa. Se vuoi una versione più veloce, aggiungi invece del pollo arrosto alla fine.
  • 1 tazza di carote a fette
  • 1 tazza di sedano affettato
  • 4 tazze di brodo di pollo
  • 1 cucchiaino di timo essiccato
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato fresco
  • sale e pepe

Strumenti

  • Pentola Slow-cooker o Crockpot

Istruzioni

Aggiungere la pancetta in una padella e cuocere fino a doratura, quindi aggiungere le cipolle e l’aglio. Far rosolare per 3-4 minuti per ammorbidirle. (Se si utilizza la pancetta di tacchino, cuocere in una padella antiaderente.) Versare le cipolle nel la pentola di coccio della slowcooker.
Aggiungere le patate a fette, le carote, il sedano, il brodo di pollo, il timo, 1 1/2 cucchiaini di sale e 1/2 cucchiaino di pepe nero. Metti il ​​petto di pollo sopra.
Metti il ​​coperchio sulla pentola a cottura lenta. Accendete e cuocete per 8-12 ore, mescolando di tanto in tanto, fino a quando le patate sono estremamente morbide. (Controlla il pollo a 7 ore. Se è cotto, puoi rimuovere il pollo e metterlo in frigorifero fino a quando le patate sono tenere e spezzate.
Rimuovi il petto di pollo dal coccio. Mescola energicamente la zuppa di patate per spezzare le patate e addensare il brodo. (Puoi renderlo ancora più cremoso frullando parzialmente la zuppa con un frullatore ad immersione.
Trita  il pollo e aggiungilo nuovamente nella slow-cooker  insieme a prezzemolo fresco. Mescolare bene. Servire calda

Appunti

Istruzioni piano cottura: questa ricetta è ottima anche sul piano cottura convenzionale.

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